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venerdì 25 dicembre 2009

Gesù nell'Islàm

E' stato un grande Profeta, un esempio per ogni uomo di ogni tempo. Uno dei tre che ha ricevuto un Libro Divino, una Rivelazione, chiamata "Al Injeel", "Il Vangelo".
Un uomo, un Inviato di Dio, che ha, per tutta la sua vita terrena a partire, miracolosamente, dalla culla, insegnato la Parola di Allah, il Dio Unico. Un uomo che non ha mai affermato di possedere poteri di per sè, che ha sempre detto di diffondere ciò che l'Altissimo gli diceva, e di fare unicamente ciò che era dettato sempre e solo dalla Sua Divina volontà. Un uomo che non era attaccato a questo mondo, ma che desiderava ardentemente l'Altro, la vita eterna, e il compiacimento del Signore dei Mondi. Un uomo nato da Maria, la pace sia su lei, pia e devota, della quale si parla nell'unico capitolo del Sacro Corano intitolato con il nome di una donna, "Maryam", appunto. Donna che ha concepito questo grande Profeta senza mai essere stata toccata da un uomo, ma unicamente per Volontà di Allah, Colui che quando vuole una cosa dice "Sii" ed essa è, che ha scelto di isolarsi dal mondo per non essere corrotta dal peccato, che ha poi partorito da sola sotto una palma da datteri lo speciale bambino che Allah, gloria a Lui, aveva destinato fosse suo figlio.
Egli insegnava la Legge Divina, predicava di adorare l'Unico Dio così come avevano fatto i Profeti precedenti (pace su loro) e come avrebbe fatto Muhammed, pace e benedizioni su di lui, in futuro.
Gesù era un uomo semplice, che possedeva poco, pregava molto, digiunava, che non desiderava altro che servire il Suo Signore, del quale era servo devoto.
Gesù, pace su lui, non è morto, ma venne fatto ascendere al cielo per Volontà di Allah, gloria a Lui, che volle salvarlo per poi destinarlo a tornare sulla terra poco prima del Giorno del Giudizio. Quando egli tornerà ucciderà l'Anticristo, il falso Messia, che travierà molte persone e spargerà la corruzione ovunque. E' da sottolineare il fatto che Gesù è nominato nell'ultimo Libro di Allah, il Sublime Corano, molte più volte rispetto al Profeta Muhammed, pace e benedizioni su lui. Questo dimostra l'importanza che ha per noi questo grande Profeta, che un giorno Volontà di Allah, apparirà di nuovo sulla terra e diverrà giudice, permettendo all'equità di ritornare fra gli uomini. Si sposerà ed avrà dei figli, e quando poi morrà, verrà sepolto accanto alla tomba del Profeta Muhammed, la pace sia su entrambi, i quali risorgeranno insieme nel Giorno della Resurrezione.
Era il penultimo di migliaia di Profeti, il quale predisse, sempre nel Vangelo (precisamente in Giov. 14:16; 14:26; 15:26; 16:7), la venuta di Muhammed, pace su entrambi, suo successore e ultimo Messaggero, il Sigillo della profezia.
Egli farà sì che tutto il mondo conosca la giustezza della sottomissione al Dio Unico, che obbedirà a ciò che Allah swt gli avrà comandato di ordinare.
Ed ecco Gesù, Aissa, pace su di lui e sua madre Maria, possa l'Altissimo essere soddisfatto di lei, nel Sacro Corano.

Sura Maryam (Maria)
16. Ricorda Maria nel Libro, quando si allontanò dalla sua famiglia, in un luogo ad oriente.
17. Tese una cortina tra sé e gli altri. Le inviammo il Nostro Spirito (l'angelo Gabriele) che assunse le sembianze di un uomo perfetto.
18. Disse [Maria]: “Mi rifugio contro di te presso il Compassionevole, se sei [di Lui] timorato!”.
19. Rispose: “Non sono altro che un messaggero del tuo Signore, per darti un figlio puro”.
20. Disse: “Come potrei avere un figlio, ché mai un uomo mi ha toccata e non sono certo una libertina?”.
21. Rispose: “È così. Il tuo Signore ha detto: "Ciò è facile per Me... Faremo di lui un segno per le genti e una misericordia da parte Nostra. È cosa stabilita”.
22. Lo concepì e, in quello stato, si ritirò in un luogo lontano.
23. I dolori del parto la condussero presso il tronco di una palma. Diceva: “Me disgraziata! Fossi morta prima di ciò e fossi già del tutto dimenticata!”.
24. Fu chiamata da sotto: “Non ti affliggere, ché certo il tuo Signore ha posto un ruscello ai tuoi piedi;
25. scuoti il tronco della palma: lascerà cadere su di te datteri freschi e maturi.
26. Mangia, bevi e rinfrancati. Se poi incontrerai qualcuno, di': "Ho fatto un voto al Compassionevole e oggi non parlerò a nessuno"”.
27. Tornò dai suoi portando [il bambino]. Dissero: “O Maria, hai commesso un abominio!
28. O sorella di Aronne, tuo padre non era un empio, né tua madre una libertina”.
29. Maria indicò loro [il bambino]. Dissero: “Come potremmo parlare con un infante nella culla?”,
30. [Ma Gesù] disse: “In verità, sono un servo di Allah. Mi ha dato la Scrittura e ha fatto di me un profeta.
31. Mi ha benedetto ovunque sia e mi ha imposto l'orazione e la decima finché avrò vita,
32. e la bontà verso colei che mi ha generato. Non mi ha fatto né violento, né miserabile.
33. Pace su di me, il giorno in cui sono nato, il giorno in cui morrò e il Giorno in cui sarò resuscitato a nuova vita”.
34. Questo è Gesù, figlio di Maria, parola di verità della quale essi dubitano.
35. Non si addice ad Allah prendersi un figlio. Gloria a Lui! Quando decide qualcosa dice: “Sii!” ed essa è.
36. “In verità, Allah è il mio e vostro Signore, adorateLo! Questa è la retta via.”
Sura Al Imran (La famiglia di Imran)
45. Quando gli angeli dissero: “O Maria, Allah ti annuncia la lieta novella di una Parola da Lui proveniente: il suo nome è il Messia, Gesù figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell'Altro, uno dei più vicini.
46. Dalla culla parlerà alle genti e nella sua età adulta sarà tra gli uomini devoti”.
47. Ella disse: “Come potrei avere un bambino se mai un uomo mi ha toccata?”. Disse: “È così che Allah crea ciò che vuole: "quando decide una cosa dice solo Sii", ed essa è.
48. E Allah gli insegnerà il Libro e la saggezza, la Torâh e il Vangelo.
49. E [ne farà un] messaggero per i figli di Israele [che dirà loro]: In verità, vi reco un segno da parte del vostro Signore. Plasmo per voi un simulacro di uccello nella creta e poi vi soffio sopra e, con il permesso di Allah, diventa un uccello. E per volontà di Allah, guarisco il cieco nato e il lebbroso, e resuscito il morto. E vi informo di quel che mangiate e di quel che accumulate nelle vostre case. Certamente in ciò vi è un segno se siete credenti!
50. [Sono stato mandato] a confermarvi la Torâh che mi ha preceduto e a rendervi lecito qualcosa che vi era stata vietata. Sono venuto a voi con un segno da parte del vostro Signore. Temete dunque Allah e obbeditemi.
51. In verità, Allah è il mio e vostro Signore. AdorateLo dunque: "ecco la retta via"”.
52. Quando poi Gesù avvertì la miscredenza in loro, disse: “Chi sono i miei ausiliari sulla via di Allah?”. “Noi, dissero gli apostoli, siamo gli ausiliari di Allah. Noi crediamo in Allah, sii testimone della nostra sottomissione.
53. Signore! Abbiamo creduto in quello che hai fatto scendere e abbiamo seguito il messaggero, annoveraci tra coloro che testimoniano.”
54. Tessono strategie e anche Allah ne tesse. Allah è il migliore degli strateghi!
55. E quando Allah disse: “O Gesù, ti porrò un termine e ti eleverò a Me e ti purificherò dai miscredenti. Porrò quelli che ti seguono al di sopra degli infedeli, fino al Giorno della Resurrezione. Ritornerete tutti verso di Me e Io giudicherò le vostre discordie.
56. E castigherò di duro castigo quelli che sono stati miscredenti, in questa vita e nell'Altra, e non avranno chi li soccorrerà.
57. Quelli che invece hanno creduto e operato il bene, saranno ripagati in pieno. Allah non ama i prevaricatori”.
58. Ecco quello che ti recitiamo dei segni e del Saggio Ricordo.
59. In verità, per Allah Gesù è simile ad Adamo, che Egli creò dalla polvere, poi disse: “Sii”, ed egli fu.

Sura Al Ma'ida (La tavola imbandita)
46. Facemmo camminare sulle loro orme Gesù, figlio di Maria, per confermare la Torâh che scese prima di lui. Gli demmo il Vangelo, in cui è guida e luce, a conferma della Torâh, che era scesa precedentemente: monito e direzione per i timorati.

Sura An Nisa' (Le donne)
157. e dissero: “Abbiamo ucciso il Messia Gesù figlio di Maria, il Messaggero di Allah!”. Invece non l'hanno né ucciso, né crocifisso, ma così parve loro. Coloro che sono in discordia a questo proposito, restano nel dubbio: non hanno altra scienza e non seguono altro che la congettura. Per certo non lo hanno ucciso
158. ma Allah lo ha elevato fino a Sé. Allah è eccelso, saggio.
159. Non vi è alcuno della Gente della Scrittura che non crederà in lui prima di morire. Nel Giorno della Resurrezione testimonierà contro di loro.
Sura Az Zhukhruf (Gli ornamenti d'oro)
59. Egli non era altro che un Servo, che Noi abbiamo colmato di favore e di cui abbiamo fatto un esempio per i Figli di Israele.
60. Se volessimo, trarremmo angeli da voi ed essi vi sostituirebbero sulla terra.
61. Egli è un annuncio dell'Ora. Non dubitatene e seguitemi, questa è la retta via.
62. Non ve ne distolga Satana, egli è vostro dichiarato nemico.
63. Quando Gesù portò le prove evidenti disse: “Sono venuto a voi con la saggezza e per rendervi esplicita una parte delle cose su cui divergete. Temete Allah e obbeditemi.
64. In verità Allah è il mio e vostro Signore. AdorateLo allora. Ecco la retta via”.

Sura As Saff (I ranghi)
6. E quando Gesù figlio di Maria disse: “O Figli di Israele, io sono veramente un Messaggero di Allah a voi [inviato], per confermare la Torâh che mi ha preceduto, e per annunciarvi un Messaggero che verrà dopo di me, il cui nome sarà Ahmad”. Ma quando questi giunse loro con le prove incontestabili, dissero: “Questa è magia evidente”.

Sura Al Ahzab (I coalizzati)
7. [Ricorda] quando accettammo il patto dei profeti: il tuo, quello di Noè, di Abramo, di Mosè e di Gesù figlio di Maria; concludemmo con loro un patto solenne

Sura Ash Shura (La consultazione)
13. [Egli] ha stabilito per voi, nella religione, la stessa via che aveva raccomandato a Noè, quella che riveliamo a Te, [o Muhammad,] e che imponemmo ad Abramo, a Mosè e a Gesù: “Assolvete al culto e non fatene motivo di divisione”. Ciò a cui li inviti è invero gravoso per gli associatori: Allah sceglie e avvicina a Sé chi vuole e a Sé guida chi Gli si rivolge [pentito].

Sura Al Hadid (Il ferro)
7. Mandammo poi sulle loro orme i Nostri messaggeri e mandammo Gesù figlio di Maria, al quale demmo il Vangelo. Mettemmo nel cuore di coloro che lo seguirono dolcezza e compassione; il monachesimo, invece, lo istituirono da loro stessi, soltanto per ricercare il compiacimento di Allah. Non fummo Noi a prescriverlo. Ma non lo rispettarono come avrebbero dovuto. Demmo la loro ricompensa a quanti fra loro credettero, ma molti altri furono empi .

Sura Al Baqara (La giovenca)
87. Abbiamo dato il Libro a Mosè, e dopo di lui abbiamo inviato altri messaggeri. E abbiamo dato a Gesù, figlio di Maria, prove evidenti e lo abbiamo coadiuvato con lo Spirito Puro (l'angelo Gabriele). Ogniqualvolta un messaggero vi portava qualcosa che vi spiaceva, vi gonfiavate d'orgoglio! Qualcuno di loro lo avete smentito e altri li avete uccisi.

Sura Al An'am (Il bestiame)
85. E [guidammo] Zaccaria, Giovanni, Gesù ed Elia. Era tutta gente del bene.

venerdì 27 novembre 2009


EID MUBARAK A TUTTE LE SORELLE E FRATELLI NEL MONDO!!! CHE ALLAH (SWT) CI PROTEGGA E GUIDI SEMPRE SULLA RETTA VIA...

giovedì 26 novembre 2009

In cosa credono i musulmani?!

Sura 112 scritta in arabo


I musulmani credono in un unico, incomparabile Dio, che non ha figli, né compagni e nessuno ha il diritto di essere adorato all'infuori di Lui. Egli è il vero Dio e ogni altro dio è falso. Egli possiede molti splendidi nomi e attributi sublimi e perfetti. Nessuno condivide la Sua divinità o i Suoi attributi. Nel Corano, Allah (swt) descrive Sè Stesso:

Dice, “Egli è Dio, l'Unico. Egli è l'assoluto. Non ha generato, non è stato generato e nessuno è uguale a Lui.” (Corano, 112:1-4)

Nessuno ha il diritto di esserer invocato, supplicato, pregato e a nessuno deve essere fatto atto di devozione tranne a Allah (swt) stesso.
Solo Egli è l'Onnipotente, il Creatore, il Sovrano e il Sostenitore dell'Universo intero. Egli tutto dirige. Egli si occupa di tutte le Sue creature e tutte le Sue creature dipendono da Lui per ciò di cui hanno bisogno. Egli tutto sente, tutto vede, tutto conosce. In modo perfetto, la Sua conoscenza comprende tutte le cose, quelle segrete e quelle rivelate, il pubblico e il privato. Egli conosce ciò che è accaduto, ciò che accadrà e come accadrà. Nulla accade nel mondo senza il Suo volere. Qualunque sia il Suo volere e qualunque cosa faccia il volere non esiste e non esisterà. Il Suo volere è al di sopra del volere di tutte le creature. Egli ha potere su tutte le cose ed è in grado di fare tutto. Egli è il Compassionevole, il Misericordioso e il Generoso. In uno dei detti del Profeta Mohammed (swt), si è detto che Allah (swt) è il più misericordioso con le Sue creature, più di una madre con i figli.
Egli è lontano dall'ingiustizia e dalla tirannia. Egli è il più Saggio in tutte le sue azioni e decreti. Se qualcuno desidera qualcosa da Allah (swt), può chiederLo direttamente a Lui senza chiedere ad altri di intercedere presso di Lui.
Dio non è Gesù e Gesù non è Dio.
Gesù stesso rifiutò questo. Allah (swt) disse nel Corano:

"Sono certamente miscredenti quelli che dicono: “Dio è il Messia, figlio di Maria!” Mentre il Messia disse; “O figli d'Israele, adorate Dio, mio Signore e vostro Signore. Quanto a chi attribuisce consimili ad Dio, Dio gli preclude il Paradiso, il suo rifugio sarà il Fuoco. Gli ingiusti
non avranno chi li soccorra.” (Corano, 5:72)

Allah (swt) non è una trinità. Egli disse nel Corano:

"Sono certamente miscredenti quelli che dicono: “Dio in verità è il terzo di tre,” mentre non c'è Dio all'infuori del Dio unico. E se non cessano il loro dire, un castigo doloroso giungerà ai miscredenti. Perchè non si rivolgono pentiti ad Dio, implorando il Suo perdono? Dio è colui che Perdona il Misericordioso. Il Messia, figlio di Maria, non era che un messaggero...
(Corano, 5:73-75)

L'Islam di fatto rifiuta che Allah (swt) si riposò nel settimo giorno della creazione, che combattè con uno dei Suoi angeli, che Egli sia un cospiratore invidioso contro il genere umano o che Egli si sia incarnato nel genere umano. L'Islam rifiuta anche l'attribuzione ad Allah (swt) di forma umana. Tutto ciò è considerato blasfemo. Egli è il Lodato. Egli non ha imperfezioni. Egli non diventa stanco. Egli non diviene sonnolento e non dorme.
Il termine arabo Allah significa Dio (l'unico e vero Dio che ha creato l'intero universo). Questo termine Allah è il nome per Dio, che è utilizzato da chi parla arabo, sia arabi musulmani che cristiani. Questo termine non può essere utilizzato per designare altro se non l'unico e vero Dio. Il termine arabo Allah si ripete nel Corano per circa 2700 volte. In aramaico, una lingua relativamente simile all'arabo e parlata anche da Gesù, Dio è spesso chiamato Allah.
I musulmani inoltre hanno:
Fede negli angeli:
I musulmani credono nell'esistenza degli angeli che sono creature onorevoli. Gli angeli adorano solo Dio, gli ubbidiscono e agiscono solo su suo comando. Tra gli angeli c'è Gabriele che diede il Corano al Profeta Mohammed (pbsl).
Fede nei libri del Dio rivelati:
I musulmani credono che Allah (swt) ha rivelato i libri ai Suoi messaggeri come prova per il genere umano e come guida per essi. Tra questi libri c'è il Corano, che Egli rivelò al Profeta Mohammed (pbsl) attraverso l'arcangelo Gabriele. Dio ha garantito la protezione del Corano da corruzione o distorsione. Allah (swt) disse:
" Noi abbiamo fatto scendere il Monito e Noi ne siamo custodi." (Corano, 15:9)

Fede nei profeti e messaggeri di Dio:
I musulmani credono nei profeti e nei messaggeri di Allah (swt), partendo da Adamo, Noè, Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe, Mosè e Gesù (La pace sia su di Loro). Ma il messaggio finale di Dio all'uomo, una riconferma dell'eterno messaggio, fu rivelato al Profeta Mohammed (pbsl). I musulmani credono che Mohammed sia l'ultimo profeta inviato da Allah (swt), come Allah (swt) stesso disse:

"Mohammed non è padre di nessuno dei vostri uomini, egli è l'inviato di Dio e il sigillo dei profeti..." (Cornao, 33:40)

I musulmani credono che tutti i profeti e messaggeri siano esseri umani senza qualità divine.
Fede nel giorno del giudizio:
I musulmani credono nel giorno del giudizio (il giorno della Resurrezione) quando tutte le persone saranno resuscitate dal giudizio di Allah (swt) e giudicate secondo le loro azioni e secondo la loro fede.
Fede in Al-Qadar:
I musulmani credono in Al-Qadar, che è la divina predestinazione, ma questa fede non significa che il genere umano non abbia libero arbitrio. Ciò significa che essi possono scegliere il bene o il male e sono responsabili delle loro scelte.
La fede nella divina predestinazione include la fede in quattro affermazioni:
1) Allah (swt) sa ogni cosa. Egli sa quello che è accaduto e quello che accadrà.
2) Allah (swt) ricorda tutto quello che è accaduto e quello che accadrà.
3) Qualsiasi cosa Allah (swt) desidera che accada, accadrà e qualsiasi cosa che desidera che non accada, non accadrà.
4) Allah (swt) è il creatore di tutto.

Il Corano sullo sviluppo embrionale umano

Nel Sacro Corano, Allah (swt) parla delle fasi dello sviluppo embrionale umano:

"In verità creammo l'uomo da un estratto di argilla. Poi ne facemmo una goccia, alaqah poi di questa alaqah facemmo mudghah un'aderenza... " (Corano, 23:12-14)

Letteralmente, la parola araba alaqah ha tre significati:
(1) sanguisuga;
(2) cosa sospesa;
(3) coagulo sanguigno;
Facendo un paragone tra la sanguisuga e l'embrione nello stadio alaqah, si trovano delle similitudini tra i due come si può vedere nella figura 1. Anche l'embrione in questo stadio, ottiene nutrimento dal sangue materno, similmente alla sanguisuga che si nutre del sangue di altri.

Figura 1: Disegni che illustrano le similitudini tra una sanguisuga e un embrione umano allo stadio alaqah. (Disegno della sanguisuga tratto da Human Development as Described in the Quran and Sunnah (Sviluppo umano come descritto nel Corano e nella Sunnah), Moore e altri, p. 37, modificato da Integrated Principles of Zoology (Principi integrati di Zoologia), Hickman e altri. Disegno dell'embrione tratto da The Developing Human (Lo sviluppo umano), Moore e Persaud, 5ª ediz., p. 73.)

Il secondo significato del termine alaqah è “cosa sospesa.” È quello che si può vedere nelle figure 2 e 3, la sospensione dell'embrione, durante lo stadio alaqah, nel grembo materno.

Figura 2: In questo diagramma si vede la sospensione dell'embrione durante lo stadio alaqah nel grembo materno (utero). (The Developing Human (Lo sviluppo umano), Moore e Persaud, 5ª ediz., p. 66.) (Fare clic sull'immagine per ingrandirla.)

Figura 3: In questa microfotografia, è possibile vedere la sospensione dell'embrione (punto B) durante lo stadio alaqah (di circa 15 giorni) nel grembo materno. La dimensione attuale del'embrione è di circa 0,6 mm. (The Developing Human (Lo sviluppo umano), Moore, 3ª ediz., p. 66, dam Histology (Istologia), Leeson e Leeson.)
Il terzo significato del termine alaqah è “coagulo sanguigno.” Si noti che l'aspetto esterno dell'embrione e del suo sacco durante lo stadio alaqah è simile a un coagulo sanguigno. Questo è dovuto alla presenza di una rilevante quantità di sangue nell'embione durante questo stadio (vedere figura 4). Anche se durante questo stadio, il sangue nell'embrione non circola fino alla terza settimana. Quindi, l'embrione a questo stadio è simile ad un coagulo.

Figura 4: Diagramma del sistema cardiovascolare primitivo in un embrione durante lo stadio alaqah. L'aspetto esterno dell'embrione e del suo sacco è simile al coagulo sanguigno, dovuto alla presenza di una rilevante quantità di sangue presente nell'embrione. (The Developing Human (Lo sviluppo umano), Moore, 5ª ediz., p. 65.)

Così i tre significati della parola alaqah corrispondono precisamente alle descrizioni dell'embrione allo stadio alaqah.
Lo stadio successivo menzionato nel versetto è lo stadio mudghah . Il termine arabo mudghah significa “sostanza masticata.” Se si prende una gomma, la si mastica e la si confronta con un embrione allo stadio mudghah , si concluderebbe che l'embrione nello stadio mudghah acquisisce l'aspetto di una sostanza masticata. Questo a causa dei metameri nella parte posteriore dell'embrione “che assomigliano a tracce di denti in una sostanza masticata.” (vedere figure 5 e 6).

Figura 5: Fotografia di un embrione allo stadio mudghah (di circa 28 giorni). L'embrione a questo stadio acquisisce l'aspetto di una sostanza masticata, a causa dei metameri nella parte posteriore dell'embrione che assomigliano a tracce di denti in una sostanza masticata. La dimensione attuale dell'embrione è di 4 mm. (The Developing Human (Lo sviluppo umano), Moore e Persaud, 5ª ediz., p. 82, dal professor Hideo Nishimura, Università di Kyoto, Kyoto, Giappone.)

Figura 6: Quando si fa un paragone tra l'aspetto dell'embrione allo stadio mudghah con un pezzo di gomma masticata, si trovano tra i due delle similitudini. A) Disegno di un embrione allo stadio mudghah. È possibile vedere qui i metameri nella parte posteriore dell'embrione che assomigliano a tracce di denti. (The Developing Human (Lo sviluppo umano), Moore e Persaud, 5ª ediz., p. 79.)B) Fotografia di un pezzo di gomma che è stata masticata.
Come avrebbe potuto il Profeta Mohammed (pbsl) conoscere tutto ciò 1400 anni fa, se gli scienziati l'hanno scoperto recentemente utilizzando equipaggiamenti avanzati e microscopi potenti che non esistevano a quel tempo? Hamm e Leeuwenhoek furono i primi scienziati a osservare le cellule di sperma umano (spermatozoi) utilizzando un microscopio potenziato nel 1677 (più di 1000 anni dopo il Profeta Mohammed (pbsl)). Essi erroneamente pensarono che le cellule di sperma contenessero un essere umano in miniatura già formato che cresceva quando veniva depositato nell'apparato genitale femminile.
Il professore emerito Keith L. Moore è uno dei principali scienziati al mondo nel campo dell'anatomia ed embriologia ed è l'autore del libro intitolato The Developing Human (Lo sviluppo umano), che è stato tradotto in otto lingue. Questo libro è un lavoro scientifico di riferimento e fu scelto da uno speciale comitato negli Stati Uniti come il miglior libro scritto da un solo autore.
Il dottor Keith Moore è professore emerito di Anatomia e Biologia cellulare all'Università di Toronto, Toronto, Canada. Nella stessa università fu preside associato di Scienze di base alla Facoltà di Medicina e per 8 anni fu il presidente del Dipartimento di Anatomia. Nel 1984, ricevette un riconoscimento molto importante nel campo dell'anatomia in Canada, il premio J.C.B. Grant dall'Associazione degli anatomisti canadesi. Ha diretto molte associazioni internazionali, come l'Associazione degli anatomisti canadesi e americani e il Concilio dell'Unione di Scienze biologiche.
Nel 1981, durante la settima Conferenza medica a Dammam, Arabia Saudita, il professor Moore disse:
“È stato un grande piacere per me chiarire alcune affermazioni del Corano sullo sviluppo umano. È chiaro che queste affermazioni suggerite a Mohammed provengono da Dio, perchè la maggior parte di queste conoscenze sono avvenute molti secoli dopo. Questo è la prova che Mohammed doveva essere il messaggero di Dio.”
Di conseguenza, al professore venne chiesto: “Crede che il Corano sia la parola di Dio?” Egli rispose: “Non ho difficoltà nell'accettarlo.”
Durante una conferenza, il professore disse:
“....Poiché gli stadi dello sviluppo dell'embrione sono complessi, a causa dei continui processi di cambiamento durante lo sviluppo, è stato proposto di utilizzare un nuovo sistema di classificazione utilizzando i termini menzionati nel Corano e nella Sunnah (ciò che Mohammed disse, fece o approvò). Il sistema proposto è semplice, globale e conforme alle conoscenze embriologiche attuali. Gli studi intensivi sul Corano e sugli hadeeth (relazioni trasmesse dai compagni del profeta Mohammed , di ciò che disse, fece o approvò) negli ultimi quattro anni hanno rivelato un sistema di classificazione degli embrioni umani che è sorprendente dal momento che fu registrato sette secoli dopo Cristo. Sebbene Aristotele, il fondatore della scienza embriologica, realizzò, attraverso i suoi studi su uova di gallina nel quarto secolo prima di Cristo, che i piccoli embrioni si sviluppano in stadi, non descrisse dettagliatamente gli stadi. Come si sa dalla storia dell'embriologia, non si hanno conoscenze sugli stadi e sulla classificazione di embrioni umani fino al diciassettesimo secolo. Per questa ragione, le descrizioni dell'embrione umano nel Corano non possono essere basate su conoscenze scientifiche del diciassettesimo secolo. L'unica conclusione ragionevole è: queste descrizioni furono rivelate a Mohammed da Dio. Egli non poteva conoscere tali dettagli perchè era analfabeta e non possedeva una mente scientifica.”

domenica 22 novembre 2009

Il Pellegrinaggio è il quinto pilastro dell'Islàm

Dice Allàh, sia gloria a Lui l'Altissimo, nel Sublime e Sapiente Corano:

"Il Pellegrinaggio alla Casa per amore di Allàh è un dovere di ogni uomo che ne abbia la possibilità."

"Eseguite il hàjj e la 'umrah per amore di Allàh".

Ci sono due tipi di pellegrinaggi: il pellegrinaggio maggiore (hàjj) e il pellegrinaggio minore (umràh)


Il Pellegrinaggio minore (Umràh)
Il Pellegrinaggio minore si può eseguire in ogni periodo dell'anno e quando si esegue nel mese di Ramadàn ha lo stesso valore del pellegrinaggio maggiore. La Mecca è all'interno di un territorio sacro in cui ci sono alcuni luoghi, indicati dallo stesso Profeta Mohammed (pbsl), dove i pellegrini devono mettersi in stato di consacrazione. Questi luoghi sono cinque, chiamati in arabo con il termine mauaqìt. Ognuno di questi posti è localizzato sul confine in relazione alla posizione geografica del paese di provenienza. Quando il pellegrino giunge al suo miqàt deve eseguire l'abluzione maggiore, tagliarsi le unghie, accorciarsi i capelli, profumarsi ed indossare il vestito del pellegrino. L'abito del pellegrino è costituito da due lunghe pezze di stoffa senza cuciture, pulita e bianca. La pezza che si avvolge intorno ai fianchi, sotto il petto, si chiama izàr, l'altra, che si indossa sulla parte superiore del corpo si chiama rìda. L' Izàr e rìda sono per gli uomini mentre le donne portano un normale abbigliamento, possibilmente bianco, islamicamente corretto, vale a dire che le uniche parti esposte siano le mani e il viso. Appena indossato l'abito del pellegrino, il fedele formula l'intenzione di eseguire il piccolo pellegrinaggio e lo inizia.

Il Pellegrinaggio maggiore
Il pellegrinaggio maggiore si svolge, a differenza del minore, in un periodo ben definito dell'anno. Questo periodo inizia l'ottavo giorno di zu-l-hìggia dodicesimo mese dell'anno lunare e termina il giorno tredici dello stesso mese.
Il fedele giunto nel suo miqàt si mette in stato di consacrazione ed esprime l'intenzione di effettuare l'hàgg.
Il giorno otto il pellegrino deve essere a Mina (località a qualche chilometro dalla Mecca) prima del mezzogiorno.
Dopo l'adorazione quotidiana dell'alba del giorno nove il pellegrino si mette in viaggio verso la pianura di 'Arafa, dove giunge verso mezzogiorno. Nella pianura di 'Arafa il fedele sosta in preghiera e in adorazione fino al tramonto. Al tramonto del sole il pellegrino lascia la pianura di 'Arafa, dirigendosi verso una località chiamata Mùzdàlifah. Qui il pellegrino esegue in "combinazione differita" l'adorazione quotidiana del tramonto e quella del calar delle tenebre, quest'ultima accorciata.
Dopo la preghiera dell'alba il pellegrino si reca, se è possibile, ad una montagna vicina, detta al-màsh'aru-l-haràm il sacro segnacolo, dove glorifica Allàh. Poi raccoglie sette sassolini, discende a Mina e procede alla "lapidazione di Satana" al pilastro detto giàmratu-l-'aqabah, dicendo ad ogni lancio: Allàhu àkbar.
Il dieci di Zu-l-hìggia, il giorno del sacrificio yàumu-n-nàr, in commemorazione della obbedienza incondizionata ed assoluta del profeta Ibrahìm, su di Lui la pace.
Dopo la "lapidazione di Satana" il pellegrino esegue l'immolazione della vittima sacrificale, la cui carne sarà distribuita ai bisognosi. Eseguito il sacrificio il pellegrino si rade i capelli o ne taglia qualche ciocca mentre le donne accorciano i capelli della lunghezza della punta di un dito. A questo punto cessano le limitazioni dello stato di ihràm ad eccezione del rapporto coniugale. Il pellegrino smette l'izàr e il rìda e si mette l'abito normale.
Successivamente il pellegrino si reca da Mina alla Mecca per eseguire la circumambulazione della nobile Kaaba. Eseguita, il pellegrino sale a Safa ed esegue il sà'y. Con il compimento della sà'y all'uscita da Màrua, nel giorno dieci cessa anche la limitazione dei rapporti coniugale, la vita ritorna "normale".
Nei tre giorni successivi, (undici, dodici e tredici, detti ayyàmu-t-tash/rìq), il pellegrino soggiorna a Mina, dove ogni giorno, nel pomeriggio, esegue la "lapidazione di Satana" ai tre pilastri, incominciando dal più piccolo e finendo con il più grande. Si può limitare la permanenza a Mina a due giorni e la partenza deve avvenire prima del tramonto.Prima di riprendere la via del ritorno il pellegrino passa alla Mecca dove compie la circumambulazione della Nobile Ka'ba per il commiato.

Il digiuno nel mese di Ramadan è il quarto pilastro dell'Islàm

Il mese di Ramadàn è il nono dell'anno egiriano e l'anno egiriano è lunare. L'anno egiriano è di 354 giorni e sull'anno solare, che è fisso, l'anno lunare si sposta in avanti di 11 giorni all'anno. I mesi dell'anno lunare non hanno giorni fissi , ma il numero dei giorni del mese dipende dal novilunio, che può avvenire o ventinove o trenta giorni dopo il novilunio del mese prima. Da ciò di deduce che ognuno dei mesi attraversi tutte e quattro le stagioni e quindi avrà archi diurni brevi durante l'inverno e lunghi durante l'estate. Siccome questa regola vale anche per il mese di Ramadàn e quindi ci saranno Ramadàn con giorni con archi diurni lunghi e altri brevi. Quando nell'emisfero nord è estate, in quello del sud è inverno e quando al nord è inverno al sud è estate. In questo modo a lungo andare i musulmani avranno digiunato lo stesso numero di ore! Il digiuno del Ramadàn consiste nel non assumere nè cibo ne bevande, nel non fumare, nel non avere rapporti coniugali, nel non ingerire nessun tipo di sostanze (anche medicinali) per via orale e nel non introdurre nel corpo, per qualsiasi altra via (iniezione, via rettale) sostanza o medicinali, nell'arco diurno, che inizia all'alba e termina al tramonto, per tutti i giorni del Ramadàn. Tutti i musulmani puberi, maschi e femmine, capaci di intendere e di volere, sono tenuti all'obbligo del digiuno. La rottura involontaria del digiuno non comporta nessuna sanzione, purchè, dopo aver preso coscienza della rottura involontaria, si riprenda il digiuno. Nel caso la rottura del digiuno sia consapevole il trasgressore è tenuto a rimediare in uno dei seguenti modi:
offrire un pasto a sessanta musulmani bisognosi
dare a sessanta musulmani l'equivalente in denaro di un pasto
fare digiuno di 60 giorni
Il digiuno comincia prima dell'inizio del tempo di adorazione rituale dell'alba (salàtu-l-fàjr) e deve essere preceduto dall'intenzione di digiunare per tutto il giorno seguente. Il tramonto del sole segna la fine del digiuno e cessa, quindi il dovere dell'astinenza. L'astinenza viene rotta mangiando o uno o tre datteri, o in mancanza dei datteri bevendo dell'acqua.
La rottura dell'astinenza giornaliera si chiama iftàr. All'avvicinarsi dell'alba viene fatta una piccola colazione detta suhùr con dei datteri. Quando spunta la luna nuova del decimo mese dell'anno lunare, il mese di Shawal, termina il mese di Ramadàn e con esso il digiuno. Nel primo mattino si celebra l'adorazione congressuale della solennità festiva della rottura del digiuno di Ramadàn, all'aperto e a cui tutti i musulmani della zona debbono partecipare. All'inizio della celebrazione ogni musulmano è tenuto a versare nella cassa della comunità una somma di denaro della zakàtu-l-fitr. Questa somma deve essere pagata anche per il neonato che è venuto al mondo prima della adorazione congressuale della solennità. L'importo del zakàtu-l-fitr è pari al valore di un pasto per ciascun componente della famiglia.
Sono esenti dal digiuno:
i malati (quando il digiuno sia gravemente pregiudiziale alla salute)
i viaggiatori ( per un viaggio di oltre 81 km per il periodo del trasferimento di andata e quello di ritorno)
Hanno facoltà di non digiunare:
le donne che allattano
le persone in età avanzata
Il digiuno è proibito alle donne mestruate e in puerperio. Quando le cause legittime della interruzione del digiuno cessano l'interessato o l'interessata sono tenuti a recuperare i giorni in cui non hanno fatto digiuno in Ramadàn. Per le persone anziane che non possono per ragioni di salute affrontare il digiuno sono previste due alternative:
qualora la persona anziana possa praticare il digiuno per almeno un giorno, il digiunare quel giorno con l'intenzione di digiunare per tutto il mese di Ramadàn, rende assolto l'obbligo, se la persona non può digiunare nemmeno un giorno, per le sue precarie condizioni fisiche, l'obbligo del digiuno si assolve in due modi:
a) con l'offerta di un pasto al giorno , per tutto il periodo del Ramadàn ad un musulmano indigente), con l'offerta di una somma sufficiente ad assicurare un pasto al giorno per tutti i giorni del mese di Ramadàn.
In tutto questo mese santo le opere compiute hanno presso Allàh un pregio superiore alle opere compiute negli altri mesi. Il mese di Ramadàn è il mese dello sforzo per arricchire la spiritualità, per aumentare la fede, per approfondire la scienza religiosa , per aumentare il timore di Allah, per migliorare la condotta morale e per dare maggiore forza alla pratica dell'Islàm e alla diffusione della parola d'Allàh. Il Ramadàn è il mese del colloquio con se stesso, il mese dei bilanci e dei programmi futuri, è il mese del rafforzamento del proposito di camminare nella retta via, nella salvifica luce del Sublime e Sapiente Corano e dell'Insegnamento del Profeta Muhammad (pbsl). Quando due musulmani si incontrano in Ramadàn, dopo l'augurio di pace (as-salàmu 'alàikum e la riposta (ua 'alàikumu-s-salàm ua ràhmatullàh) si scambiano l'augurio di Ramadàn dicendo: Ramadàn karìm! (Generoso Ramadàn) e rispondendo: Allàhu àkram! ( Allàh è più generoso!)

La Zakàh è il terzo pilastro dell'Islàm

Dice Allàh, sia gloria a Lui l'Altissimo, nel Sublime e Sapiente Corano:

"Eseguite l'adorazione rituale quotidiana, pagate l'imposta coranica ed ubbidite all'Apostolo, può darsi che vi venga usata misericordi."

"Annuncia a coloro che accumulano l'oro e l'argento, invece di spendere queste loro ricchezze per la causa di Allàh, che li attende un castigo."

"I proventi dell'imposta coranica devono essere utilizzati a beneficio: dei poveri, dei bisognosi, degli esattori (incaricati a riscuotere l'imposta) per coloro i cui cuori sono stati conciliati (all'Islàm) per la liberazione dei prigionieri, per i debitori inadempienti (per motivi che non dipendono dalla loro volontà) per la causa di Allàh, per il viandante"
Il versamento dell'imposta coranica per i fini sopra indicati, è un dovere imposto da Allàh ed Allàh è l'Onnisciente il Sapiente. Il debito di imposta viene in essere dal possesso di 200 dracme oppure 20 dinari, che sono il minimo imponibile. Il minimo imponibile si chiama nisàb. Il dinaro ha valore di 4,8 grammi d'oro (il peso di una "unità di misura del peso" detta mithqàl) Il nisàb dell'oro è pari al valore di 96 grammi d'oro. Infatti, moltiplicando 4,8 (il peso in oro di un dinaro) per 20 (il numero dei dinari di cui è necessario il possesso per il minimo imponibile), si ottiene il peso di 96 grammi di oro). L' imposta coranica di un mezzo dinaro equivale a 2,4 grammi d'oro e 2,4 è esattamente il 2,50% di 96. I beni soggetti ad imposta coranica sono:
oro
argento
mercanzia
gioielli
Sono soggetti ad imposta coranica, ma in misura diversa dal 2,50%:
i prodotti agricoli
le miniere
il tesoro
il bestiame
Per i prodotti agricoli è dovuto, a titolo d'imposta coranica, il decimo del valore, se la cultura non richiede spese di irrigazione, mentre è di un ventesimo, se richiede spese di irrigazione. Per le miniere è dovuta una imposta pari ad un quinto del valore, solo se viene scoperta in un terreno soggetto alla decima. Per il tesoro nascosto sotto terra è dovuta una imposta pari al 10% del valore, tranne che si tratti di pietre preziose. Per il bestiame è stata elaborata dalla giurisprudenza islamica una tabella dettagliata di quanto dovuto in natura dai proprietari di mandrie e di greggi, in rapporto alle specie di bestiame ed al numero di capi. Sono esenti dall'imposta le mandrie di meno di sei cammelli e di trentuno bovini e i greggi di pecore, o di capre con meno di quarantuno capi.

Il calcolo del nisàb in Italia
In Italia il calcolo del nisàb si effettua moltiplicando per 96 la quotazione dell'oro alla Borsa valori di Milano, nel giorno in cui spira l'anno da quando il cespite tassabile è entrato nel patrimonio.Se uno cespiti patrimoniali ha il valore superiore al nisàb, il proprietario è tenuto al pagamento del 2,50% del valore di esso a titolo di imposta coranica.

mercoledì 11 novembre 2009

Le cinque preghiere quotidiane...

... all'alba, a mezzo giorno, nel pomeriggio, al crepuscolo e di notte tutti i musulmani in buona salute, devono prima lavarsi e poi rivolgersi in direzione di La Mecca per rendere lode ad Allah (swt).
Le abluzioni sono il simbolo del ritorno dell'uomo alla primitiva purezza. Se il credente è a casa sua, sceglie un angolo pulito e prega generalmente su un tappeto o su una stuoia. In Moschea la liturgia non cambia, ma le direttive vengono date ad alta voce dall'Imam il religioso o il laico che conduce la preghiera. Il musulmano può pregare anche in ufficio o per strada o dovunque si trovi.
Ognuna delle cinque preghiere è codificata da una liturgia che comprende sia il piano individuale che quello collettivo. La preghiera è anche il momento privilegiato del rapporto intimo con Allah (swt), la confessione diretta. L'incontro con Allah (swt) può essere moltiplicato nelle preghiere solitarie, silenziose anche in strada di giorno e di notte.
I musulmani recitano cinque preghiere al giorno. Ogni preghiera dura pochi minuti. La preghiera nell'Islam è un collegamento diretto tra l'adoratore e Allah (swt). Non esistono intermediari tra Allah (swt) e l'adoratore.
Nella preghiera, la persona sente felicità interiore, pace, e conforto, e così Allah (swt) è lieto con lui o lei. Il profeta Mohammed disse:
(Bilal, chiama (il popolo) alla preghiera, lascia che essi ne siano confortati.) Bilal fu uno dei compagni di Mohammed incaricato di chiamare il popolo alla preghiera.

mercoledì 16 settembre 2009

Cerchiamo la differenza?!

Quando si dice “mettere il cappello”: Lorenzo Campani nota che al cartello della Croce Rossa e della Provincia di Trento sulla costruzione delle casette di Onna, è stato recentemente aggiunto qualcosina.
Del resto, continua Lorenzo, le casette che oggi inaugurano Berlusconi e Vespa non c’entrano molto con il governo, visto che le ha
finanziate la Croce Rossa Italiana e le ha progettate e costruite la Provincia di Trento.
Onna infatti non figurava nell’elenco, pubblicato dalla Protezione Civile, delle aree interessate dal progetto governativo C.A.S.E nè in quelle del progetto M.A.P. (moduli abitativi provvisori). Insomma, le casette in questione
non erano nel piano del governo..
Secondo voi lo dirà Bruno Vespa?


http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/09/15/trova-la-differenza/

giovedì 3 settembre 2009

Cosa mangiare durante Ramadan???

Durante il sacro mese del Ramadan, è importante osservare dei consigli alimentari per non sottoporre il fisico ad uno stress eccessivo: il prolungato digiuno durante un mese molto caldo, infatti, mette a dura prova il fisico e il metabolismo.
Ricordiamo per chi non lo sapesse, che durante il sacro mese del Ramadan, i fedeli hanno l’obbligo di digiunare fino al tramonto, quando poi si riuniscono per l’iftar.
Ecco quindi alcuni consigli utili per affrontare nel migliore dei modi questo periodo di prova per l’organismo:
mangiare cibi ad alto contenuto di fibre, verdura, frutta con la buccia durante il suhur (pasto consumato prima del sorgere del sole)
compensare la mancata assunzione di acqua durante il giorno (in genere si dovrebbero bere almeno 10-12 bicchieri al giorno) bevendo succhi di frutta o consumando frutta ad alto contenuto d’acqua (tipo l’anguria) durante suhur e iftar
consumare cibi appartenenti a tutti i gruppi alimentari durante l’iftar:
carne e derivati
latte e derivati
cereali e derivati
frutta e verdura
grassi e condimenti


non bere troppo thè durante l’iftar, in quanto il suo effetto diuretico porterebbe ad urinare eccessivamente durante il giorno (espellendo così sali minerali preziosi)
non eccedere nei cibi precotti da fast food, nè eccedere con il cibo in genere durante l’iftar
non eccedere con il cibo al termine del digiuno
Oltre il significato religioso legato al digiuno, molti dietologi concordano sugli aspetti positivi di tale pratica: il sistema intestinale si purifica, il digiuno aiuta a debellare una serie di disturbi legati all’alimentazione (infiammazioni del colon, mal di stomaco, obesità, iper-tensione)

tratto da: http://www.dubaiblog.it/index.php/2009/09/02/la-giusta-dieta-durante-il-ramadan/

giovedì 27 agosto 2009

Noor

Native Deen

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Native Deen

Native Deen

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domenica 26 luglio 2009

Un racconto stupendo...

Giunto, attraverso un viaggio meraviglioso, al jannat an-naim (Giardino della bellezza e Felicità), il profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) domandò a Gabriele quale fosse il segreto di tale paradiso. Ed egli rispose:
"Allah (gloria a Lui l'altissimo) creò questo paradiso per riflettere la bellezza e la perfezione delle donne. La luce di questo paradiso è la sorgente delle luci angeliche di tutte le donne sulla terra. Le donne sono state create per portare il segreto della creazione in loro stesse. Allah (gloria a Lui l'altissimo) le ha onorate enormemente facendo dei loro ventri, ricettacoli della Sua parola che rappresenta lo spirito.”[…]
"Allah (gloria a Lui l'altissimo) ha dato alle donne cinque qualità angeliche che gli uomini possiedono raramente. Sono la sorgente della pace, come dice di averle create ' Affinchè tu possa trovare riposo in loro' (30:21). Questo è l'attributo del primo paradiso che è chiamatao 'la Dimora della Pace'. Sono oasi di costanza in mezzo al caos e al cambiamento. Questo è il motivo per cui esse danno la vita. La madre alleva e protegge il bambino in modo più affidabile del padre. Questo è l'attributo del secondo paradiso che viene chiamato 'la Dimora della Costanza'.
Perpetuano le generazioni. Attraverso la loro progenie Allah (gloria a Lui l'altissimo) crea i profeti angelici e i santi che stabiliscono il Suo ricordo perpetuo sulla terra, così come gli angeli fanno in cielo. Questo è l'attributo del terzo paradiso che viene chiamato 'la Dimora dell'Eternità'.
Sono generose e benefiche. Sono descritte come 'una terra fertile' in tutte le scritture perché danno ogni cosa senza chiederne conto, persino la vita. Sacrificano loro stesse per un'altra creazione, e questo è l'attributo del quarto paradiso che viene chiamato 'il Giardino della Protezione'.
Infine, sono la sorgente della bellezza. Attraverso la loro delicatezza e finezza, Dio ha coronato la terra con il diadema della grazia angelica. Questo è l'attributo del quinto paradiso che viene chiamato 'il Giardino della Bellezza'."
“Fra i credenti vi sono coloro che hanno la più gentile predisposizione e sono i più gentili nei confronti delle loro famiglie; tali sono coloro che mostrano la più perfetta fede. I migliori fra loro sono coloro che sono i più gentili nei confronti delle loro spose.”

I meriti del digiuno di Rajab

Il Profeta (s.A.a.s), quando iniziava il mese di Rajab diceva, “O Allah, benedicici nei mesi di Rajab e Sha’ban e farcci raggiungere Ramadan!”

‘Allahumma baa-rik-lanaa fee-rajaba wa sha’baana wa bal-lig-naa shah-ra ramadhaana.’
Il digiuno del primo giorno di Rajab è perdono per un periodo di tre anni ed il digiuno del secondo giorno è perdono per due anni e il digiuno del terzo giorno è perdono per un anno e poi ogni rimanente giorno perdono per un mese.
Ibn ‘Umar riporta che il Profeta (s.A.a.s) disse: "Il digiuno del primo giorno di Rajab equivale al digiuno di un anno; e per chi digiuna sette giorni in esso, le sette porte dell’inferno saranno chiuse per lui, e per chi digiuna dieci giorni di Rajab, un araldo proclamerà dal cielo, “Chiedete e vi sarà dato!”"
Abu Dharr riportò che il Profeta (s.A.a.s) disse: "Un giorno di digiuno di Rajab sarà equivalente al digiuno di un mese; e per chi digiuna sette giorni le sette porte di Inferno saranno chiuse per lui, e a chi digiuna dieci giorni in esso, Allah cambierà tutte le sue cattive azioni in buone; e per chi digiuna in esso diciotto giorni un araldo proclamerà: “Allah l’Eccelso ti ha perdonato, pertanto, continua nelle tue buone azioni.”"
Ibn ‘Abd al-Razzaq narra che Ibn’ Umar disse: "Ci sono cinque notti in cui l’invocazione (du ‘a) non è respinta: la prima notte di Rajab, la notte di metà-Sha’ ban, la notte del Jum’a, e la notte della Eid al Fitr e la notte della Eid del Sacrificio …

… ho sentito Abd al-Malik ibn Abi al-Minh trasmettere da suo padre che il Profeta (s.A.a.s) aveva ordinato loro il digiuno dei tre giorni “bianchi”. Egli disse, “E equivalente all’intero mese di digiuno.” [1]


[1] An-Nisa’ee. I tre giorni “bianchi” sono i giorni in mezzo al mese: 13, 14, 15, così chiamato per la luminosità a causa della luna piena nella loro notti.


I meriti del digiuno di Sha'ban

Sha`ban è uno dei mesi più meritori per il quale troviamo particolari istruzioni nella Sunnah del Profeta Muhammad (s.A.a.s.). E’ riportato in un hadith autentico che il Profeta Muhammad (s.A.a.s.) usava digiunare la maggior parte del mese di Sha`ban. Questi digiuni sono sunnat nafl e ben meritano la nostra attenzione. Sha`ban è il mese che precede il mese di Ramadan.
Il Profeta (s.A.a.s.) ha detto che: “Rajab è il mese di Allah, Sha`ban è il mio mese è Ramadan è il mese della comunità.
Anas, uno dei compagni del Profeta (s.A.a.s.), ha riportato che al Profeta Muhammad (s.A.a.s.) venne chiesto: “Quale digiuno è più meritevole dopo il digiuno di Ramadan?” Egli rispose: “Il digiuno di Sha`ban in onore del digiuno di Ramadan.”
Il compagno Usama ibn Zaid , riporta che egli chiese al Profeta Muhammad (s.A.a.s.): “Messaggero di Allah, io ti ho visto digiunare nel mese di Sha`ban così frequentemente come non ti ho mai visto digiunare in nessun altro mese.” Il Profeta Muhammad (s.A.a.s.), rispose: “Sha`ban è il mese tra Rajab e Ramadan che è trascurato da molte persone. E’ il mese nel quale si tiene il computo delle azioni degli esseri umani prima che queste vengano presentate al Signore dei mondi, quindi, io spero che le mie azioni siano presentate in un momento nel quale sono in digiuno.”
Ummul Mu’mineen `Aishah (r.a.), disse, “Il Profeta Muhammad (s.A.a.s.), era solito digiunare tutto il mese di Sha`ban. Gli dissi: ‘Messaggero di Allah, è Sha`ban il tuo mese preferito per digiunare?’ Egli disse: ‘In questo mese Allah scrive la lista delle persone che moriranno quest’anno. Perciò, desidero che la mia morte arrivi in un momento in cui sto digiunando.’”
In un’altra tradizione lei disse: “Il Profeta Muhammad (s.A.a.s.) a volte digiunava tanto che arrivammo a pensare che non avrebbe smesso di digiunare e qualche volta interrompeva il digiuno fino a che arrivammo a pensare che non avrebbe più digiunato. Io non ho mai visto il Messaggero di Allah (s.A.a.s.) digiunare per un mese intero, escluso il mese di Ramadan e non lo mai visto digiunare così frequentemente in un mese come in quello di Sha`ban.”
In un altro hadith Ummul Mu’mineen `Aishah riporta: “Non ho mai visto il messaggero di Allah (s.A.a.s.) digiunare in un mese così intensamente come invece faceva nel mese di Sha`ban. Egli digiunava quasi tutto il mese lasciando solo pochi giorni, ossia, digiunava quasi tutto il mese.”
Ummul-Mu’mineen Umm Salamah (r), dice: “Non ho mai visto il Messaggero di Allah (s.A.a.s.) digiunare per due mesi interettomante se non nei mesi di Sha`ban and Ramadan.”
Questi esposizioni ci dicono che digiunare nel mese di Sha`ban, sebbene non obbligatorio, è così meritevole che il Profeta Muhammad (s.A.a.s.) non mancava mai di digiunare.
Traduzione di Khairiyya Ballabio da http://naqshbandi.org/adab/etiquette_of_shaban.htm

I giorni di digiuno volontari

Il Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) ha raccomandato il digiuno durante i seguenti giorni:

1. I sei giorni del mese di Shawwal
Abu Ayyoob al-Ansari ha narrato che il Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) ha detto:
"Chiunque digiuni in Ramadan e poi prosegue con i sei giorni di Shawwal è come se avesse digiunato per l'anno intero."


2. e 3. Il digiuno del giorno di 'Arafah per coloro che non sono in pellegrinaggio e il digiuno del Giorno di 'Ashoora' cosi' come il giorno precedente (ad esso)
Abu Qatadah ha narrato:
"Fu chiesto al Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) riguardo il Giorno di 'Arafah ed egli rispose:
"E' un'espiazione per l'anno precedente e quello successivo."
Gli fu anche chiesto riguardo al digiuno del Giorno di 'Ashoora' ed egli disse:
"E' un'espiazione per l'anno precedente."
Umm Fadl bint al-Harith disse:
"Delle persone stavano discutendo, chiedendosi se il Messaggero di Allah digiunasse nel Giorno di 'Arafah. Alcuni dissero di si mentre altri dissero di no. Allora gli mandai una tazza di latte e, mentre era sul suo cammello ad 'Arafah, lo bevve."
Abu Ghatafan ibn Tareef al-Murri disse
"Ho sentito Ibn 'Abbas dire:
"Quando il Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) digiuno' il Giorno di 'Ashoora' ed ordino' agli altri di fare lo stesso, essi dissero:
'O' Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam), è un giorno che gli Ebrei e i Cristiani onorano." Allora, egli disse, "L'anno prossimo, col volere di Allah, dovremmo digiunare il nono giorno." Ad ogni modo, l'anno seguente non venne prima della morte del Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam)."


4. Digiuno per la maggior parte dei mesi sacri
Abu Hurayrah riporto' che il Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) disse:
Il miglior digiuno dopo quello del Ramadan è durante i mesi sacri di Allah e la miglior preghiera, dopo quelle obbligatorie, è quella della notte."


5. Digiuno per la maggior parte del mese di Sha'ban
Aishah (radhiAllahu a'anha) disse:
"Non ho mai visto il Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) digiunare per un mese intero ad eccezione del mese di Ramadan. E non l'ho mai visto digiunare cosi' tanto tranne durante il mese d Sha'ban."


6. Lunedi e Giovedi
Usamah ibn Zayd disse:
"Il Profeta di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) digiunava di Lunedi e Giovedi. Quando gli fu chiesto, egli disse: "
"Le opere dei servi (di Allah) sono presentate di Lunedi e Giovedi."


7. Tre giorni (qualsiasi) del mese
Abdullah ibn 'Amr disse che il Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) gli aveva detto:
"Digiuna tre giorni di ogni mese, ogni buona azione sara' premiata dieci volte, e sara' come un digiuno continuo." E' raccomandato che quei giorni siano il 13, 14 e 15 del mese.
Abu Dharr narro' che il Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) disse:
"O' Abu Dharr, se digiuno tre giorni di un mese, allora digiuna il 13, 14 e 15."


8. Giorni alternati, digiunando un giorno si ed uno no
Abdullah ibn 'Amr narro' che il Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam) disse:
"Il digiuno piu' amato da Allah è quello di Dawood, egli digiunava un giorno si ed uno no (a giorni alternati)."


9. I primi dieci giorni del mese di Dhul-Hijjah
Hunaydah ibn Khalid narro' da sua moglie, da una delle mogli del Profeta (sallAllahu alayhi wa sallam):
"Il Messaggero di Allah (sallAllahu alayhi wa sallam) digiunava i primi nove giorni di Dhul-Hijjah, il Giorno di 'Ashoora', tre giorni di ogni mese ed il primo Lunedi di ogni mese e il Giovedi."

mercoledì 15 luglio 2009

Il corano sui mari profondi e le onde interne

Allah (swt) disse nel Corano:

"O (lo stato dei non credenti) è come l'oscurità nel mare profondo. È coperto dalle onde, sopra le quali ci sono onde, sopra le quali ci sono nuvole. Oscurità, una sopra l'altra. Se un uomo stendesse le sue mani, non le vedrebbe...." (Corano, 24:40)

Questo verso menziona l'oscurità che si trova nei mari profondi e negli oceani, nei quali se un uomo stendesse le mani, non le vedrebbe. L'oscurità nei mari profondi e negli oceani si trova a una profondità di circa 200 metri e oltre. A questa profondità, non c'è più luce (vedere figura). Oltre una profondità di 1000 metri la luce è inesistente.
L'uomo non è capace di scendere sotto i 40 metri senza l'aiuto di sottomarini o speciali equipaggiamenti. L'uomo non può sopravvivere senza aiuto in questa parte oscura degli oceani, come pure alla profondità di 200 metri.

Figura 15: Una percentuale che varia dal 3 al 30% della luce solare viene riflessa dalla superficie del mare. Quindi la maggior parte dei colori dello spettro sono assorbiti uno dopo l'altro nei primi 200 metri, tranne che per la luce blu. (Oceans (Oceani), Elder e Pernetta, p. 27.)

Gli scienziati hanno scoperto recentemente queste profondità per mezzo di equipaggiamenti speciali e sottomarini che hanno consentito loro di immergersi nelle profondità oceaniche.
Si può anche capire dalle frasi seguenti, nel versetto precedente,

“...nel mare profondo. È coperto da onde, sopra le quali ci sono onde, sopra le quali ci sono le nuvole....”, in cui le acque profonde dei mari e degli oceani sono coperte da onde e sopra di esse altre onde. È chiaro che il secondo gruppo di onde sono quelle superficiali visibili, perchè sopra di esse ci sono le nuvole. Ma cosa dire del primo gruppo? Gli scienziati hanno scoperto recentemente che esistono onde interne che “agiscono come interfaccia di densità tra due livelli di diversa densità.”

(vedere figura).

Figura 16: Onde interne come interfaccia tra due livelli di acqua di diversa densità. Una è densa (la più profonda), l'altra è meno densa (la più superficiale). (Oceanography (Oceanografia), Gross, p. 204.)

Le onde interne coprono le acque profonde dei mari e degli oceani perchè le acque profonde possiedono una densità maggiore rispetto a quelle soprastanti. Le onde interne si comportano come le onde di superficie. Si possono anche rompere, proprio come quelle superficiali. Le onde interne non possono essere distinte dall'occhio umano, ma possono essere rilevate studiando la temperatura o i cambiamenti di salinità in un punto stabilito.

sabato 4 luglio 2009

Omaggio funebre alle vittime marocchine di Viareggio...

MILANO - Sette bare, una delle quali piccola e bianca in cui riposa Iman Ayad, 3 anni, adagiate su lenzuoli nell'aiuola davanti all'obitorio dell'ospedale Versilia. La comunità islamica ha salutato così le sette vittime marocchine dell'incidente ferroviario di Viareggio. L'imam della città, Abderrahname Laala, ha pronunciato una preghiera per i fedeli, un centinaio di uomini, rivolti verso la Mecca, come vuole il Corano. Ad un centinaio di metri di distanza, le donne della comunità, tutte con il capo coperto dal velo, hanno seguito la breve e commovente funzione. Al termine della preghiera, il fratello di Mohamed Ayad, il carpentiere marocchino morto nel rogo della sua casa, è stato colto da malore e poco dopo si è sentita male anche un'amica della famiglia di cui è rimasta unica superstite la 21enne Ibi. Al termine del rito le bare sono state caricate sui carri funebri per il trasporto all'aeroporto da cui saranno rimpatriate in Marocco.
TUTTE LE VITTIME IDENTIFICATE - Nel frattempo, sono state tutte identificate le 22 vittime del disastro di Viareggio. Per tutte è stato concesso il nulla osta alla sepoltura da parte della procura della Repubblica di Lucca, che conduce l'inchiesta sull' esplosione. Lo rende noto il commissariato di Viareggio che ha diffuso l'elenco ufficiale delle vittime identificate. Questi i loro nomi: Maria Luisa Carmazzi, Ilaria Mazzoni, Elana Iacopini, Lorenzo Piagentini, Ana Habic, Rosario Campo, Aboutalib Aziza, Hamza Ayad, Iman Ayad, Mohamed Ayad, Emanuela Milazzo, Nouredine Boumalhaf, Boumalhaf Abdellatif, Oliva Magdalena Cruz Ruiz, Antonio Farnocchia, Moussafar Rachid, Nadia Bernacchi, Claudio Bonuccelli, Michela Mazzoni, Luca Piagentini, Mario Pucci, Stefania Maccioni.
I FUNERALI DI STATO - Si potrà dunque procedere con i funerali di Stato. Sono stati programmati per martedì mattina, alle 10,30, nello stadio di Viareggio. Alla cerimonia sarà presente anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
LA CAMERA ARDENTE - Intanto, dal pomeriggio i famigliari delle vittime possono piangere le salme dei loro cari. L'ospedale ha allestito nell'obitorio uno spazio in cui saranno visibili i corpi di tutte le 22 persone morte la notte dell'esplosione. La camera ardente nel Palasport di Viareggio sarà invece pronta domani e, probabilmente, verrà aperta alla cittadinanza lunedì mattina.

venerdì 3 luglio 2009

Hadith 61

61ـ السبعة الذين يضلهم الله في ظله يوم لا ظل إلا ظله :قال صلى الله عليه وسلم "سبعة يظلهم الله في ظله يوم لا ظل إلا ظله ، إمام عادل ، وشاب نشأ في طاعة الله ، ورجل قلبه معلق بالمساجد ، ورجلان تحابا في الله اجتمعا عليه وتفرقا عليه ، ورجلٌ طلبته امرأةٌ ذات منصب وجمال فقال إني أخاف الله ، ورجلٌ تصدق بصدقة فأخفاها حتى لا تعلم شماله ما تنفق يمينه، ورجلٌ ذكر الله خالياً ففاضت عيناه "



Questo hadith parla di sette tipi di persone che avranno la possibilità di stare sotto l'ombra del trono di Allah (swt) nel giorno del giudizio:

1.un imam giusto, cioè un califfo che governa con giustizia;

2.un giovane che è cresciuto adorando Allah (swt);

3.un uomo oppure donna , come dicono i spiegatori, il cui cuore è attaccato alle moschee;

4.due uomini (uomo e donna) che si amano, si vogliono bene, solamente ed esclusivamente per Allah (swt), si riuniscono per Allah (swt) e si lasciano per Allah (swt), cioè, non si vogliono bene per interessi, si vogliono bene perche sono servi di Allah (swt), ogni uno di loro ama l'altro perchè servo di Allah (swt);

5. un uomo che è stato invitato da una donna bella e ricca ad avere un rapporto sessuale con lei (cioè prima del matrimonio) ed egli ha detto ho timore di allah;

6.un uomo che ha donato un dono per Allah(swt) e lo ha nascosto al punto che la sua mano sinistra non vede cio che ha donato la mano destra;

7.un uomo che si è ricordato di allah e gli sono scese le lacrime;


Ringrazio il fratello Adil per avermi tradotto questo Hadith, che Allah (swt) gliene renda merito!!!

martedì 30 giugno 2009

Nella tragedia...il miracolo...

PARIGI (30 giugno) - Di nuovo un Airbus inghiottito dal mare, ancora una tragedia e un lutto che colpiscono duramente la Francia. Un mese dopo - era la notte fra il 31 maggio e il 1/o giugno - l'incidente dell'Airbus 330 Rio de Janiero-Parigi che ha causato la morte di 228 persone, un Airbus 310 della compagnia di bandiera Yemenia è precipitato al largo delle isole Comore con 153 passeggeri a bordo, una sessantina dei quali francesi.
Polemiche sul velivolo. Alcuni cadaveri sono stati già recuperati in mare, e sono stati avvistati rottami del velivolo. Le operazioni di ricerca sono ostacolate dal maltempo. Ma la Francia accusa: quell'aereo in particolare - sul quale i passeggeri si sono imbarcati a Sana'a, nello Yemen, che non è quello, l'A330, con il quale erano partiti da Parigi - non poteva volare sui nostri cieli, era stato escluso per «irregolarità». Dallo Yemen ribattono: il velivolo era stato «sottoposto a una ispezione completa» nel maggio scorso sotto la supervisione di Airbus, era «in linea con gli standard internazionali» e una settimana fa aveva assicurato un collegamento con Londra. A causare l'incidente potrebbero essere state le cattive condizioni del tempo - fortissime raffiche di vento, ma non un temporale - nella zona dell'aeroporto di Moroni, nelle Comore, dove l'aereo doveva atterrare. Ma su come siano andate le cose le opinioni sono diverse. L'A310 avrebbe tentato un atterraggio d'emergenza, forse un ammaraggio. Il segretario di Stato francese ai trasporti, Dominique Bussereau, dice invece che ci sarebbe stato «un avvicinamento» del velivolo all'aeroporto, quindi «una ripresa di velocità, poi un nuovo avvicinamento che sarebbe stato mancato». Testimoni, presenti all'aeroporto di Moroni al momento dell'incidente, raccontano infine che il velivolo si è schiantato dopo aver fallito l'atterraggio: «L'aereo era a circa 50 metri dal suolo, in avvicinamento della pista, e invece di imboccare la corsia d'atterraggio ha deviato ed è uscito dall'asse della pista, prendendo una direzione anomala verso il mare».
Il cambio dell'aereo. Quello che è invece certo è che l'aereo inabissatosi al largo delle Comore non è quello con il quale il volo è cominciato ieri dall'aeroporto parigino di Roissy. I passeggeri si erano imbarcati infatti su un A330 di recente costruzione, altri erano saliti durante uno scalo a Marsiglia. Tutti fino a Sanaa, nello Yemen, dove i passeggeri hanno cambiato apparecchio imbarcandosi su quel maledetto A310. L'aereo - un modello, tra l'altro, che non è più in produzione dal 2007 - era poi partito verso Gibuti e Moroni, nelle isole Comore. Molti dei passeggeri imbarcati erano comoriani che vivevano in Francia. E la rabbia delle associazioni degli immigrati è esplosa all'aeroporto di Marsiglia. Il segretario di Stato ai trasporti francese Bussereau non solo ha puntato il dito contro quell'A310 in particolare - costruito nel 1990, dall'ottobre 1999 alla Yemenia, 51.900 ore di volo, - che era stato «escluso» dal suolo e dal cielo francese per «irregolarità» che erano state riscontrate «nelle sue attrezzature», ma ha aggiunto che anche la stessa compagnia di bandiera yemenita era «molto controllata», anche se non era nella lista nera delle compagnie aeree vietate in Francia.
Superstite una ragazza. Polemiche sulla sicurezza dei voli che non sono destinate a esaurirsi, mentre comincia la pietosa opera di recupero delle vittime. I corpi di più di 50 dei 153 passeggeri sono stati già ritrovati. C'è solo un superstite, una ragazza di 14 anni. Lo ha confermato la Croce Rossa aggiungendo che è in oespedale in condizioni non gravi. Qualche organo di informazione aveva detto che anche il pilota dell'A310 si era salvato. Notizia smentita dal ministro dei trasporti dello Yemen. Quel pilota - Khaled Hajib, 35 anni - si era invece salvato dall'attacco terroristico di Mumbai del novembre scorso, ha riferito la tv al Arabiya sul suo sito: Hajib era fra i civili presi in ostaggio dai terroristi nell'hotel Taj Muhal.

lunedì 29 giugno 2009

In un giorno come un altro...

...rifletto sul mondo, e mi chiedo come in una parte di esso dove ci si definisce civili e democratici, possa ancora vincere la legge del più forte e dove troppo spesso le persone oneste e sincere non trovano spazio. In questi giorni mi sono resa conto che per ottenere ciò che si vuole non serve nessuna capacità, basta saper leccare i piedi, saper fingere bene, ma io non ci sto, non ci voglio stare, non ho nessuna intenzione di sottomettermi a questa società dove conta di più l’avere dell’essere, sottomettermi ad un mondo dove non contano le vere capacità, ma i numeri, allora mi chiedo a cosa serva un 10 se poi quel 10 non viene sfruttato? Forse è meglio il 6 di una persona che ha la capacità di saper sfruttare quel 6 come se fosse un 10 nelle cose pratiche…oggi mi rendo conto e ci voglio credere che una valutazione qualsiasi essa sia non ha alcun valore se questa non può servire a cambiare le cose, si deve iniziare da quelle piccole per poi cambiare le grandi, è inutile voler cambiare il mondo se poi non riusciamo a guardarci dentro e cambiare un pò anche noi…dove arriveremo di questo passo? Il mondo è già in crisi, vogliamo affondare con lui? Io assolutamente no, infatti oggi mi dico: quel voto non conta nulla in questa vita, conta quello che riusciremo a fare per noi, per gli altri ma soprattutto è importante fare in modo di compiacere il nostro signore, Allah, il misericordioso, il clemente, il perdonatore, Colui che ci potrà donare una vita migliore, una vita splendida che neanche nei nostri sogni più belli potremo immaginare, Lui ci chiede di compiere il bene per noi, per i nostri fratelli e le nostre sorelle, per quelli dopo di noi…dobbiamo nel nostro piccolo impegnarci per cambiare!!!
So che questo discorso non ha ne capo ne coda, ma è quello che ho in testa adesso…un cumulo di voglia di fare, di dire, di essere… insomma vorrei solo poter essere me stessa e che le persone fossero un po' meno ipocrite e un po' più oneste…sarà mai possibile? Essere me stessa ci posso riuscire, ma agli altri auguro che Allah, gloria a Lui l’Altissimo, li guidi, e anche a voi sorelle e fratelli auguro che Vi benedica, Vi doni al Pace e la serenità e soprattutto che Vi guidi sempre nel giusto…inshallah!!!

venerdì 19 giugno 2009

Il Corano e le montagne

Il libro intitolato Earth (Terra) è un testo di riferimento in molte università in tutto il mondo. Uno dei suoi autori è il professore emerito Frank Press. Egli fu il consigliere scientifico dell'ex presidente americano Jimmy Carter e per 12 anni fu il presidente dell'Accademia Nazionale delle Scienze a Washington, DC. Il suo libro riferisce che le montagne hanno alla base delle radici. Queste radici sono profondamente radicate nella terra, così, le montagne possiedono la forma di un piolo.

Le montagne possiedono radici profonde sotto la superficie della terra. (Earth (Terra), Press e Siever, p. 413.)


Sezione schematica. Le montagne, come pioli, possiedono radici profonde nella terra. (Anatomy of the Earth (Anatomia della Terra), Cailleux, p. 220.) (Fare clic sull'immagine per ingrandirla.)


Un'altra illustrazione mostra come le montagne hanno forma di pioli, a causa delle loro radici profonde. (Earth Science (Scienza della Terra), Tarbuck e Lutgens, p. 158.)

Così è come il Corano ha descritto le montagne. Dio disse nel Corano:
"Non abbiamo fatto la terra come un letto e le montagne come pioli?" (Corano, 78:6-7)

Le moderne scienze terrestri hanno provato che le montagne possiedono radici profonde sotto la superficie della terra (vedere la seconda figura) e che queste radici possono estendersi per diverse volte la loro altezza sulla superficie della terra. Così la parola più adatta per descrivere le montagne sulle basi di questa informazione è il termine ‘piolo,’ dal momento che propriamente un insieme di pioli è nascosto sotto la superficie della terra. La storia della scienza racconta che questa teoria delle montagne con radici profonde venne introdotta solo nell'ultima metà del diciannovesimo secolo.
Le montagne giocano anche un ruolo importante nello stabilizzare la crosta terrestre.
Esse ostacolano le scosse terrestri. Dio disse nel Corano:

"Ha infisso sulla terra le montagne affinché non oscilli sotto di voi..." (Corano, 16:15)

Allo stesso modo, la moderna teoria delle placche tettoniche sostiene che le montagne funzionano come stabilizzatori per la terra. Questa conoscenza sul ruolo delle montagne iniziò a essere compresa nella struttura delle placche tettoniche dalla fine del 1960.

Qualcuno al tempo del profeta Mohammed avrebbe potuto conoscere la vera forma delle montagne? Qualcuno avrebbe potuto immaginare fin d'allora che le montagne si estendono nelle profondità della terra, come affermano gli scienziati? Un gran numero di libri di geologia, quando parlano di montagne, descrivono solo la parte che si trova sopra la superficie terrestre. Ciò avviene perché questi libri non sono scritti da geologi. Tuttavia, la moderna geologia, ha confermato la verità dei versetti coranici.



Tratto da: http://www.islam-guide.com/it/frm-ch3-16-2.htm

martedì 16 giugno 2009

Il corano e il cervello

Dio parlò nel Corano di uno dei diavoli non credenti che impedì al profeta Mohammed di pregare alla Kaaba:
"No! Se non si ferma, lo porteremo al naseyah (fronte della testa), un bugiardo, corrotto naseyah (fronte della testa)!" (Corano, 96:15-16)
Perchè il Corano descrive la fronte della testa come bugiarda e corrotta? Perchè il Corano non dice che la persona era bugiarda e corrotta? Qual è la relazione tra la fronte della testa e l'essere bugiardi e corrotti?
Se si osserva il cranio nella parte frontale della testa, si troverà l'area prefrontale del cervello (vedere figura). Cosa dice la fisiologia sulle funzioni di questa parte? Un libro intitolato Essentials of Anatomy & Physiology (Fondamenti di Anatomia e Fisiologia) dice che, “la motivazione e la previdenza di pianificare i movimenti accade nella parte anteriore dei lobi frontali, l'area prefrontale. Questa è la regione dell'associazione corticale...” Inoltre il libro dice, “in relazione al suo coinvolgimento nella motivazione, si pensa che l'area prefrontale sia il centro funzionale dell'aggressività....”

Le regioni funzionali dell'emisfero sinistro della corteccia cerebrale. L'area prefrontale è localizzata frontalmente rispetto alla corteccia cerebrale. Essentials of Anatomy & Physiology (Fondamenti di Anatomia e Fisiologia, Seeley e altri, p. 210.).

Così, quest'area del cervello è responsabile della pianificazione, motivazione, dei comportamenti buoni e cattivi e responsabile nel dire menzogne o nel dire la verità. In questo modo, è lecito descrivere la parte frontale della testa come bugiarda e corrotta quando una persona mente o commette un peccato, come dice il Corano, “...Una bugiarda e corrotta naseyah (fronte della testa)!”
Secondo il professor Keith L. Moore, gli scienziati scoprirono solo negli ultimi sessanta anni le funzioni dell'area prefrontale.