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venerdì 17 settembre 2010

APPELLO PER LA SORELLA IMAN E I SUOI 3 BAMBINI

Assalamu aleykum wa rahmatullahi wa barakatuhu

"Affrettatevi al perdono del vostro Signore e al Giardino vasto come il cielo e la terra, preparato per coloro che credono in Allah e nei Suoi messaggeri. Questa è la grazia di Allah, che Egli dà a chi vuole. Allah possiede immensa grazia." (Al-Ĥadīd, 21)

Durante il mese di Ramadan appena trascorso siamo venuti a conoscenza della storia di una nostra sorella egiziana, Iman Hafez Mohamed Ibrahim, che necessita urgentemente del nostro aiuto materiale e delle invocazioni ad Allah da parte di noi tutti.

La specificità e la straordinarietà di questa situazione è che Iman è una sorella musulmana tornata all'Islam nel 2003, provenendo dalla religione cristiana e da una ricca famiglia copta, e suo zio è stato un famoso attore comico in Egitto.

All'età di 12 anni, nostra sorella, che a quel tempo si chiamava Howaida Sadek Shenouda, sognò la Ka'ba rimanendone felice e rasserenata, e in virtù di ciò raccontò questo sogno alla madre cristiana: quest'ultima per reazione non trovò di meglio che convocare un prete esorcista che impose alla bambina dei riti che consistevano nel disporre sotto il suo cuscino del sale, un coltello e il Vangelo.

A causa di questa situazione la bambina iniziò a soffrire di disturbi del sonno, contemporaneamente i genitori cominciarono a obbligarla a recarsi regolarmente in chiesa, fino al punto in cui ella non sopportò più la situazione, e si trovò in cura da uno psicologo. La piccola non sognò più la Ka'ba fino all'età di 18 anni, quando all'improvviso ricominciò ad avere la stessa visione, e contemporaneamente sentiva un gradevole profumo all'interno della propria camera. Tuttavia, mantenne segreto quanto le accadeva, soprattutto per paura di essere uccisa, anche se sentiva dentro di sé la voglia di proclamare apertamente il suo Islam.

Questa situazione si mantenne tale fino a quando un giorno la chiesa da lei frequentata mise in palio un viaggio per chi avesse prodotto il miglior studio sulla religione cristiana: la ragazza fece quindi un'indagine sui "sette segreti della chiesa", ma appena la iniziò si sentì subito confusa, perché ogni cosa che riguardava questo argomento ne contraddiceva un'altra e perché ogni setta cristiana diceva cose diverse. A questo punto Allah l'Altissimo decretò che ella conoscesse due ragazze dell'Università dell'Azhar che indossavano il khimar, e piano piano cominciò a desiderare di imitarle, chiedendo loro lumi sulla religione islamica, ma nel suo cuore era sempre vivo il terrore delle ritorsioni da parte della sua famiglia.

Qualche mese dopo questo incontro cominciò il mese di Ramadan, e la famiglia di Iman iniziò ha notare i suoi cambiamenti anche perché la madre le sentì ripetere l'Adhan: a questo punto la ragazza non ebbe più scelta e dichiarò ai genitori la sua fede nell'Islam, pur rassicurandoli dell'intenzione di non parlare di questo ad altri che loro, con il proposito di non esporli alla vergogna nella loro comunità.

Come reazione, i genitori iniziarono ad usarle violenza picchiandola selvaggiamente, lasciandole dei segni che ancora oggi porta sul suo corpo. L'oppressione della ragazza non si fermò qui, e i suoi familiari la trattarono per lungo tempo alla stregua di una serva: a questo punto per Iman non vi fu più altra scelta che la fuga e il rifugio presso un comando di polizia. Come da prassi, i poliziotti convocarono la famiglia, ma vista la ferma opposizione di questa musulmana a ritornare con i genitori, fu affidata ad un istituto e dietro interessamento di alcuni poliziotti le fu fatto conoscere un uomo musulmano a scopo di matrimonio, con il quale ella in effetti si sposò subito.

Dopo alcuni anni, tuttavia, quest'unione si concluse e sorella Iman rimase sola e abbandonata con tre figli, Rodyna, Ahmad e Sujud tutti e tre molto piccoli. Ebbe così inizio il calvario di questa credente e dei suoi bambini: si trovò a dormire in strada con loro, a volte perfino nello stadio della città, fino ai nostri giorni, nei quali vive da alcuni mesi all'interno di una moschea.

Iman in questi momenti di grande tribolazione ha ottenuto l'aiuto e la vicinanza di Allah l'Altissimo, Che ha fatto sì che ella studiasse approfonditamente il Corano diventandone perfino un'insegnante. La sorella Iman ricorda ancora oggi che se non avesse studiato il Libro di Allah, probabilmente non avrebbe avuto la forza di andare avanti, trovandosi nella disperazione e in stato di povertà assoluta, mentre da ragazza era abituata a vivere nell'agiatezza della sua famiglia benestante.

Come tristemente noto, la comunità cristiana in Egitto perseguita le sorelle egiziane che abbandonano il cristianesimo abbracciando la verità della religione musulmana: a causa di questa loro libera scelta esse spesso vengono maltrattate fino a costringerle all'apostasia, privandole della libertà personale e finanche somministrando loro psicofarmaci oltre che esercitando nei loro confronti pressioni fisiche e psicologiche di varia natura.

Noi non possiamo rimanere insensibili a tutto questo e oggi abbiamo di fronte a noi il caso emblematico di una sorella che abbisogna del nostro urgente aiuto: insha'Allah il nostro intervento dimostrerà al cospetto di Allah l'Altissimo che noi siamo una comunità che non abbandona un suo membro, e che risponde prontamente al grido di aiuto, da qualunque parte arrivi.

Il Profeta (saws) disse: "I credenti, nel loro affetto, simpatia e pietà, sono come un unico corpo, quando una parte soffre, tutto il corpo reclama con la febbre e la veglia." (Hadith autentico).

A tutt'oggi è stata raccolta per Iman una somma ancora insufficiente per risolvere il suo grande problema di trovare un tetto dove vivere e crescere i suoi figli serenamente, e con il permesso di Allah vorremmo arrivare alla somma di € 20.000, con la quale sorella Iman potrà acquistare un piccolo appartamento in Egitto continuando la sua attività di insegnante del Corano.

Ricordiamo a tutti che la sorella è anche affetta da diabete.


Allah, gloria a lui l'Altissimo ha detto:

"Gareggiate nel bene. Ovunque voi siate, Allah vi riunirà tutti. In verità Allah è Onnipotente." (Al Baqara, 148)

"Aiutatevi l'un l'altro in carità e pietà" (Al-Mā'idah, 2).

Questo è un impegno che tutti noi dobbiamo assumere, senza timore che dare un piccolo o un grande aiuto possa impoverirci o privarci di una qualche agiatezza.

Quindi, in nome di Allah, fate per Iman Hafez Mohamed Ibrahim una donazione tramite versamento su Postpay: è semplice, veloce e comporta solo un euro di spese.

Questi sono i riferimenti per donare in favore di Iman e dei suoi bambini

Insha'Allah io, Muhammad Nur al Haqq, personalmente verificherò lo stato delle donazioni e sarà mia cura assicurarmi che il denaro raccolto sia consegnato a sorella Iman.

Chi vorrà potrà lasciare un commento sulla propria donazione, e Allah l'Altissimo possa benedire chi darà per il Suo Volto aspirando al Jannah.

Il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) disse:

"Allah, Colui che ha potere, il Magnifico dice: "O figlio di Adamo. Spendi e Noi spenderemo per te." (Al-Bukhari e Muslim);

Da Anas Ibn Malik: "Mai uno domandò al Profeta in nome dell'Islam, e non glielo diede. Una volta un uomo venne da lui e il Profeta gli diede un gregge di montoni così grande che si estendeva tra due montagne. L'uomo tornò ai suoi gridando: "O gente, convertitevi all'Islam! Muhammad dona senza guardare, senza temere la povertà." (Muslim)

Spero veramente che questo appello possa aiutare nostra sorella Iman nella auspicata soluzione della sua grande difficoltà e confido nel buon cuore di tutti voi, perché vogliate aiutare questa coraggiosa donna e i suoi meravigliosi bambini.

Il Perfetto, Colui oltre il Quale non vi è altra divinità degna di essere adorata ha detto:

"...Di': 'In verità il mio Signore concede generosamente a chi vuole e lesina a chi vuole. E vi restituirà tutto ciò che avrete dato. Egli è il Migliore dei dispensatori..'" (Saba', 34-39).

La sorella Iman ha lanciato il suo appello, e chiamiamo Allah a testimone che noi lo abbiamo raccolto.

Per Colui che Ci osserva, non dimentichiamo che nulla andrà perduto delle nostre opere, nel Giorno in cui saremo radunati davanti al Signore dei mondi:

"Chi avrà fatto [anche solo] il peso di un atomo di bene lo vedrà, e chi avrà fatto [anche solo] il peso di un atomo di male lo vedrà." (az-Zalzalah, 7-8)

Che Allah vi ricompensi per la pazienza e la generosità.

BarakAllahu fikum

Assalamu aleykum wa rahmatullahi wa barakatuhu

venerdì 3 settembre 2010

SIGNIFICATO DI "HADITH"

Hadith è una parola araba che deriva dal verbo "hàddatha" che significa "narrare, raccontare, riferire a qualcuno intorno a qualcosa, riferire a qualcuno qualcosa, appresa da un altro".
Hadith narrazione, racconto, informazione, notizia, tradizione.

Come termine di una nomenclatura religiosa islamica significa "tradizione canonica" che fornisce informazioni su detti e/o fatti del Profeta Mohammed saws, nell'esercizio del suo magistero apostolico.

L'iniziale H è suono consonantico e si pronuncia come una "h" aspirata, che in italiano non ha corrispondenti, mentre si trova in inglese e tedesco.
Poichè l'iniziale è consonantica e non "h" muta, come nel verbo italiano avere nelle voci verbali ho, hai, ha, l'articolo da usare è "il" e non "l'", il hadith e non l'hadith.

La coppia consonantica finale "th" si pronuncia come la coppia consonantica th dell'articolo inglese the, ottenuta mettendo la punta della lingua tra gli incisivi e facendo uscire l'aria tra la lingua e gli incisivi superiori.




Fonte: "insegnamenti del Profeta Mohammed, detti, dialoghi e discorsi" edizioni del calamo

lunedì 2 agosto 2010

GAZA... BAMBINI CHE RESISTONO

Battuti due record del mondo dai piccoli della Striscia: un sorriso nel mezzo di una tragedia

scritto per noi daVittorio Arrigoni


Credetemi, i bambini di Gaza sono mocciosi da record. Sono sopravvissuti a Piombo Fuso e sopravvivono ogni giorno alla guerra in tempo di tregua.

Coperti di sangue hanno strisciato sotto le rovine di palazzi bombardati e si sono presi cura per giorni dei fratelli più piccoli, dei corpi agonizzanti dei genitori seppelliti sotto le macerie delle loro culle. Come eroi disneyani sono sgusciati fuori dal ventre della morte ancora inzaccherati dal liquido amniotico per scoprire il peso dell'ereditare la condizione di esule palestinese.

Più della metà della popolazione di questa misera Striscia di terra è composta da bambini, e sebbene nessuno di questi minori abbia mai votato per Hamas sono loro le vittime designate delle operazioni militari israeliane e più in generale dell'assedio imposto a Gaza.

Bambini che resistono. Contro le malattie: secondo un recente rapporto del Palestinian Medical Relief Society il 52 percento dei bambini di Gaza sono anemici, e soffrono di gravi carenze nutrizionali per la scarsità nella loro alimentazione di elementi quali il fosforo, il calcio e lo zinco. Anche il dato sulle malattie respiratorie è preoccupante.

Bimbi che resistono alle psicosi, a quelle lacerazioni della memoria che li riporta dinnanzi a corpi smembrati ed edifici in fiamme, a quei traumi indelebili che li rendono ansiosi e depressi, insonni e incontinenti.

Vivono in spazi sovraffollati privi di aree ricreative e hanno visto nelle strade dove giocano la carne ardere viva e decomporsi. Missili, devastazioni e morte sono evocati nei disegni quando si mette dinnanzi a loro un foglio bianco.Se il diritto al gioco qui è un lusso, quello allo studio è prevenuto: Israele quest'anno oltre ai giocattoli ha impedito l'entrata all'interno della Striscia anche dei libri di testo per le scuole elementari.

A differenza dei loro coetanei israeliani che sono liberi di praticare sport all'aria aperta o di svagarsi con la playstation i bambini di Gaza sono resi schiavi di un padrone che si chiama fame, e li vedo ogni giorno spingere aratri nei campi, frugare nei cassonetti della monnezza in cerca di materiali di recupero. Nel caldo insopportabile di questa canicolare estate sono sopra carretti trainati da muli stracarichi di mattoni e pietre recuperati dagli edifici bombardati, o li trovi agli incroci delle strade a vendere cianfrusaglia con sguardi da vecchi stanchi di sognare verdi cortili, campi di calcio e gelati.

Non stanno giocando a nascondino quando spariscono sottoterra i nei tunnell di Rafah: col rischio di rimanere seppelliti vivi sono la manodopera economicamente e fisicamente più adatta per trafficare le merci che altrimenti non arriverebbero mai sugli scaffali dei negozi di Gaza.

Cosi qualche tempo fa si era espressa Jasmine Whitbread, Direttore Generale di Save the Children: "I bambini a Gaza hanno fame a causa dei notevoli impedimenti all'ingresso di cibo nell'area, e stanno morendo perché non possono lasciare Gaza per avere quelle cure mediche di cui hanno urgente bisogno. Centinaia di migliaia di bambini stanno crescendo senza avere un'istruzione decente perché gli edifici scolastici sono gravemente danneggiati e a causa delle restrizioni nel passaggio e rifornimento di materiali edili, non possono essere ristrutturati. Sono i bambini che stanno pagando il prezzo più caro dell'assedio".

Oltre a questi record non ricordarti, i bambini della Striscia di Gaza in sette giorni hanno infranto due primati celebrati nel Guinness.

Giovedì 22 luglio nell'area dell'aeroporto fantasma di Rafah, distrutto dall'aeronautica militare israeliana nel 2001, nell'ambito della fine dei campi estivi organizzati dall'Unrwa(agenzia Onu per i profughi palestinesi) più di 7.200 bambini hanno fatto rimbalzare simultaneamente per 5 minuti altrettanti palloni da basket mentre ieri è stato stabilito il record di quanti più aquiloni svolazzanti nello stesso istante.

Sulla spiaggia di Beit Laya, dinnanzi al confine nord con Israele, il cielo si è tappezzato di migliaia di esagoni colorati, in una sorta di celebrazione animata di quella libertà agognata anche dai più piccoli. Oltre 7mila bambini hanno fatto volare i loro aquiloni, raddoppiando il record che era stato registrato sempre a Gaza lo scorso anno.

Così si è espresso al termine dell'evento John Ging, a capo della Unrwa: "E' un successo incredibile riuscire a infrangere due record mondiali in una sola settima. Una dimostrazione di cosa possono fare i bambini di Gaza se gli è data loro una opportunità. I bambini della Striscia sono come tutti gli altri bambini del mondo, desiderano vivere una vita normale lontano dalle avversità che sono costretti ad affrontare giorno dopo giorno", ha concluso Ging, "Questa giornata di festa è l'espressione della richiesta di libertà per questi bambini."

A differenza dei palloni da basket utilizzati a Rafah, gli aquiloni che hanno sventolato ieri sopra Beit Laya non sono di produzione industriale ma confezionati dalle stesse mani di quei bambini che li hanno issati al cielo.

Alcuni presentavano fantasie sgargianti, numerosi orgogliosamente i colori della bandiera palestinese.

Un urlo visibile di resistenza dinnanzi alla torrette di sorveglianza israeliane distanti a poche centinaia di metri.

Poco dopo la registrazione del nuovo Guinness dei Primati, una nave da guerra di Tsahal (l'esercito israeliano) è apparsa all'orizzonte e si avvicinata alla costa di Beit Laya, come a ricordare che l'ora di ricreazione era finita.Restiamo





Umanihttp://it.peacereporter.net/articolo/23344/Gaza,+bambini+che+resistono

RACCOLTA DI PREGHIERE...

BISMILLAH R-RAHMANI R-RAHIM
Allahumma zayyinna bi-zinati l’iman, wa g’al-na hudatan mahdiyyina
(Oh Allah rendici belli con la bellezza della fede, e fa di noi delle Guide ben guidate)


Allahumma, inni as-alu-Ka hubba-Ka wa hubba man yuhibbu-Ka wa l-àmala lladhi yuballighu-ni hubba-Ka
(Oh Allah ti prego di concedermi sentimenti d’amore per Te e per chi Ti ama; di farmi compiere azioni che mi procurino il Tuo Amore.)


Allahumma, la sahla illa ma gia’alta-hu sahlan; wa Anta, in si-ta tag’al al-hazana sahlan
(Oh Allah, non è facile se non ciò che Tu rendi facile e, se Tu vuoi, rendi facile il difficile)


Allahumma, inni a’udhu bi-Ka min sarri ma’amiltu; wa min sarri ma lam a’mal
(Oh Allah, mi rifugio in Te contro le conseguenze del male che ho compiuto. E dalle conseguenze negative delle mie omissioni)


Allahumma, inni a’udhu bi-Ka min sarri ma a’limtu. Wa min sarri ma lam a’alam
(Oh Allah, mi rifugio in Te contro le conseguenze del male causato da ciò che so. E dalle conseguenze negative che derivano da ciò che non so)


Allahumma, inni a’udhu bi-Ka min Iblis wa giunudi-hi
(Oh Allah, mi rifugio in Te contro il diavolo e il suo esercito)


Allahumma, adh-hib ‘anni al-hamma wa l’huzn
(Oh Allah, allontana da me la tristezza e la malinconia)


Allahumma, rzuq-ni tayyiban wa sta’mil-ni tayyòiban
(Oh Allah, concedimi buona sorte e fa si che io sia impegnato in opere buone)


Allahumma, inni as(Oh Allah, Ti chiedo una scienza utile, una larga disponibilità di beni e un agire che Tu accogli)


Allahumma, a’inni ‘ala zikri-Ka wa sukri-Ka wa husni ‘ibadati-Ka
(Oh Allah, aiutami a ricordarmi di Te, a ringraziarti e ad adorarTi nel migliore dei modi)


Allahumma, nfà-ni bi-ma ‘allamta-ni, wa ‘allim-ni ma yanfa’u-ni, wa zid-ni ‘ilman. Wa l’hamdulillahi ‘ala kulli hal wa a’udhu bi-llahi min hali ahli n-nar
(Oh Allah, fa che mi sia utile ciò che mi hai insegnato. E insegnami ciò che è utile. E aumentami, quanto a conoscenza. La lode appartiene ad Allah in ogni caso, eccetto per il caso della famiglia del fuoco.
Fonte: quaderno islamico sul Ramadan, Edizioni del Calamo

mercoledì 28 luglio 2010

L'ECCELLENZA DELLA FEDE...

BISMILLAH R-RAHMANI R-RAHIM

Disse il Profeta Mohammed saws:

“Quando arriva Ramadan, le porte del cielo vengono aperte, quelle dell’inferno vengono sbarrate e i diavoli vengono messi in catene”
in un'altra tradizione è aggiunto “e le porte della Misericordia sono aperte”

Disse il Profeta Mohammed saws:

“Una delle otto porte d’ingresso del Paradiso si chiama Rayyan; l’ingresso attraverso questa porta è riservato a coloro che hanno digiunato”

Disse il Profeta Mohammed saws:

“Allah ha detto: “Ogni buona azione del figlio di Adamo sarà moltiplicata da dieci a settecento volte, tranne il Digiuno perché esso è per Me e Io stesso lo compenserò. Egli si è astenuto per Me dalle sue passioni e dal suo mangiare”. Per il digiunante ci sono due momenti di grande gioia: quello della rottura del Digiuno e quello dell’incontro con il suo Signore e certamente la fragranza della bocca del digiunante è più gradita ad Allah swt del profumo del muschio. Il Digiuno è uno scudo. Perciò durante il Digiuno non si devono fare discorsi vani né gridare fino a diventare rauchi. Se qualcuno provoca un digiunante, esso deve dire: “sto digiunando”.

Disse il Profeta Mohammed saws:

“E’ giunto a voi Ramadan, un mese benedetto! Allah swt ha reso per voi obbligatorio il Digiuno. Le porte del cielo in esso sono aperte e quelle dell’inferno chiuse. I diavoli in esso sono messi in catene. In questo mese c’è una notte meglio di mille mesi, chi è privato del bene di essa è privato di ogni bene”
in un’altra tradizione è aggiunto “e non è privato del bene di essa, se non chi è sfortunato”

Disse il Profeta Mohammed saws:

“Allah vi a reso obbligatorio il Digiuno nell’arco diurno dei suoi giorni
(i giorni del mese di Ramadan) e facoltativo lo stare in preghiera nell’arco notturno di essi. Chi fa in esso una cosa facoltativa è nella posizione di chi, fuori di Ramadan, fa una cosa obbligatoria, e chi in esso fa una cosa obbligatoria è nella posizione di chi fuori da Ramadan, fa settanta cose obbligatorie. Ramadan è il mese della pazienza, e la ricompensa della pazienza è il Paradiso. E’ il mese dell’amore reciproco, è il mese, in cui più abbondante è la provvidenza divina per il credente. Per chi offre la rottura del Digiuno a un digiunante, c’è il perdono dei peccati, la preservazione dal fuoco, e una ricompensa pari a quella del digiunante, senza che a quella del digiunante venga tolto nulla”

Gli fu osservato:

“Oh Apostolo di Allah, non tutti siamo in grado di offrire l’Iftar a un digiunante”

Disse:

“Allah swt offre la sua ricompensa a chi offre un iftar, anche se esso consiste in un sorso di latte, un dattero, o un sorso di acqua. A chi soddisfa il bisogno di una persona, Allah swt darà da bere dalla mia Fontana (al-haud) un sorso, che non gli farà più avere sete fino a quando entrerà in Paradiso.
Questo è un mese, l’inizio del quale è Misericordia, la sua metà è perdono e la sua terza parte salvezza dal fuoco. E Allah swt salverà dal fuoco colui che avrà reso leggero il peso del suo schiavo”
Fonte: quaderno islamico sul Ramadan, Edizioni del Calamo

martedì 27 luglio 2010

ASPETTANDO RAMADAN...

BISMILLAH R-RAHMANI R-RAHIM

Allah swt nel Sublime Corano ci dice:

“Oh voi che credete, vi è stato prescritto il Digiuno, come venne prescritto a coloro che sono venuti prima di voi…” (Corano 2:183)

Il Digiuno del mese di Ramadan fa parte di uno dei 5 pilastri dell’Islàm, per mezzo del quale Allah swt a messo a disposizione dell’uomo il principale metodo per il controllo e il dominio delle sue passioni. Il Digiuno, è stato prescritto in tutte le Rivelazioni precedenti alla Rivelazione del Sublime Corano.

Il precetto del Digiuno venne fatto scendere nell’anno 2 dell’Egira. Allah swt ha dato al Digiuno un significato di altissimo valore morale; il suo scopo primo è realizzare il timore di Allah swt che, come disse il Profeta saws è l’elemento principale di ogni azione.

Il Digiuno nel mese di Ramadan, in quanto pilastro dell’Islàm, è obbligatorio per ogni Musulmano maschio che:
1. abbia raggiunto l’età della pubertà;
2. sia in buone condizioni di salute;
3. sia capace di sostenere il Digiuno;

Per ogni Musulmana, che si trovi nelle tre condizioni sopra riportate e inoltre che NON sia in periodo mestruale o di puerperio.

Non hanno l’obbligo di Digiunare invece chi:
1. non è musulmano;
2. chi è incapace di intendere e volere;
3. chi è in età pre-puberale;
4. chi, per essere talmente in avanti con l’età, non è in grado di sostenere il Digiuno;
5. chi si trova in condizioni tale di malattia da ricevere gravissimo pregiudizio sulla salute;

Nessuna di queste persone ha l’obbligo di digiunare o di recuperare i giorni, in cui non ha digiunato, benché coloro che appartengono agli ultimi due punti devono dare alla comunità l’equivalente monetario del costo di un pasto, per ogni giorno perso di Digiuno obbligatorio.

Ci sono persone invece, per le quali il Digiuno durante il mese di Ramadan non è obbligatorio, ma che, dopo Ramadan, devono recuperare i giorni in cui non hanno digiunato. Esse sono:
1. gli ammalati;
2. i viaggiatori;
3. l’apostata dell’Islàm;
4. le donne in periodo mestruale e quelle in puerperio;

Ora mi vorrei soffermare sul 3° e 4° punto;
· se un ragazzo/ragazza diventano puberi è cosa raccomandata, ma non obbligatoria, che essi facciano il Digiuno per il resto del giorno e dopo Ramadan recuperino i giorni non digiunati;
· E’ raccomandato alla donna, le cui mestruazioni terminino nell’arco diurno di un giorno di Ramadan di iniziare il Digiuno, di digiunare il resto del giorno e di recuperare, dopo Ramadan i giorno non digiunati.

E’ raccomandato a chi deve recuperare i giorni di Digiuno persi durante il Ramadan di farlo quanto prima e consecutivamente. Non è permesso a chi deve recuperare giorni di Digiuno di rimandare l’adempimento fino al mese di Ramadan successivo a meno che non abbia una scusante valida. Chi rimanda l’adempimento dell’obbligo fino al Ramadan successivo deve, oltre a digiunare, anche pagare un’ammenda per il ritardo, che consiste nel pagare un pranzo a un povero per ogni giorno perso.

Perché il Digiuno sia valido dovremo rispettare alcune condizioni, esse sono:
1. l’intenzione di digiunare;
2. l’intenzione di astenerci da tutto ciò che può interrompere il Digiuno;

L’intenzione di digiunare deve essere eseguita ogni giorno. Se il Digiuno è un digiuno obbligatorio, allora l’intenzione deve:
1. essere specifica (nel caso di Ramadan, di un voto…);
2. deve essere eseguita prima della preghiera del fajr;

La formula dell’intenzione è:

Nawaytu sauma ghadan min shari Ramadani l-mubarak fardan la-ka fa-taqabbal minni-inna-Ka anta s-sami’u l-‘alim

(intendo eseguire domani, il Digiuno del mese di Ramadan il benedetto, per dovere verso Te, perciò accetta da me, in verità, Tu sei Colui che ascolta e che tutto sa)


RACCOMANDAZIONI DURANTE IL DIGIUNO

E’ raccomandato fare una colazione (suhur) prima dell’alba, anche se leggera e consista di sola acqua; anche se per questa colazione inizi a partire dalla metà della notte è meglio rimandarla fino a poco prima dell’alba.
Disse il Profeta saws:

“ Tasahharu fa-inna fi s-suhuri barakah”
(fate una piccola colazione prima dell’alba, perché nel suhur c’è barakah)

E’ raccomandato affrettare la rottura del Digiuno (iftar) dopo essere stati certi dell’avvenuto tramonto del sole.
Disse il Profeta saws:

“qala llahu ta’ala: ‘Ahabbu ‘ibadi ilayya a’gialu-hum fitran”
(Allah swt ha detto: i più cari dei miei servi sono quelli che si affrettano a rompere il Digiuno)

NB! La rottura può essere fatta con un numero dispari di datteri o con dell’acqua se essi non ci sono!!!

Dopo la rottura del Digiuno è raccomandato dire:

“Allahumma, la-Ka samtu wa ‘ala rizqi-Ka aftartu bi-rahmati-Ka ya arhama r’rahimin”
(Oh Allah per Te ho digiunato e con il rizq che da Te viene ho rotto il Digiuno per Tua misericordia, o più Misericordioso dei Misericordiosi)

Durante questo mese è raccomandato altresì:
1. essere generosi nel fare elargizioni volontarie;
2. migliorare le relazioni con la famiglia e con il parentado;
3. fare molta recitazione del Sublime Corano;
4. fare ritiro spirituale (i’tikaf) nella moschea, in special modo durante gli ultimi 10 giorno del mese di Ramadan;
5. offrire ad altri la rottura del Digiuno, anche soltanto con dell’acqua.
6. eseguire il ghusl prima dell’alba, quando uno si trovi in stato di impurità maggiore;

Disse il Profeta saws:

“Chi offre a un digiunante la rottura del Digiuno guadagna la stessa ricompensa di chi ha digiunato senza per nulla diminuire la ricompensa di quest’ultimo”

giovedì 1 luglio 2010

MARWA EL SHARBINI


Marwa al Sherbini, trentenne di origini egiziane, è stata uccisa con diciotto coltellate davanti agli occhi del figlioletto di tre anni e del marito lo scorso 1 luglio nel tribunale di Dresda, in Germania, dove si stava svolgendo il processo contro un giovane tedesco, suo vicino di casa, che lei aveva denunciato per pesanti minacce quali "puttana islamica" e "terrorista" e continue ingiunzioni a togliersi il velo.
E’ stato lui, definito dai rari giornali che hanno dato la notizia "fanatico antislamico", ad ucciderla.
Quando – troppo tardi – i poliziotti sono intervenuti, hanno scambiato il marito – che cercava di difenderla – con l’assalitore, sparandogli addosso. L’aspetto "non ariano" dell’uomo è stato probabilmente motivo sufficiente: se l’idea dell’immigrato (un tempo era il "negro") come potenziale stupratore e omicida di donne (leggi: noi donne "bianche") è oramai saldamente radicata nell’immaginario collettivo occidentale, altrettanto lo è l’idea che se una donna indossa il velo è vittima di un marito (o di un padre, un fratello …) fondamentalista e sessista alla decima potenza.
Di questa storia ho saputo solo ora leggendo un articolo in "Il vento e l’anima", del resto la notizia è girata pochissimo online, e quasi niente sulla stampa cartacea in Italia (ma sembra anche nella stessa Germania).
Non so se Marwa al Sherbini debba (o possa) essere definita martire dell’hijab o martire del razzismo, ma so per certo che ad ucciderla è stata una cultura razzista e sessista, che ha individuato nel velo – associato di volta in volta al fondamentalismo (islamico), al patriarcato, al sessismo più becero, all’oppressione e alla violenza sulle donne – il luogo privilegiato sul quale far convergere tutti i peggiori stereotipi e pregiudizi sulle donne e gli uomini "non occidentali", stereotipi e pregiudizi funzionali a quello "scontro di civiltà" che dovrebbe giustificare pratiche discriminatorie, sessiste e razziste, alcune delle quali recentemente sancite in Italia con l’approvazione del vergognoso pacchetto sicurezza.
E forse non dovrei neanche stupirmi (e denunciare ancora e ancora e ancora … ) del colpevole silenzio dei media soprattutto mainstream (ma non solo) sulla storia di Marwa.
Sappiamo dei silenzi, delle censure, delle diverse maniere di trattare casi di cronaca a seconda delle origini della vittima e dell’omicida. Ma anch’io non posso impedirmi di immaginare cosa sarebbe successo se ad uccidere (e in un’aula di tribunale!) fosse stato un musulmano ("fondamentalista" o "moderato" non importa, del resto un qualsiasi uomo migrante va bene tanto in un certo immaginario sono tutti ugualmente e violentemente sessisti e potenziali stupratori e omicidi).
Ad immaginare come alcuni elementi (Marwa era ed è stata uccisa davanti agli occhi del figlioletto di tre anni) sarebbero stati usati per accrescere il carattere bestiale dell’omicidio e il consenso pubblico verso ulteriori probabili misure securitarie/razziste contro i/le migranti.
Il problema è che l’omicidio di Marwa al Sherbini non si presta a comode (per il sistema sessismo/razzismo) strumentalizzazioni, come è stato il caso ad esempio di Hina Saleem (ma anche di Giovanna Reggiani). E non si presta neanche ad una lettura in termini di "violenza sulle donne" tout court.
Non è un caso allora che a tacere siano anche tante voci femminili/femministe, che senza poter essere assimilate all’isteria antislamica di una Suad Sbai o di una Daniela Santanchè, devono certo compiere una radicale (ma quanto necessaria) rimessa in discussione dei propri discorsi per poter "guardare" il corpo martoriato di questa donna che indossava l' hijab.
Fonte: questa volta ho chiesto il permesso per copiare l'articolo ad ***Amina*** che l'ha preso a sua volta non so dove O.o

domenica 6 giugno 2010

DOMANI SU CANALE 5

As-salam aleikom
Domani vi voglio tutti attenti e presenti con i vostri du'a per sostenere la nostra carissima sorella ***Amina*** che sarà al nuovo programma condotto dalla d'urso (--_--) dal titolo "a gentile richiesta", l'appuntamento è su canale 5 alle ore 18 circa... mi raccomando siate tutti puntuali e non scordatevi i du'a!!!
***Amina***, sorelluccia mia, che Allah ta'ala sia con te per aiutarti a trovare le parole giuste ad arrivare ai cuori e alle menti della gente... insh'Allah, jazaki allahu khairan!!!

sabato 29 maggio 2010

QUANDO UN PICCOLO GESTO PUO' FARE LA DIFFERENZA...

As-salam aleikom wa rahmatullah wa barakhatuh e buon pomeriggio!!!

Ieri ho partecipato ad una serata informativa sull'ADMO (associazione donatori midollo osseo), la serata era per lo più rivolta agli immigrati anche se non erano molti!!! Vi state chiedendo il perchè proprio a loro??? No??? Vabbè io lo scrivo comunque.

Dovete sapere che i donatori vengono raggruppati in 4 grandi categorie: BIANCHI, NERI, ROSSI E GIALLI perchè ognuno di essi ha caratteristiche biologiche differenti, quindi un donatore bianco non potrà mai donare il proprio midollo ad un nero e viceversa.

Ci è stato spiegato che purtroppo oggi, i donatori iscritti fanno tutti parte dell'etnia bianca, mancano tutte le altre etnie, quindi una persona nera, rossa o gialle a zero speranze di trovare un donatore compatibile perchè appunto nessuno di quell'etnia è iscritto alla banca dati e da parte mia, sapendo che comunque la vita e la morte appartengono ad Allah swt, sapere che una persona è morta senza la possibilità di poterla salvare oppure sapere di aver fatto tutto il possibile per farlo è moooooolto ma moooooolto diverso!!!

I possibili donatori sono 1 volta su 4 fratelli o sorelle mentre se non si riesce a trovare un donatore tra loro, le possibilità di trovare un donatore compatile arrivano a 1 su 100.000, è stato studiato che ognuno di noi ha al mondo almeno un gemello con lo stesso DNA, il tutto sta nel trovarlo che non è semplice...


Diventare donatori è semplicissimo, ci si iscrive con un modulo che si può richiedere a tutti i centri ADMO sparsi in italia, dopo essersi iscritti si verrà contattati a distanza di un mese massimo due da un dottore con la quale si programmerà il giorno del prelievo del sangue; dopo aver fatto il prelievo il sangue verrà analizzato in caso di esito favorevole si verrà contattati per un altro prelievo poi i medici decideranno se tipizzarlo o meno; il costo della tipizzazione è elevato si arriva anche a 6.000 euro quindi, purtroppo, non è possibile economicamente parlando tipizzare ogni donatore, ma almeno vale la pensa provare o sbaglio???


Pensate che in Trentino su 4.500 iscritti solo 32 sono potenziali donatori e nel milanese su 70mila iscritti solo 600 sono potenziali donatori. Probabilmente dopo l'iscrizione è possibile che non verremo mai chiamati per fare la donazione ma sta di fatto che almeno abbiamo dato la possibilità a chi ne avrebbe avuto bisogno di essere salvato...

se volete informazioni o volete fare degli incontri informativi con la vostra comunità, che non guasta mai, vi basterà contattare la sede ADMO più vicina a voi e proporre soprattutto ai giovani questa iniziativa, l'età per l'iscrizione va dai 18 anni per motivi legali fino (parlo per il trentino) a 37 anni...

Io confido nella vostra buona volontà e soprattutto mi rivolgo al vostro cuore, nessuno di noi è immune da questa e da altre malattie simili, non è possibile riscontrare prima la malattia il che significa che quando arriva è già troppo tardi e le possibilità di guarire sono tutte in una banca dati internazionale, quindi io vi chiedo di riflettere su di una cosa: un giorno potreste averne voi bisogno, o un vostro caro... in quel caso vorreste che quel qualcuno compatibile fosse iscritto??? Avreste il piacere di sapere che un uomo o una donna per solidarietà, in modo gratuito e senza fini se non quello di aiutare a tornare a vivere avesso pensato a voi???
Spero che possiate riflettere su come un piccolo gesto possa salvare la vita di un'altra persona che può essere pure quella di un bambino...

Che Allah swt vi guidi e vi benedica se deciderete di aiutare in modo disinteressato un altra persona a tornare a vivere... insh'Allah

Allah al'am

venerdì 7 maggio 2010

A.A.A. ***AMINASUPERSTARNAPOLETANA*** COLPISCE ANCORA TIE'... AL-HAMDULILLAH

Bismillahi ar-Rahmani ar-Rahim
As-salam alaykoum, my family.
La giornata di ieri è stata divertentissima, alhamdulillah.A parte che gli operatori della RAI (camenramen, registi, giornaliste ed inviate) sono di una correttezza e di una educazione come pochi, tanto da farmi sentire proprio a casa mia...hahahah!!
L'intervista di ieri ha come tema il matrimonio con un uomo di cultura e religione diversa.Siam partiti dal lontano 1993 (anno in cui conobbi il mio amore), passando dai vari problemi iniziali superati grazie all'amore e grazie (soprattutto) ad Allah taala e abbiam finito parlando di cosa ho imparato io a cucinare...
Più che un intervista, è stata una bella chiacchierata sapete? Alhamdulillah la mia vita è molto ricca di aneddoti ed episodi esilaranti e buffi, e menomale che era tutto registrato: ci siamo ammazzati dalle risate!!!Per esempio, l'intervistatrice (tanto caruccia) mi ha domandato mio marito cosa avesse appreso dal mio mondo napoletano, e senza dubbio ho risposto:"La lingua!"Ma davvero: chi lo ha sentito può confermarlo: è più napoletano di me, mash'Allah, hahahah..
Ho evidenziato il fatto che, essendo io una cattolica praticante, ad ogni intoppo ricorrevo alla Bibbia o agli insegnamenti cristiani, ma più cercavo una conferma a quanto dicevo io, più studiavo e più scoprivo invece il contrario, mash'Allah. Così la mia fede cominciò a vacillare, avevo mille e mille dubbi che con studi ed attente ricerche, trovarono la loro risposta, e indovinate dove? Nell'ISLAM!!!
Come domanda-chiave la giornalista mi ha chiesto: cosa pensi allora di tutt i matrimoni invece che finiscono male, dove c'è violenza? Ho risposto di elencarmi ogni singolo caso. Se mi parla di una coppia dove il marito picchia la moglie, posso dire che in quella coppia non c'è Islam, perchè il profeta Mohammed, pace e benedizioni su di lui, ha detto che il migliore tra tutti i credenti è quello che tratta meglio la propria moglie; se mi cita una famiglia dove il padre rientra ubriaco e maltratta i figli, ugualmente in quella famiglia non c'è Islam, perchè Allah subhanahu wa taala ci ha vietato categoricamente di bere alcolici (e ho aggiunto che se si applicasse l'Islam anche qui in Italia, non avrebbero il problema delle stragi del sabato sera).Alchè lei mi ha chiesto come mai sentiamo tanti casi di cronaca legati ai musulmani.
Fino ad un paio di settimane fa, si è parlato di preti pedofili...le ho detto che io, da persona intelligente, non metto dietro il banco degli imputati tutto il Vaticano e l'intero Cristianesimo per la colpa di un singolo; mentre quando è un singolo marocchino, pakistano o egiziano a sporcarsi di una cattiva azione, è tutto l'Islam ad essere processato.
Insomma ne abbiam dette e abbiam riso, siamo scesi a fare delle riprese nel mercato della mia città, mi hanno ripreso mentre compro il pane al mitico "panificio", ho conosciuto altre belle persone aperte e propense al dialogo (ma chissà perchè i giornalisti sono circondati da questa "nube di Fantozzi") e inch'Allah domani vedremo dalla regia, cosa avranno deciso di prendere e di cancellare, per montare il mio servizio...inch'Allah khayr!!!
SABATO 8 MAGGIO, RAI 1, DALLE 16 E 20 IN POI VA IN ONDA IL SERVIZIO, INCH'ALLAH.
Allah ma'akoum.
***AMINA***


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venerdì 23 aprile 2010

AIUTIAMO IL PICCOLO MOHAMMED...

Bismillahi ar-Rahmani ar-Rahim
QUESTO E' L'APPELLO CHE STO FACENDO GIRARE SU FB E STO INVIANDO AI PIU' IMPORTANTI ESPONENTI DELLA COMUNITA' ISLAMICA E MAGHREBINA IN ITALIA, AIUTIAMO IL PICCOLO MOHAMED:
As-salam alaykoum.
Sì, si tratta di vita o di morte, e parlo della vita di una creatura di 5 anni, TRE DEI QUALI passati in ospedale, mash'Allah!!!Tra i miei contatti, qui su FB, potete trovare SARA VERTA e DARIA GALLARINO: sono 2 giornaliste ed inviate RAI. Sara fu la prima giornalista ad intervistarmi a LA VITA IN DIRETTA, e da allora siamo diventate tanto amiche, sia lode ad Allah!
L'altra mattina mi ha telefonato e, insieme alla collega Daria che è una donna speciale e tanto cara, mi hanno messa al corrente che hanno fatto una servizio con protagonista il tenero Mohamed, e da quel giorno (parole testuali) non c'è una mattina che non si svegliano con il pensiero a questa creatura!
Il punto qual'è? Mohamed è affetto da una brutta forma di leucemia, che sappiamo essere un tumore, e sappiamo che se non gli fanno un trapianto di midollo osseo il piccolo morirà tra atroci sofferenze.Sono tre lunghi anni che il piccolo Mohammed è ricoverato in ospedale, dal quale esce solo per brevi periodi; ha un catetere nella clavicola (dalla spalluccia esce una cànnula attraverso la quale i medici gli effettuano le terapie); è arrivato al punto di fare 10 ore di terapia al giorno, per tre volte alla settimana (e sappiamo per sentito dire quanto sia pesante e dolorosa una chemio o una radio-terapia!).
Per salvarsi, con il permesso di Allah taala, ha bisogno di un trapianto di midollo osseo.
IL DONATORE/DONATRICE DI MIDOLLO DEVE ESSERE MAGHREBINO, NORD-AFRICANO: TUNISINO, ALGERINO, MAROCCHINO, EGIZIANO...Perchè il ceppo midollare compatibile con quello di Mohamed, è solo quello nord-africano.
PER SAPERE SE SI E' COMPATIBILI, BASTA UN PRELIEVO
Basta recarsi al più vicino punto Avis oppure al centro trasfusioni del proprio paese, chiedendo di voler essere donatore di midollo per il piccolo Mohamed, ma mi raccomando:
AL MOMENTO DEL PRELIEVO, CHIEDETE DEI ISCRIVERVI AL "REGISTRO NAZIONALE PER IL MIDOLLO OSSEO". IL MIDOLLO DEL DONATORE SI RIGENERA IN UN TEMPO MASSIMO DI 36 ORE
Sarà praticata un'anestesia e attraverso delle siringhe, viene aspirata la quantità che occorre, e dopo un paio di giorni, inch'Allah, siete di nuovo in giro.
PER MAGGIORI INFO,telefonare al Policlinico S.Matteo di Pavia, allo 0382/501087
Non abbiate paura di un piccolo intervento che potrebbe salvare la vita ad una creatura di 5 anni, e se anche Allah subhanahu wa taala lo dovesse chiamare a Sè, il vostro gesto sarà comunque enormemente ricompensato!
IO PUBBLICHERO' QUESTA NOTA FINCHE' NON VI AVRO' TAGGATO TUTTI, MA NEL NOME DI ALLAH IL CLEMENTE E MISERICORDIOSO, CONDIVIDETE E PARLATE CON I VOSTRI CONOSCENTI, O FATE IL PRELIEVO: PUO' DARSI CHE IL PICCOLO MOHAMED STIA ASPETTANDO PROPRIO UNO DI VOI, SUBHANALLAH!
La vita e la morte appartengono ad Allah, sia gloria a Lui l'Altissimo; ma Lui ha anche detto "Per ogni male o creato una cura, solo alla morte no!"
Io ho 4 figli, alhamdulillah: figuriamoci se mi spaventano degli aghetti nella schiena....ma non posso perchè sono europea, ed il ceppo non è quello: cercasi donatore o donatrice nord-africano/a (maghrebino/a)per il piccolo Mohamed...o devono passare altri anni fino a sapere che la nostra indifferenza ha costretto una creatura a vivere in ospedale e poi a morire soffrendo?
QUESTI I SERVIZI DELLE MIE AMICHE, LE GIORNALISTE RAI E CHE DIO LE BENEDICA:
QUESTO L'APPELLO DEL PAPA':
***Amina***

martedì 20 aprile 2010

DISSE IL NOSTRO AMATO PROFETA MOHAMMED SAWS...


"Il credente (autentico) non è colui che ingiuria e denigra continuamente, nè colui che si dà ad imprecazioni e maldicenze, nè colui che è indecente e immorale, nè colui che è dissoluto e conduce una vita dissipata"

domenica 18 aprile 2010

DONNE E PREGHIERA IN GRUPPO...

DOMANDA:

As-salam aleikom wa rhamatullah wa barakatu la settimana scorsa ci siamo riunite con alcune sorelle, per passare del tempo insieme e confrontarci... all'orario della preghiera ognuna faceva salat da sola, la mia domanda è: possono le donne pregare insieme se una di queste fa da imam? Ci sono opinioni contrastanti nelle varie scuole?

RISPOSTA:
Wa’alaykum as Salām wa raḥmatullāhi wa barakātuhu,
Secondo Shafi'iti e Hanbaliti, è Sunna per le donne fare la preghiera insieme in congregazione con una che sia l'imam.
Per gli Hanafiti, è altamente detestabile (makrūh taḥrīmi) per le donne fare la preghiera in congregazione. Questo per tutte le preghiere, non importa se sono fard o nafl. L'unica eccezione a questo è Janāzah salāh.
Per i Mālikiti, non è proprio permesso per le donne pregare in congregazione.






lunedì 5 aprile 2010

DOVREMO ALMENO PROVARCI, MA PRIMA DI TUTTO SERVE UN PO' DI UMILTA'

I TRE FILTRI CONTRO LA MALDICENZA...

C’era una volta, all’epoca dei califfi abbasidi, nella capitale musulmana Bagdad, un grande sapiente noto per la sua saggezza. Quest’uomo aveva passato la vita a studiare il Corano e le Parole del Profeta Muhammad (sallAllahu ‘alayhi waSallam), ed era molto pio. Mai lo si era sentito dire male di qualcuno, prendersi gioco degli altri, ne’ riportare parole inutili. Tutti lo amavano, perche’ aveva sempre una parola gentile o un sorriso per le persone che incontrava, ed era sempre pronto ad aiutare gli altri.


Un giorno, uno dei suoi vicini venne a trovarlo: “Assalamu ‘alaykum!!” “wa’alaykumu-s-salam waRahmatullahi Ta’ala waBarakatuHu”, rispose il sapiente.
“Sai cosa mi hanno appena raccontato a proposito del tuo amico ‘Abdullah?”, comincio’ il vicino. “Aspetta un po’”, replico’ il sapiente: “Vedo che muori dalla voglia di dirmi qualcosa. Prima che tu me la dica, pero’, vorrei farti un piccolo test. Si chiama il test dei tre filtri”.
“Dei tre filtri?” si stupi’ il vicino. “Esattamente”, prosegui’ il sapiente: “Prima che tu mi parli del mio amico, sarebbe una buona idea prendere il tempo di filtrare cio’ che conti di dirmi. Faremo passare cio’ che volevi dirmi attraverso tre filtri; cio’ che ne restera’, potrai dirmelo. Ecco perche’ si chiama il test dei tre filtri. Sei pronto?”. “
Si’”, rispose l’uomo, sempre piu’ meravigliato (in effetti, quando chiacchierava con gli altri vicini, non aveva l’abitudine di prendere tutte quelle precauzioni).
“Cominciamo”, disse il sapiente:
“Il primo filtro e’ quello della verita’. Hai verificato bene che quel che mi vorresti dire sia vero?”.
“No”, rispose quello: “In effetti, mGrassettoe l’hanno appena raccontato e…”
“Ebbene”, disse il sapiente: “Non sei dunque per nulla sicuro che sia vero. Il filtro della verita’ non ha conservato quel che mi volevi dire. Proviamo adesso col secondo filtro, quello del bene. Mi volevi forse dire sul conto del mio amico qualcosa di buono?”. “
Ehm… no, al contrario…”
"Allora!”, prosegui’ il sapiente: “Dunque volevi dirmi qualcosa di male sul conto del mio amico, ma non sei nemmeno sicuro che sia vero… Non sono sicuro di poterti ascoltare. Ma puo’ darsi che passerai lo stesso il test, perche’ resta ancora un filtro: il filtro dell’utilita’. Se tu mi riferissi cio’ che volevi dirmi sul conto del mio amico, cio’ mi sarebbe utile?”.
“Ehm… no, a dire il vero no..”
“Allora”, concluse il sapiente: “Se quel che mi volevi riferire non e’ vero, non e’ una cosa buona e non mi sarebbe nemmeno utile, non vale la pena di dirmelo, non credi?…”


Le parole possono essere molto dannose, e non bisogna diffonderle senza riflettere. Una parola che non sia vera, ne’ buona, ne’ utile, non vale la pena di essere pronunciata. Dunque, prima di dire qualcosa, o di riferire cio’ che ti e’ stato raccontato, non dimenticare di sottoporre le tue parole al test dei tre filtri! Cio’ ti evitera’ certamente di commettere dei peccati.

Allah Ta’ala ci dice nel Qur’an:

"O credenti, non scherniscano alcuni di voi gli altri, ché forse questi sono migliori di loro. E le donne non scherniscano altre donne, ché forse queste sono migliori di loro. Non diffamatevi a vicenda e non datevi nomignoli. Com’è infame l’accusa di iniquità rivolta a chi è credente ! Coloro che non si pentono sono gli iniqui" (Corano XLIX. Al-Hujurat, 11)
Rubato ad ***AminaSuperStarNapoletana***

mercoledì 24 febbraio 2010

FACCIAMO DUE CONTI: QUANTO CONVIENE PARLARE MALE DELLE ALTRE CREATURE???

Bismillah R-rhamani R-rhaim, risposta del Mufti Ismail Moosa ad una domanda che gli ho posto pochi giorni fa a seguito di un sogno fatto.
DOMANDA:
As-salam aleikom wa-rhamatullah wa-barakatuh, tempo fa ho fatto sogno nella quale un ragazzo mi mostrava un biglietto con scritto:
"I PROFETI FARANNO DELLE CHIAVI CON I NOMI DI CHI HA PARLATO MA LE DI ALTRI CREDENTI E LE PORTERANNO CON LORO IN PARADISO IN MODO CHE QUESTI NON POSSANO ACCEDERVI"
La mia domanda è se questo possa essere un hadith che io non conosco oppure se è solo lo specchio di una situazione accaduta a me e altre sorelle non molto tempo fa!
jazaki allahu khairan per la sua risposta shoukran bzef
RISPOSTA:
Traduzione in italiano della risposta di Mufti Ismail Moosa
"Assalamu alayum, Una delle condizioni fondamentali per accettare un ḥadīth è che la narrazione sia trasmessa da un'idonea catena di trasmettitori direttamente dal Nabi صلى الله عليه وسلم. Solo allora quelle parole avranno una qualche autorità.
Per quanto riguarda la frase che hai riportato, non siamo riusciti a localizzarla con una catena di trasmettitori in nessuno dei libri di ḥadīth a nostra disposizione. Perciò, non possiamo dire con certezza se questo sia un ḥadīth o meno, solamente basandoci sul sogno.
Però, ci sono molti Ahādīth autentici che dimostrano l'impermissibilità del parlare male degli altri.
In una narrazione in Sunan Abi Dāwūd, il Nabi صلي الله عليه وسلم ha detto: عن أنس بن مالك قال قال رسول الله -صلى الله عليه وسلم- « لما عرج بى مررت بقوم لهم أظفار من نحاس يخمشون وجوههم وصدورهم فقلت من هؤلاء يا جبريل قال هؤلاء الذين يأكلون لحوم الناس ويقعون فى أعراضهم ». قال أبو داود حدثناه يحيى بن عثمان عن بقية ليس فيه أنس. (أخرجه أبو داود في سننه- (4 / 420(
"Nella notte della mia ascensione celeste (mi'raj) sono passato da delle genti le cui unghie erano fatte di ferro, ed essi si stavano raschiando via la pelle dalla faccia con le unghie. Io dissi: "O Jibril, chi sono questi?". Egli rispose: "Questi sono coloro i quali mangiavano la carne degli altri (ovvero, facevano ghibah di altri), e diffamavano la loro reputazione"
Fare ghībah è come mangiare la carne del cadavere di un nostro fratello.
Come dice Allah Ta’ala:
"Non sparlate gli uni degli altri. Qualcuno di voi mangerebbe la carne del suo fratello morto? Ne avreste anzi orrore!" (Qur'an - 49, 12)
In una narrazione di al-Mu’jam al-awsat, sull'autorità di Jābir ed Abi Sa’id al-Khudri (che Allah Ta'ala sia soddisfatto di loro), il Nabi صلي الله عليه وسلم ha detto: عن جابر بن عبد الله وأبي سعيد الخدري قالا قال رسول الله صلى الله عليه و سلم الغيبة أشد من الزنى قيل وكيف قال الرجل يزني ثم يتوب فيتوب الله عليه وإن صاحب الغيبة لا يغفرله حتى يغفر له صاحبه (أخرجه الطبراني في المعجم الأوسط - (6 / 348)
"La Ghibah è peggiore dell'adulterio". Essi chiesero: "Com'è possibile, o Messaggero di Allah?" Il Nabi صلي الله عليه وسلم rispose:
“Se un uomo commette adulterio e si pente di fronte ad Allāh, Allāh accetterà il suo pentimento. Ma la ghibah non è perdonata (da Dio) finchè non è perdonata da quella stessa persona che avete calunniato"
Nel commento di questo versetto: و كل أنسان ألزمناه طائره في عنقه Gli esegeti riportano che una persona verrà nel giorno del Qiyamah, e Allah gli darà il suo libro delle azioni e gli chiederà:
"Hai visto tutte le tue azioni?", e questi reclamerà che alcune delle sue buone azioni sono state omesse. Allah Ta’ālā gli dirà:
"Sì, esse sono state messe nel conto di coloro che tu hai calunniato"
E' per questa ragione che Abdullah bin Mubarak (che Allah Ta'ala abbia misericordia di lui) era solito dire
"che Allah mi protegga dal calunniare, e se proprio devo calunniare allora piuttosto calunnio i miei genitori, perché loro sono quelli che più meritano le mie buone azioni".
Da quanto summenzionato, possiamo vedere quanto sia ripugnante parlare male degli altri. Perciò, il tuo sogno dovrebbe essere considerato come una sollecitazione da parte di Allāh a fare del tuo meglio per salvaguardarti dal parlare male di qualsiasi creatura.
Ed Allah Ta'ala sa meglio, Wassalām (Mufti Ismail Moosa)
"Che Allah ta'ala ricompensi il Mufti per la sua risposta ed il fratello Umar per le traduzioni e la pazienza che ci mette!!!

martedì 23 febbraio 2010

Youness, il “terrorista” col visto del consolato.

Fortunatamente, per quanto fino a ora è stato accertato,non sembra esserlo. Lo ha escluso persino la magistratura del suo paese, il Marocco, che davanti a sospetti del genere non va molto per il sottile. Youness Zarli è incensurato e non ha mai avuto problemi con la giustizia ma ormai è stato marchiato indelebilmente dal “decreto Pisanu” e in ogni caso non può rientrare in Italia. Non conta né l’assoluzione, né il fatto che abbia sposato una donna italiana e che sia diventato padre di un cittadino italiano.
Youness Zarli, 27 anni, giunse in Italia, nella provincia di Bergamo, nel 1997, quando era ancora minorenne. Fino a tre anni e mezzo fa ha condotto una vita normale: permesso di soggiorno, nessun problema con la giustizia, il fidanzamento con Jessica, la sua attuale moglie, e anche la soddisfazione di conquistare, con la “Boxe Bergamo” il titolo di campione italiano di light contact. Questo qualche mese prima del 3 dicembre del 2005.
Quel giorno Youness Zarli riceve a casa una visita degli agenti della Digos che lo portano in questura e, dopo quarantotto ore, lo sistemano su un aereo per Casablanca. Il decreto di espulsione gli attribuisce un “consolidato circuito relazionale con elementi di primo piano dell’integralismo islamico”.
La frase citata è un frammento di una formula un po’ più lunga che, sempre identica, viene utilizzata in casi di questo genere. L’idea di base è che, davanti a un grave pericolo, alcune garanzie possono anche essere accantonate. Se esiste un sospetto, è opportuno intervenire. Nel caso di Youness Zarli, il sospetto - mai menzionato nel provvedimento di espulsione - nasceva dal coinvolgimento di uno dei suoi fratelli in un’inchiesta su attentati compiuti in Marocco dai fondamentalisti islamici.
Alcune settimane fa abbiamo ricordato che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per le espulsioni in paesi che utilizzano verso i detenuti la tortura o trattamenti inumani o degradanti. Youness Zarli quei “trattamenti” li ha subiti. Appena è sceso dall’aereo è stato arrestato dalla polizia marocchina, duramente interrogato per due settimane e quindi trasferito in un carcere speciale. L’assoluzione è arrivata il 29 novembre del 2006, dopo quasi un anno di reclusione, e alla fine di un processo che era stato istruito soprattutto sulla base dei sospetti della nostra polizia.
Una volta tornato in libertà, Youness Zarli, che intanto era stato raggiunto dalla fidanzata Jessica, si è presentato al consolato italiano di Casablanca, si è sposato con la nostra connazionale e ha chiesto e ottenuto un “visto per ricongiungimento familiare”. Quindi, assieme alla moglie, è tornato in Italia e si è presentato alla questura di Bergamo per chiedere il permesso di soggiorno.
Mai l’avesse fatto. Il giorno dopo era nuovamente sull’aereo per Casablanca. Infatti, essendo stato espulso, non avrebbe potuto tornare in Italia. Non lo sapeva. Era convinto che l’assoluzione in Marocco avesse annullato gli effetti della decisione italiana. Il fatto è che non lo sapeva nemmeno il nostro consolato che dunque - stando nella logica del decreto Pisanu - ha rilasciato il visto a un presunto terrorista. A quanto pare c’è un problema di coordinamento tra le varie amministrazioni. Il risultato è che la norma antiterrorismo diventa, nello stesso tempo, inefficace e vessatoria.
Non è finita. Perché nel novembre scorso, Youness Zarli, quando ha saputo della gravidanza della moglie, ha deciso di infischiarsene dell’espulsione e di tornare in Italia. E, incredibilmente, ha potuto farlo nel più semplice dei modi: imbarcandosi su un aereo e mostrando alla frontiera il suo passaporto. Non gli era stato ritirato. E inoltre, con tutta probabilità, il suo status non era stato registrato negli archivi del sistema Schengen. La polizia si è accorta del rientro quando Youness Zarli era nuovamente a Bergamo. L’ha fermato ancora una volta e l’ha espulso di nuovo. Perché il sospetto terrorista era, come al solito, a casa con la moglie.
Allo stato attuale Youness Zarli si trova ancora in Marocco, ed è diventato padre di un bel bambino, cittadino italiano. Presso gli uffici competenti del Ministero del’ interno pende dal luglio 2007 un istanza con cui viene chiesta una speciale autorizzazione al reingresso alla luce sia dell’ estraneità a tutto sia in nome dell’ unita familiare con cittadinanza italiana.
Contiamo sulla solidarietà di tutti coloro che a vario titolo possono far qualcosa per metter fine a questa brutta storia.
Per questo vi chiediamo un aiuto, una semplice firma per sostenere la nostra battaglia, che è anche una battaglia di civiltà.


Qui trovate il blog dedicato: http://younesszarli.blog.kataweb.it/


Hanno parlato di lui:

La Repubblica.it http://www.repubblica.it/2005/b/rubriche/glialtrinoi/youness-zarli/youness-zarli.html
Campo Antimperialista http://www.campoantimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=147:listeria-anti-islamica-bypartisan&catid=3:le-nuove-crociate-cat&Itemid=6
Abdel Nur - Al-Jihad al-akbar http://aljihadalakbar.splinder.com/post/18937618/Youness+Zarli%3A+quando+la+legge
La Conoscenza Rende Liberiper favorire l’incontro di idee anche diverse http://laconoscenzarendeliberiblog.wordpress.com/2008/11/04/youness-zarli-quando-la-legge-viola-il-diritto/
Meltingtop - Enea Guarinoni http://www.meltingpot.org/articolo11617.html
No Racism Newshttp://no-racism-news.noblogs.org/post/2007/11/27/innocente-espulso-3-volte
L’Inkontro
http://www.linkontro.info/index.php?opti…
Socialpress http://www.socialpress.it/article.php3?i…
Liberazione - Giulia Pandolfiwww.liberazione.it articolo pag.6 del 21 Novembre 2008
Osservatorio Sulla Repressione
http://www.osservatoriorepressione.org/2…
CDC Milano http://www.centrodelleculturemilano.org/…
CDC Bergamo http://cdcbergamo.splinder.com/post/1914…
Sinistra Comunista http://www.sinistracomunista.it/index.ph…
Il Messaggero http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?…
Aprile Online http://www.aprileonline.info/notizia.php…
Centro delle Culture http://italianoxstranieri.spaces.live.co…
Il Mattino http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=…
Il Mondo Arabo in Italia http://www.mondoarabo.it/index.php?optio…
ADUC http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/cara…
Che Allah ta'ala possa far riunire questa giovane coppia e donargli finalmente la serenità che si meritano...

lunedì 22 febbraio 2010

Fatwa: il giuramento sulla vita o sulla morte.

la madrasa dalla quale viene la fatwa, è una madrasa HANAFI'ITA!!!

Risposta del Mufti Ismail Moosa Darul Iftaa, Miftaahulkhair Benoni, South Africa alla seguente

DOMANDA:

"alcune persone hanno l'abitudine di giurare sulla propria vita o sulla propria morte per dimostrare ai proprii interlocutori di avere ragione. Loro dicono: Se questo non è vero, Allah mi farà morire subito colpendomi con un fulmine, oppure altre terribili cose. Questo è corretto nell'Islam? Possiamo noi anticipare la nostra morte con un giuramento?"
RISPOSTA:
""Assalamu alykum, E' estremamente sciocco ed imprudente invocare la propria dannazione per enfatizzare le proprie posizioni. Ci si dovrebbe assolutamente astenere da tali "giuramenti". Perciò, se una persona fa un "giuramento" invocando la propria dannazione,TALE "GIURAMENTO" NON SARà VALIDO, e se agisce poi contrariamente a tale "giuramento", non dovrà pagare alcuna kaffarah [espiazione].
وكذلك لو حلف رجل فقال عليه لعنة الله أو قال غضب الله أو قال أمانة الله أو
دعا على نفسه بغير ذلك فليس في شي من هذا يمين ولا كفارة إذا حنث وليس هذا بمنزلة قوله هو يهودي أو نصراني أو مجوسي وإذا قال الرجل عذبه الله أو أدخله النار أو حرمه الله الجنة فليس في شيء منها كفارة ولا يمين إنما هذا دعاء على نفسه )الأصل - ط.دائرة المعارف - (3 / 180( ولو قال عليه لعنة الله إن فعل كذا أو قال عليه عذاب الله أو قال أمانة الله إن فعل كذا لا يكون يمينا كذا في فتاوى قاضي خان وإن قال إن فعلت كذا فعلي غضب الله أو سخط الله فليس بحالف كذا في الهداية )الفتاوى الهندية - ط. دار الفكر - (2 / 54) وكذلك لو حلف بحد من حدود الله تعالى أو بشئ من شرائع الاسلام لم يكن يمينا لانه حلف بغير الله تعالى ولان الحلف بهذه الاشياء غير متعارف وقد بينا أن العرف معتبر في اليمين ولو قال عليه لعنة الله أو غضب الله أو أماتة الله أو عذبه الله بالنار أو حرم عليه الجنة ان فعل كذا فشئ من هذا لا يكون يمينا انما هو دعاء على نفسه قال الله تعالى ويدع الانسان بالشر دعاءه بالخير ولان الحلف بهذه الالفاظ غير متعارف )المبسوط للسرخسي - مرقم - (8 / 135)
Ed Allāh Ta’ālā sa meglio. Wassalam (Mufti Ismail Moosa)"
Che Allah ta'ala ricompensi la sorella che ha posto questa domanda, il fratello che l'ha tradotta e ovviamente il Mufti che ha risposto!!!

lunedì 11 gennaio 2010

Bismillah R-Rhamani R-Rahim

As-salam aleikom wa rahmatu-llahi wa barakatuh sorelle, in questo breve ma intenso racconto, troverete una spiegazione a parere mio profonda del perchè dobbiamo coprire il nostro corpo, scusate per le imprecisioni ma è stato tradotto dall'inglese e io non sono cosi brava!!! Spero che queste parole colpiscano voi come hanno fatto con me!!!
Ecco qui il racconto:

Quando finalmente siamo arrivati, l'autista ha accompagnato mia sorella minore, Laila, e me fino alla suite di mio padre.
Come al solito, si nascondeva dietro la porta in attesa di farci paura. Ci siamo scambiati tanti abbracci e baci come si potrebbe dare in un giorno. Mio padre ha un buon carattere per noi.

Poi lui mi fece sedere sulle sue ginocchia e disse qualcosa che non dimenticherò mai. Lui mi guardò dritta negli occhi e disse:

"Hana, tutto ciò che Allah (swt) ha fatto di prezioso nel mondo è coperto e difficile da raggiungere.
Dove si trovano i diamanti? Giù nella terra, coperti e protetti.
Dove si trovano le perle ? In fondo al mare, coperte e protette in una bella conchiglia.
Dove si trova l'oro? In miniera, ricoperto con strati e strati di roccia.
Devi lavorare duro per arrivare a loro "

Lui mi guardò con occhi seri.


"Il tuo corpo è sacro. Sei molto più preziosa di diamanti e perle, ed è per questo che devi coprirti"

Bismillah R-Rhamani R-Rahim

As-salam aleikom, se siete interessati a sottoscrivere questa petizione contro la proibizione del velo integrale seguite il link qui sotto:

http://www.petizionionline.it/petizione/no-alla-proibizione-del-velo-integrale-niqab/544

Bismillah R-Rhamani R-Rahim

As-salam aleikom sorelle e fratelli, aiutamo la nostra sorella 'Iqra Viviana in questo momento per lei difficile, in questo link troverete tutti i dettagli per poterla aiutare, inoltre facciamo du'a per lei che Allah (swt) l'aiuti in questo momento...

http://www.huda.it/invito.htm