BismiLlah arRahman arRahim "Il ben guidato è colui che Allah guida, mentre colui che Allah mette fuori strada non troverà maestro in grado di farlo uscire dall'errore" (Corano 18:17)
lunedì 20 settembre 2010
venerdì 17 settembre 2010
APPELLO PER LA SORELLA IMAN E I SUOI 3 BAMBINI
"Affrettatevi al perdono del vostro Signore e al Giardino vasto come il cielo e la terra, preparato per coloro che credono in Allah e nei Suoi messaggeri. Questa è la grazia di Allah, che Egli dà a chi vuole. Allah possiede immensa grazia." (Al-Ĥadīd, 21)
Durante il mese di Ramadan appena trascorso siamo venuti a conoscenza della storia di una nostra sorella egiziana, Iman Hafez Mohamed Ibrahim, che necessita urgentemente del nostro aiuto materiale e delle invocazioni ad Allah da parte di noi tutti.
La specificità e la straordinarietà di questa situazione è che Iman è una sorella musulmana tornata all'Islam nel 2003, provenendo dalla religione cristiana e da una ricca famiglia copta, e suo zio è stato un famoso attore comico in Egitto.
All'età di 12 anni, nostra sorella, che a quel tempo si chiamava Howaida Sadek Shenouda, sognò la Ka'ba rimanendone felice e rasserenata, e in virtù di ciò raccontò questo sogno alla madre cristiana: quest'ultima per reazione non trovò di meglio che convocare un prete esorcista che impose alla bambina dei riti che consistevano nel disporre sotto il suo cuscino del sale, un coltello e il Vangelo.
A causa di questa situazione la bambina iniziò a soffrire di disturbi del sonno, contemporaneamente i genitori cominciarono a obbligarla a recarsi regolarmente in chiesa, fino al punto in cui ella non sopportò più la situazione, e si trovò in cura da uno psicologo. La piccola non sognò più la Ka'ba fino all'età di 18 anni, quando all'improvviso ricominciò ad avere la stessa visione, e contemporaneamente sentiva un gradevole profumo all'interno della propria camera. Tuttavia, mantenne segreto quanto le accadeva, soprattutto per paura di essere uccisa, anche se sentiva dentro di sé la voglia di proclamare apertamente il suo Islam.
Questa situazione si mantenne tale fino a quando un giorno la chiesa da lei frequentata mise in palio un viaggio per chi avesse prodotto il miglior studio sulla religione cristiana: la ragazza fece quindi un'indagine sui "sette segreti della chiesa", ma appena la iniziò si sentì subito confusa, perché ogni cosa che riguardava questo argomento ne contraddiceva un'altra e perché ogni setta cristiana diceva cose diverse. A questo punto Allah l'Altissimo decretò che ella conoscesse due ragazze dell'Università dell'Azhar che indossavano il khimar, e piano piano cominciò a desiderare di imitarle, chiedendo loro lumi sulla religione islamica, ma nel suo cuore era sempre vivo il terrore delle ritorsioni da parte della sua famiglia.
Qualche mese dopo questo incontro cominciò il mese di Ramadan, e la famiglia di Iman iniziò ha notare i suoi cambiamenti anche perché la madre le sentì ripetere l'Adhan: a questo punto la ragazza non ebbe più scelta e dichiarò ai genitori la sua fede nell'Islam, pur rassicurandoli dell'intenzione di non parlare di questo ad altri che loro, con il proposito di non esporli alla vergogna nella loro comunità.
Come reazione, i genitori iniziarono ad usarle violenza picchiandola selvaggiamente, lasciandole dei segni che ancora oggi porta sul suo corpo. L'oppressione della ragazza non si fermò qui, e i suoi familiari la trattarono per lungo tempo alla stregua di una serva: a questo punto per Iman non vi fu più altra scelta che la fuga e il rifugio presso un comando di polizia. Come da prassi, i poliziotti convocarono la famiglia, ma vista la ferma opposizione di questa musulmana a ritornare con i genitori, fu affidata ad un istituto e dietro interessamento di alcuni poliziotti le fu fatto conoscere un uomo musulmano a scopo di matrimonio, con il quale ella in effetti si sposò subito.
Dopo alcuni anni, tuttavia, quest'unione si concluse e sorella Iman rimase sola e abbandonata con tre figli, Rodyna, Ahmad e Sujud tutti e tre molto piccoli. Ebbe così inizio il calvario di questa credente e dei suoi bambini: si trovò a dormire in strada con loro, a volte perfino nello stadio della città, fino ai nostri giorni, nei quali vive da alcuni mesi all'interno di una moschea.
Iman in questi momenti di grande tribolazione ha ottenuto l'aiuto e la vicinanza di Allah l'Altissimo, Che ha fatto sì che ella studiasse approfonditamente il Corano diventandone perfino un'insegnante. La sorella Iman ricorda ancora oggi che se non avesse studiato il Libro di Allah, probabilmente non avrebbe avuto la forza di andare avanti, trovandosi nella disperazione e in stato di povertà assoluta, mentre da ragazza era abituata a vivere nell'agiatezza della sua famiglia benestante.
Come tristemente noto, la comunità cristiana in Egitto perseguita le sorelle egiziane che abbandonano il cristianesimo abbracciando la verità della religione musulmana: a causa di questa loro libera scelta esse spesso vengono maltrattate fino a costringerle all'apostasia, privandole della libertà personale e finanche somministrando loro psicofarmaci oltre che esercitando nei loro confronti pressioni fisiche e psicologiche di varia natura.
Noi non possiamo rimanere insensibili a tutto questo e oggi abbiamo di fronte a noi il caso emblematico di una sorella che abbisogna del nostro urgente aiuto: insha'Allah il nostro intervento dimostrerà al cospetto di Allah l'Altissimo che noi siamo una comunità che non abbandona un suo membro, e che risponde prontamente al grido di aiuto, da qualunque parte arrivi.
Il Profeta (saws) disse: "I credenti, nel loro affetto, simpatia e pietà, sono come un unico corpo, quando una parte soffre, tutto il corpo reclama con la febbre e la veglia." (Hadith autentico).
A tutt'oggi è stata raccolta per Iman una somma ancora insufficiente per risolvere il suo grande problema di trovare un tetto dove vivere e crescere i suoi figli serenamente, e con il permesso di Allah vorremmo arrivare alla somma di € 20.000, con la quale sorella Iman potrà acquistare un piccolo appartamento in Egitto continuando la sua attività di insegnante del Corano.
Ricordiamo a tutti che la sorella è anche affetta da diabete.
Allah, gloria a lui l'Altissimo ha detto:
"Gareggiate nel bene. Ovunque voi siate, Allah vi riunirà tutti. In verità Allah è Onnipotente." (Al Baqara, 148)
"Aiutatevi l'un l'altro in carità e pietà" (Al-Mā'idah, 2).
Questo è un impegno che tutti noi dobbiamo assumere, senza timore che dare un piccolo o un grande aiuto possa impoverirci o privarci di una qualche agiatezza.
Quindi, in nome di Allah, fate per Iman Hafez Mohamed Ibrahim una donazione tramite versamento su Postpay: è semplice, veloce e comporta solo un euro di spese.
Questi sono i riferimenti per donare in favore di Iman e dei suoi bambini
Insha'Allah io, Muhammad Nur al Haqq, personalmente verificherò lo stato delle donazioni e sarà mia cura assicurarmi che il denaro raccolto sia consegnato a sorella Iman.
Chi vorrà potrà lasciare un commento sulla propria donazione, e Allah l'Altissimo possa benedire chi darà per il Suo Volto aspirando al Jannah.
Il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) disse:
"Allah, Colui che ha potere, il Magnifico dice: "O figlio di Adamo. Spendi e Noi spenderemo per te." (Al-Bukhari e Muslim);
Da Anas Ibn Malik: "Mai uno domandò al Profeta in nome dell'Islam, e non glielo diede. Una volta un uomo venne da lui e il Profeta gli diede un gregge di montoni così grande che si estendeva tra due montagne. L'uomo tornò ai suoi gridando: "O gente, convertitevi all'Islam! Muhammad dona senza guardare, senza temere la povertà." (Muslim)
Spero veramente che questo appello possa aiutare nostra sorella Iman nella auspicata soluzione della sua grande difficoltà e confido nel buon cuore di tutti voi, perché vogliate aiutare questa coraggiosa donna e i suoi meravigliosi bambini.
Il Perfetto, Colui oltre il Quale non vi è altra divinità degna di essere adorata ha detto:
"...Di': 'In verità il mio Signore concede generosamente a chi vuole e lesina a chi vuole. E vi restituirà tutto ciò che avrete dato. Egli è il Migliore dei dispensatori..'" (Saba', 34-39).
La sorella Iman ha lanciato il suo appello, e chiamiamo Allah a testimone che noi lo abbiamo raccolto.
Per Colui che Ci osserva, non dimentichiamo che nulla andrà perduto delle nostre opere, nel Giorno in cui saremo radunati davanti al Signore dei mondi:
"Chi avrà fatto [anche solo] il peso di un atomo di bene lo vedrà, e chi avrà fatto [anche solo] il peso di un atomo di male lo vedrà." (az-Zalzalah, 7-8)
Che Allah vi ricompensi per la pazienza e la generosità.
BarakAllahu fikum
Assalamu aleykum wa rahmatullahi wa barakatuhu
venerdì 3 settembre 2010
SIGNIFICATO DI "HADITH"
Hadith narrazione, racconto, informazione, notizia, tradizione.
Come termine di una nomenclatura religiosa islamica significa "tradizione canonica" che fornisce informazioni su detti e/o fatti del Profeta Mohammed saws, nell'esercizio del suo magistero apostolico.
L'iniziale H è suono consonantico e si pronuncia come una "h" aspirata, che in italiano non ha corrispondenti, mentre si trova in inglese e tedesco.
Poichè l'iniziale è consonantica e non "h" muta, come nel verbo italiano avere nelle voci verbali ho, hai, ha, l'articolo da usare è "il" e non "l'", il hadith e non l'hadith.
La coppia consonantica finale "th" si pronuncia come la coppia consonantica th dell'articolo inglese the, ottenuta mettendo la punta della lingua tra gli incisivi e facendo uscire l'aria tra la lingua e gli incisivi superiori.
Fonte: "insegnamenti del Profeta Mohammed, detti, dialoghi e discorsi" edizioni del calamo
lunedì 2 agosto 2010
GAZA... BAMBINI CHE RESISTONO
scritto per noi daVittorio Arrigoni
Credetemi, i bambini di Gaza sono mocciosi da record. Sono sopravvissuti a Piombo Fuso e sopravvivono ogni giorno alla guerra in tempo di tregua.
Coperti di sangue hanno strisciato sotto le rovine di palazzi bombardati e si sono presi cura per giorni dei fratelli più piccoli, dei corpi agonizzanti dei genitori seppelliti sotto le macerie delle loro culle. Come eroi disneyani sono sgusciati fuori dal ventre della morte ancora inzaccherati dal liquido amniotico per scoprire il peso dell'ereditare la condizione di esule palestinese.
Più della metà della popolazione di questa misera Striscia di terra è composta da bambini, e sebbene nessuno di questi minori abbia mai votato per Hamas sono loro le vittime designate delle operazioni militari israeliane e più in generale dell'assedio imposto a Gaza.
Bambini che resistono. Contro le malattie: secondo un recente rapporto del Palestinian Medical Relief Society il 52 percento dei bambini di Gaza sono anemici, e soffrono di gravi carenze nutrizionali per la scarsità nella loro alimentazione di elementi quali il fosforo, il calcio e lo zinco. Anche il dato sulle malattie respiratorie è preoccupante.
Bimbi che resistono alle psicosi, a quelle lacerazioni della memoria che li riporta dinnanzi a corpi smembrati ed edifici in fiamme, a quei traumi indelebili che li rendono ansiosi e depressi, insonni e incontinenti.
Vivono in spazi sovraffollati privi di aree ricreative e hanno visto nelle strade dove giocano la carne ardere viva e decomporsi. Missili, devastazioni e morte sono evocati nei disegni quando si mette dinnanzi a loro un foglio bianco.Se il diritto al gioco qui è un lusso, quello allo studio è prevenuto: Israele quest'anno oltre ai giocattoli ha impedito l'entrata all'interno della Striscia anche dei libri di testo per le scuole elementari.
A differenza dei loro coetanei israeliani che sono liberi di praticare sport all'aria aperta o di svagarsi con la playstation i bambini di Gaza sono resi schiavi di un padrone che si chiama fame, e li vedo ogni giorno spingere aratri nei campi, frugare nei cassonetti della monnezza in cerca di materiali di recupero. Nel caldo insopportabile di questa canicolare estate sono sopra carretti trainati da muli stracarichi di mattoni e pietre recuperati dagli edifici bombardati, o li trovi agli incroci delle strade a vendere cianfrusaglia con sguardi da vecchi stanchi di sognare verdi cortili, campi di calcio e gelati.
Non stanno giocando a nascondino quando spariscono sottoterra i nei tunnell di Rafah: col rischio di rimanere seppelliti vivi sono la manodopera economicamente e fisicamente più adatta per trafficare le merci che altrimenti non arriverebbero mai sugli scaffali dei negozi di Gaza.
Cosi qualche tempo fa si era espressa Jasmine Whitbread, Direttore Generale di Save the Children: "I bambini a Gaza hanno fame a causa dei notevoli impedimenti all'ingresso di cibo nell'area, e stanno morendo perché non possono lasciare Gaza per avere quelle cure mediche di cui hanno urgente bisogno. Centinaia di migliaia di bambini stanno crescendo senza avere un'istruzione decente perché gli edifici scolastici sono gravemente danneggiati e a causa delle restrizioni nel passaggio e rifornimento di materiali edili, non possono essere ristrutturati. Sono i bambini che stanno pagando il prezzo più caro dell'assedio".
Oltre a questi record non ricordarti, i bambini della Striscia di Gaza in sette giorni hanno infranto due primati celebrati nel Guinness.
Giovedì 22 luglio nell'area dell'aeroporto fantasma di Rafah, distrutto dall'aeronautica militare israeliana nel 2001, nell'ambito della fine dei campi estivi organizzati dall'Unrwa(agenzia Onu per i profughi palestinesi) più di 7.200 bambini hanno fatto rimbalzare simultaneamente per 5 minuti altrettanti palloni da basket mentre ieri è stato stabilito il record di quanti più aquiloni svolazzanti nello stesso istante.
Sulla spiaggia di Beit Laya, dinnanzi al confine nord con Israele, il cielo si è tappezzato di migliaia di esagoni colorati, in una sorta di celebrazione animata di quella libertà agognata anche dai più piccoli. Oltre 7mila bambini hanno fatto volare i loro aquiloni, raddoppiando il record che era stato registrato sempre a Gaza lo scorso anno.
Così si è espresso al termine dell'evento John Ging, a capo della Unrwa: "E' un successo incredibile riuscire a infrangere due record mondiali in una sola settima. Una dimostrazione di cosa possono fare i bambini di Gaza se gli è data loro una opportunità. I bambini della Striscia sono come tutti gli altri bambini del mondo, desiderano vivere una vita normale lontano dalle avversità che sono costretti ad affrontare giorno dopo giorno", ha concluso Ging, "Questa giornata di festa è l'espressione della richiesta di libertà per questi bambini."
A differenza dei palloni da basket utilizzati a Rafah, gli aquiloni che hanno sventolato ieri sopra Beit Laya non sono di produzione industriale ma confezionati dalle stesse mani di quei bambini che li hanno issati al cielo.
Alcuni presentavano fantasie sgargianti, numerosi orgogliosamente i colori della bandiera palestinese.
Un urlo visibile di resistenza dinnanzi alla torrette di sorveglianza israeliane distanti a poche centinaia di metri.
Poco dopo la registrazione del nuovo Guinness dei Primati, una nave da guerra di Tsahal (l'esercito israeliano) è apparsa all'orizzonte e si avvicinata alla costa di Beit Laya, come a ricordare che l'ora di ricreazione era finita.Restiamo
Umanihttp://it.peacereporter.net/articolo/23344/Gaza,+bambini+che+resistono
RACCOLTA DI PREGHIERE...
(Oh Allah rendici belli con la bellezza della fede, e fa di noi delle Guide ben guidate)
Allahumma, inni as-alu-Ka hubba-Ka wa hubba man yuhibbu-Ka wa l-àmala lladhi yuballighu-ni hubba-Ka
(Oh Allah ti prego di concedermi sentimenti d’amore per Te e per chi Ti ama; di farmi compiere azioni che mi procurino il Tuo Amore.)
Allahumma, la sahla illa ma gia’alta-hu sahlan; wa Anta, in si-ta tag’al al-hazana sahlan
(Oh Allah, non è facile se non ciò che Tu rendi facile e, se Tu vuoi, rendi facile il difficile)
Allahumma, inni a’udhu bi-Ka min sarri ma’amiltu; wa min sarri ma lam a’mal
(Oh Allah, mi rifugio in Te contro le conseguenze del male che ho compiuto. E dalle conseguenze negative delle mie omissioni)
Allahumma, inni a’udhu bi-Ka min sarri ma a’limtu. Wa min sarri ma lam a’alam
(Oh Allah, mi rifugio in Te contro le conseguenze del male causato da ciò che so. E dalle conseguenze negative che derivano da ciò che non so)
Allahumma, inni a’udhu bi-Ka min Iblis wa giunudi-hi
(Oh Allah, mi rifugio in Te contro il diavolo e il suo esercito)
Allahumma, adh-hib ‘anni al-hamma wa l’huzn
(Oh Allah, allontana da me la tristezza e la malinconia)
Allahumma, rzuq-ni tayyiban wa sta’mil-ni tayyòiban
(Oh Allah, concedimi buona sorte e fa si che io sia impegnato in opere buone)
Allahumma, inni as
Allahumma, a’inni ‘ala zikri-Ka wa sukri-Ka wa husni ‘ibadati-Ka
(Oh Allah, aiutami a ricordarmi di Te, a ringraziarti e ad adorarTi nel migliore dei modi)
Allahumma, nfà-ni bi-ma ‘allamta-ni, wa ‘allim-ni ma yanfa’u-ni, wa zid-ni ‘ilman. Wa l’hamdulillahi ‘ala kulli hal wa a’udhu bi-llahi min hali ahli n-nar
(Oh Allah, fa che mi sia utile ciò che mi hai insegnato. E insegnami ciò che è utile. E aumentami, quanto a conoscenza. La lode appartiene ad Allah in ogni caso, eccetto per il caso della famiglia del fuoco.
mercoledì 28 luglio 2010
L'ECCELLENZA DELLA FEDE...
Disse il Profeta Mohammed saws:
“Quando arriva Ramadan, le porte del cielo vengono aperte, quelle dell’inferno vengono sbarrate e i diavoli vengono messi in catene” in un'altra tradizione è aggiunto “e le porte della Misericordia sono aperte”
Disse il Profeta Mohammed saws:
“Una delle otto porte d’ingresso del Paradiso si chiama Rayyan; l’ingresso attraverso questa porta è riservato a coloro che hanno digiunato”
Disse il Profeta Mohammed saws:
“Allah ha detto: “Ogni buona azione del figlio di Adamo sarà moltiplicata da dieci a settecento volte, tranne il Digiuno perché esso è per Me e Io stesso lo compenserò. Egli si è astenuto per Me dalle sue passioni e dal suo mangiare”. Per il digiunante ci sono due momenti di grande gioia: quello della rottura del Digiuno e quello dell’incontro con il suo Signore e certamente la fragranza della bocca del digiunante è più gradita ad Allah swt del profumo del muschio. Il Digiuno è uno scudo. Perciò durante il Digiuno non si devono fare discorsi vani né gridare fino a diventare rauchi. Se qualcuno provoca un digiunante, esso deve dire: “sto digiunando”.
Disse il Profeta Mohammed saws:
“E’ giunto a voi Ramadan, un mese benedetto! Allah swt ha reso per voi obbligatorio il Digiuno. Le porte del cielo in esso sono aperte e quelle dell’inferno chiuse. I diavoli in esso sono messi in catene. In questo mese c’è una notte meglio di mille mesi, chi è privato del bene di essa è privato di ogni bene” in un’altra tradizione è aggiunto “e non è privato del bene di essa, se non chi è sfortunato”
Disse il Profeta Mohammed saws:
“Allah vi a reso obbligatorio il Digiuno nell’arco diurno dei suoi giorni (i giorni del mese di Ramadan) e facoltativo lo stare in preghiera nell’arco notturno di essi. Chi fa in esso una cosa facoltativa è nella posizione di chi, fuori di Ramadan, fa una cosa obbligatoria, e chi in esso fa una cosa obbligatoria è nella posizione di chi fuori da Ramadan, fa settanta cose obbligatorie. Ramadan è il mese della pazienza, e la ricompensa della pazienza è il Paradiso. E’ il mese dell’amore reciproco, è il mese, in cui più abbondante è la provvidenza divina per il credente. Per chi offre la rottura del Digiuno a un digiunante, c’è il perdono dei peccati, la preservazione dal fuoco, e una ricompensa pari a quella del digiunante, senza che a quella del digiunante venga tolto nulla”
Gli fu osservato:
“Oh Apostolo di Allah, non tutti siamo in grado di offrire l’Iftar a un digiunante”
Disse:
“Allah swt offre la sua ricompensa a chi offre un iftar, anche se esso consiste in un sorso di latte, un dattero, o un sorso di acqua. A chi soddisfa il bisogno di una persona, Allah swt darà da bere dalla mia Fontana (al-haud) un sorso, che non gli farà più avere sete fino a quando entrerà in Paradiso.
Questo è un mese, l’inizio del quale è Misericordia, la sua metà è perdono e la sua terza parte salvezza dal fuoco. E Allah swt salverà dal fuoco colui che avrà reso leggero il peso del suo schiavo”
martedì 27 luglio 2010
ASPETTANDO RAMADAN...
BISMILLAH R-RAHMANI R-RAHIM
Allah swt nel Sublime Corano ci dice:
“Oh voi che credete, vi è stato prescritto il Digiuno, come venne prescritto a coloro che sono venuti prima di voi…” (Corano 2:183)
Il Digiuno del mese di Ramadan fa parte di uno dei 5 pilastri dell’Islàm, per mezzo del quale Allah swt a messo a disposizione dell’uomo il principale metodo per il controllo e il dominio delle sue passioni. Il Digiuno, è stato prescritto in tutte le Rivelazioni precedenti alla Rivelazione del Sublime Corano.
Il precetto del Digiuno venne fatto scendere nell’anno 2 dell’Egira. Allah swt ha dato al Digiuno un significato di altissimo valore morale; il suo scopo primo è realizzare il timore di Allah swt che, come disse il Profeta saws è l’elemento principale di ogni azione.
Il Digiuno nel mese di Ramadan, in quanto pilastro dell’Islàm, è obbligatorio per ogni Musulmano maschio che:
1. abbia raggiunto l’età della pubertà;
2. sia in buone condizioni di salute;
3. sia capace di sostenere il Digiuno;
Per ogni Musulmana, che si trovi nelle tre condizioni sopra riportate e inoltre che NON sia in periodo mestruale o di puerperio.
Non hanno l’obbligo di Digiunare invece chi:
1. non è musulmano;
2. chi è incapace di intendere e volere;
3. chi è in età pre-puberale;
4. chi, per essere talmente in avanti con l’età, non è in grado di sostenere il Digiuno;
5. chi si trova in condizioni tale di malattia da ricevere gravissimo pregiudizio sulla salute;
Nessuna di queste persone ha l’obbligo di digiunare o di recuperare i giorni, in cui non ha digiunato, benché coloro che appartengono agli ultimi due punti devono dare alla comunità l’equivalente monetario del costo di un pasto, per ogni giorno perso di Digiuno obbligatorio.
Ci sono persone invece, per le quali il Digiuno durante il mese di Ramadan non è obbligatorio, ma che, dopo Ramadan, devono recuperare i giorni in cui non hanno digiunato. Esse sono:
1. gli ammalati;
2. i viaggiatori;
3. l’apostata dell’Islàm;
4. le donne in periodo mestruale e quelle in puerperio;
Ora mi vorrei soffermare sul 3° e 4° punto;
· se un ragazzo/ragazza diventano puberi è cosa raccomandata, ma non obbligatoria, che essi facciano il Digiuno per il resto del giorno e dopo Ramadan recuperino i giorni non digiunati;
· E’ raccomandato alla donna, le cui mestruazioni terminino nell’arco diurno di un giorno di Ramadan di iniziare il Digiuno, di digiunare il resto del giorno e di recuperare, dopo Ramadan i giorno non digiunati.
E’ raccomandato a chi deve recuperare i giorni di Digiuno persi durante il Ramadan di farlo quanto prima e consecutivamente. Non è permesso a chi deve recuperare giorni di Digiuno di rimandare l’adempimento fino al mese di Ramadan successivo a meno che non abbia una scusante valida. Chi rimanda l’adempimento dell’obbligo fino al Ramadan successivo deve, oltre a digiunare, anche pagare un’ammenda per il ritardo, che consiste nel pagare un pranzo a un povero per ogni giorno perso.
Perché il Digiuno sia valido dovremo rispettare alcune condizioni, esse sono:
1. l’intenzione di digiunare;
2. l’intenzione di astenerci da tutto ciò che può interrompere il Digiuno;
L’intenzione di digiunare deve essere eseguita ogni giorno. Se il Digiuno è un digiuno obbligatorio, allora l’intenzione deve:
1. essere specifica (nel caso di Ramadan, di un voto…);
2. deve essere eseguita prima della preghiera del fajr;
La formula dell’intenzione è:
Nawaytu sauma ghadan min shari Ramadani l-mubarak fardan la-ka fa-taqabbal minni-inna-Ka anta s-sami’u l-‘alim
(intendo eseguire domani, il Digiuno del mese di Ramadan il benedetto, per dovere verso Te, perciò accetta da me, in verità, Tu sei Colui che ascolta e che tutto sa)
RACCOMANDAZIONI DURANTE IL DIGIUNO
E’ raccomandato fare una colazione (suhur) prima dell’alba, anche se leggera e consista di sola acqua; anche se per questa colazione inizi a partire dalla metà della notte è meglio rimandarla fino a poco prima dell’alba.
Disse il Profeta saws:
“ Tasahharu fa-inna fi s-suhuri barakah”
(fate una piccola colazione prima dell’alba, perché nel suhur c’è barakah)
E’ raccomandato affrettare la rottura del Digiuno (iftar) dopo essere stati certi dell’avvenuto tramonto del sole.
Disse il Profeta saws:
“qala llahu ta’ala: ‘Ahabbu ‘ibadi ilayya a’gialu-hum fitran”
(Allah swt ha detto: i più cari dei miei servi sono quelli che si affrettano a rompere il Digiuno)
NB! La rottura può essere fatta con un numero dispari di datteri o con dell’acqua se essi non ci sono!!!
Dopo la rottura del Digiuno è raccomandato dire:
“Allahumma, la-Ka samtu wa ‘ala rizqi-Ka aftartu bi-rahmati-Ka ya arhama r’rahimin”
(Oh Allah per Te ho digiunato e con il rizq che da Te viene ho rotto il Digiuno per Tua misericordia, o più Misericordioso dei Misericordiosi)
Durante questo mese è raccomandato altresì:
1. essere generosi nel fare elargizioni volontarie;
2. migliorare le relazioni con la famiglia e con il parentado;
3. fare molta recitazione del Sublime Corano;
4. fare ritiro spirituale (i’tikaf) nella moschea, in special modo durante gli ultimi 10 giorno del mese di Ramadan;
5. offrire ad altri la rottura del Digiuno, anche soltanto con dell’acqua.
6. eseguire il ghusl prima dell’alba, quando uno si trovi in stato di impurità maggiore;
Disse il Profeta saws:
“Chi offre a un digiunante la rottura del Digiuno guadagna la stessa ricompensa di chi ha digiunato senza per nulla diminuire la ricompensa di quest’ultimo”
giovedì 1 luglio 2010
MARWA EL SHARBINI
domenica 6 giugno 2010
DOMANI SU CANALE 5
martedì 1 giugno 2010
sabato 29 maggio 2010
QUANDO UN PICCOLO GESTO PUO' FARE LA DIFFERENZA...
Ieri ho partecipato ad una serata informativa sull'ADMO (associazione donatori midollo osseo), la serata era per lo più rivolta agli immigrati anche se non erano molti!!! Vi state chiedendo il perchè proprio a loro??? No??? Vabbè io lo scrivo comunque.
Dovete sapere che i donatori vengono raggruppati in 4 grandi categorie: BIANCHI, NERI, ROSSI E GIALLI perchè ognuno di essi ha caratteristiche biologiche differenti, quindi un donatore bianco non potrà mai donare il proprio midollo ad un nero e viceversa.
I possibili donatori sono 1 volta su 4 fratelli o sorelle mentre se non si riesce a trovare un donatore tra loro, le possibilità di trovare un donatore compatile arrivano a 1 su 100.000, è stato studiato che ognuno di noi ha al mondo almeno un gemello con lo stesso DNA, il tutto sta nel trovarlo che non è semplice...
Diventare donatori è semplicissimo, ci si iscrive con un modulo che si può richiedere a tutti i centri ADMO sparsi in italia, dopo essersi iscritti si verrà contattati a distanza di un mese massimo due da un dottore con la quale si programmerà il giorno del prelievo del sangue; dopo aver fatto il prelievo il sangue verrà analizzato in caso di esito favorevole si verrà contattati per un altro prelievo poi i medici decideranno se tipizzarlo o meno; il costo della tipizzazione è elevato si arriva anche a 6.000 euro quindi, purtroppo, non è possibile economicamente parlando tipizzare ogni donatore, ma almeno vale la pensa provare o sbaglio???
Pensate che in Trentino su 4.500 iscritti solo 32 sono potenziali donatori e nel milanese su 70mila iscritti solo 600 sono potenziali donatori. Probabilmente dopo l'iscrizione è possibile che non verremo mai chiamati per fare la donazione ma sta di fatto che almeno abbiamo dato la possibilità a chi ne avrebbe avuto bisogno di essere salvato...
se volete informazioni o volete fare degli incontri informativi con la vostra comunità, che non guasta mai, vi basterà contattare la sede ADMO più vicina a voi e proporre soprattutto ai giovani questa iniziativa, l'età per l'iscrizione va dai 18 anni per motivi legali fino (parlo per il trentino) a 37 anni...
Io confido nella vostra buona volontà e soprattutto mi rivolgo al vostro cuore, nessuno di noi è immune da questa e da altre malattie simili, non è possibile riscontrare prima la malattia il che significa che quando arriva è già troppo tardi e le possibilità di guarire sono tutte in una banca dati internazionale, quindi io vi chiedo di riflettere su di una cosa: un giorno potreste averne voi bisogno, o un vostro caro... in quel caso vorreste che quel qualcuno compatibile fosse iscritto??? Avreste il piacere di sapere che un uomo o una donna per solidarietà, in modo gratuito e senza fini se non quello di aiutare a tornare a vivere avesso pensato a voi???
Spero che possiate riflettere su come un piccolo gesto possa salvare la vita di un'altra persona che può essere pure quella di un bambino...
Che Allah swt vi guidi e vi benedica se deciderete di aiutare in modo disinteressato un altra persona a tornare a vivere... insh'Allah
Allah al'am
domenica 9 maggio 2010
venerdì 7 maggio 2010
A.A.A. ***AMINASUPERSTARNAPOLETANA*** COLPISCE ANCORA TIE'... AL-HAMDULILLAH
Islam Graphic Comments
venerdì 23 aprile 2010
AIUTIAMO IL PICCOLO MOHAMMED...
martedì 20 aprile 2010
DISSE IL NOSTRO AMATO PROFETA MOHAMMED SAWS...
domenica 18 aprile 2010
DONNE E PREGHIERA IN GRUPPO...
lunedì 5 aprile 2010
DOVREMO ALMENO PROVARCI, MA PRIMA DI TUTTO SERVE UN PO' DI UMILTA'
mercoledì 24 febbraio 2010
FACCIAMO DUE CONTI: QUANTO CONVIENE PARLARE MALE DELLE ALTRE CREATURE???
martedì 23 febbraio 2010
Youness, il “terrorista” col visto del consolato.
Youness Zarli, 27 anni, giunse in Italia, nella provincia di Bergamo, nel 1997, quando era ancora minorenne. Fino a tre anni e mezzo fa ha condotto una vita normale: permesso di soggiorno, nessun problema con la giustizia, il fidanzamento con Jessica, la sua attuale moglie, e anche la soddisfazione di conquistare, con la “Boxe Bergamo” il titolo di campione italiano di light contact. Questo qualche mese prima del 3 dicembre del 2005.
Quel giorno Youness Zarli riceve a casa una visita degli agenti della Digos che lo portano in questura e, dopo quarantotto ore, lo sistemano su un aereo per Casablanca. Il decreto di espulsione gli attribuisce un “consolidato circuito relazionale con elementi di primo piano dell’integralismo islamico”.
La frase citata è un frammento di una formula un po’ più lunga che, sempre identica, viene utilizzata in casi di questo genere. L’idea di base è che, davanti a un grave pericolo, alcune garanzie possono anche essere accantonate. Se esiste un sospetto, è opportuno intervenire. Nel caso di Youness Zarli, il sospetto - mai menzionato nel provvedimento di espulsione - nasceva dal coinvolgimento di uno dei suoi fratelli in un’inchiesta su attentati compiuti in Marocco dai fondamentalisti islamici.
Alcune settimane fa abbiamo ricordato che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per le espulsioni in paesi che utilizzano verso i detenuti la tortura o trattamenti inumani o degradanti. Youness Zarli quei “trattamenti” li ha subiti. Appena è sceso dall’aereo è stato arrestato dalla polizia marocchina, duramente interrogato per due settimane e quindi trasferito in un carcere speciale. L’assoluzione è arrivata il 29 novembre del 2006, dopo quasi un anno di reclusione, e alla fine di un processo che era stato istruito soprattutto sulla base dei sospetti della nostra polizia.
Una volta tornato in libertà, Youness Zarli, che intanto era stato raggiunto dalla fidanzata Jessica, si è presentato al consolato italiano di Casablanca, si è sposato con la nostra connazionale e ha chiesto e ottenuto un “visto per ricongiungimento familiare”. Quindi, assieme alla moglie, è tornato in Italia e si è presentato alla questura di Bergamo per chiedere il permesso di soggiorno.
Mai l’avesse fatto. Il giorno dopo era nuovamente sull’aereo per Casablanca. Infatti, essendo stato espulso, non avrebbe potuto tornare in Italia. Non lo sapeva. Era convinto che l’assoluzione in Marocco avesse annullato gli effetti della decisione italiana. Il fatto è che non lo sapeva nemmeno il nostro consolato che dunque - stando nella logica del decreto Pisanu - ha rilasciato il visto a un presunto terrorista. A quanto pare c’è un problema di coordinamento tra le varie amministrazioni. Il risultato è che la norma antiterrorismo diventa, nello stesso tempo, inefficace e vessatoria.
Non è finita. Perché nel novembre scorso, Youness Zarli, quando ha saputo della gravidanza della moglie, ha deciso di infischiarsene dell’espulsione e di tornare in Italia. E, incredibilmente, ha potuto farlo nel più semplice dei modi: imbarcandosi su un aereo e mostrando alla frontiera il suo passaporto. Non gli era stato ritirato. E inoltre, con tutta probabilità, il suo status non era stato registrato negli archivi del sistema Schengen. La polizia si è accorta del rientro quando Youness Zarli era nuovamente a Bergamo. L’ha fermato ancora una volta e l’ha espulso di nuovo. Perché il sospetto terrorista era, come al solito, a casa con la moglie.
Allo stato attuale Youness Zarli si trova ancora in Marocco, ed è diventato padre di un bel bambino, cittadino italiano. Presso gli uffici competenti del Ministero del’ interno pende dal luglio 2007 un istanza con cui viene chiesta una speciale autorizzazione al reingresso alla luce sia dell’ estraneità a tutto sia in nome dell’ unita familiare con cittadinanza italiana.
Contiamo sulla solidarietà di tutti coloro che a vario titolo possono far qualcosa per metter fine a questa brutta storia.
Per questo vi chiediamo un aiuto, una semplice firma per sostenere la nostra battaglia, che è anche una battaglia di civiltà.
Qui trovate il blog dedicato: http://younesszarli.blog.kataweb.it/
La Repubblica.it http://www.repubblica.it/2005/b/rubriche/glialtrinoi/youness-zarli/youness-zarli.html
Campo Antimperialista http://www.campoantimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=147:listeria-anti-islamica-bypartisan&catid=3:le-nuove-crociate-cat&Itemid=6
Abdel Nur - Al-Jihad al-akbar http://aljihadalakbar.splinder.com/post/18937618/Youness+Zarli%3A+quando+la+legge
La Conoscenza Rende Liberiper favorire l’incontro di idee anche diverse http://laconoscenzarendeliberiblog.wordpress.com/2008/11/04/youness-zarli-quando-la-legge-viola-il-diritto/
Meltingtop - Enea Guarinoni http://www.meltingpot.org/articolo11617.html
No Racism Newshttp://no-racism-news.noblogs.org/post/2007/11/27/innocente-espulso-3-volte
L’Inkontro http://www.linkontro.info/index.php?opti…
Socialpress http://www.socialpress.it/article.php3?i…
Liberazione - Giulia Pandolfiwww.liberazione.it articolo pag.6 del 21 Novembre 2008
Osservatorio Sulla Repressione http://www.osservatoriorepressione.org/2…
CDC Milano http://www.centrodelleculturemilano.org/…
CDC Bergamo http://cdcbergamo.splinder.com/post/1914…
Sinistra Comunista http://www.sinistracomunista.it/index.ph…
Il Messaggero http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?…
Aprile Online http://www.aprileonline.info/notizia.php…
Centro delle Culture http://italianoxstranieri.spaces.live.co…
Il Mattino http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=…
Il Mondo Arabo in Italia http://www.mondoarabo.it/index.php?optio…
ADUC http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/cara…
lunedì 22 febbraio 2010
Fatwa: il giuramento sulla vita o sulla morte.
Risposta del Mufti Ismail Moosa Darul Iftaa, Miftaahulkhair Benoni, South Africa alla seguente
lunedì 11 gennaio 2010
Bismillah R-Rhamani R-Rahim
Quando finalmente siamo arrivati, l'autista ha accompagnato mia sorella minore, Laila, e me fino alla suite di mio padre.
Come al solito, si nascondeva dietro la porta in attesa di farci paura. Ci siamo scambiati tanti abbracci e baci come si potrebbe dare in un giorno. Mio padre ha un buon carattere per noi.
Poi lui mi fece sedere sulle sue ginocchia e disse qualcosa che non dimenticherò mai. Lui mi guardò dritta negli occhi e disse:
Bismillah R-Rhamani R-Rahim
http://www.petizionionline.it/petizione/no-alla-proibizione-del-velo-integrale-niqab/544
Bismillah R-Rhamani R-Rahim
http://www.huda.it/invito.htm