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venerdì 8 luglio 2011

FACEBOOK REVOLUTIONS, le nuove ribellioni nate con la rete

Dopo una serata con la giornalista Raffaella Cosentino a riguardo di "Facebook Revolutions-Dalla Tunisia all'Egitto, le nuove ribellioni nate con la rete", n esco con ciò:

Twitter, Facebook e YouTube non sono il movimento, ma gli strumenti del movimento. Quelli che hanno permesso di abbattere un regime pluridecennale, feroce e liberticida. Nelle piazze, gli attivisti avevano in una mano la bandiera, nell’altra il cellulare. Foto, post e tweet hanno incendiato gli animi e sconfitto la censura. Un pirata informatico è diventato ministro. Un rapper ha cantato la rivoluzione da YouTube. Niente sarà più come prima. E non solo nel mondo arabo.

Dalla Tunisia all`Egitto le proteste popolari di massa hanno parlato una sola lingua: basta regimi dittatoriali, la gente comune vuole libere elezioni e democrazia.


I manifestanti hanno alzato più volte lo stesso cartello: “Game Over`. Segno della consapevolezza che quelle immagini sarebbero arrivate ai sostenitori internazionali dei despoti che governano da venti, trent`anni. Le hanno chiamate “le rivoluzioni di Facebook e Twitter`. Non sono stati i social media a mandare Zine el-Abidine Ben Ali in esilio a Jedda.


Ma senza questi strumenti non ci sarebbe stata la "rivoluzione dei gelsomini". I nuovi mezzi di comunicazione hanno permesso di diffondere informazioni, video e fotografie aggirando la censura e connettendo le persone all`interno dello stesso paese, da un paese all`altro, con l`opinione pubblica internazionale.


La rivoluzione, poi, l`hanno fatta le persone nelle strade. Opponendo i loro corpi alla repressione e pagando anche con la vita. In una mano un cartello o una bandiera, nell`altra il cellulare. Un largo movimento di massa è cresciuto a causa della sofferenza delle persone in un preciso contesto politico, economico e sociale. Twitter, Facebook e YouTube non sono il movimento, sono gli strumenti del movimento.


Hanno dato voce a questa gente, che si è ritrovata unita dalla fame di libertà. I regimi hanno perso perché pur nel loro costante controllo dell`informazione con tutti i mezzi della censura, hanno sottovalutato il potere dei social network.


L`Occidente si è trovato sorpreso e impreparato perché ha continuato a raccontare la favola di masse amorfe, attratte al più dai richiami dei muezzin. La società civile europea è in gran parte rimasta ai luoghi comuni delle parabole, degli sbarchi dei disperati o dell`invasione. E non ha capito cosa stava fermentando dall`altra parte del Mediterraneo.


La rivoluzione Tunisina non è finita ma semplicemente i media non ne parlano più.







Articolo di Binto Khuwalid (^_^)

mercoledì 4 maggio 2011

HADITH QUDSI RIGUARDO SURAT AL-FATIHA

Abu Hurayra, che Allah si compiaccia di lui, riferi che l'Inviato di Allah saws disse:




Allah, Benedetto e Altissimo dice:


"Ho diviso la Fatiha in due parti uguali tra Me ed il Mio servo, la prima Mi appartiene, la seconda è la sua e gli concederò quello che Mi chiede"




Recitate la fatiha, prosegui l'Inviato di Allah saws:


Quando il servo dice: "La lode appartiene ad Allah Signore dei Mondi" Allah swt dice: "Il Mio servo Mi ha lodato"

Quando il servo dice: "il Compassionevole il Misericordioso" Allah swt dice: "il Mio servo Mi esalta"

Quando il servo dice: "Re del Giorno del Giudizio" Allah swt dice: "il Mio servo Mi rende gloria"

Quando il servo dice: "Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto" Allah swt dice: "questo versetto è tra Me ed il Mio servo, gli concederò quello che mi chiede"

Quando conclude con "guidaci sulla retta via, la via di coloro che hai colmato di grazia, non di coloro che sono incorsi della Tua ira, ne degli sviati" Allah swt dice: "queste parole appartengono al Mio servo e gli concederò quello che mi chiede"








Riferto da: imam muslim, Tirmidhi, Abu Dawud, Ibn Maja, an-Nasa'i e Malik

lunedì 18 aprile 2011

RESTIAMO UMANI


As-salam aleikom wa rahmatullah wa barakhatu

finalmente mi sono decisa, ho aspettato che un pizzico di ragione tornasse in me.
Cosi voglio scrivere anch'io qualcosa in ricordo di Vik...

Vik non lo conoscevo, leggevo qua e la i suoi articoli, ora che non c'è più mi rendo conto di come una persona anche se non la conosci ti possa entrare nel cuore.
Vik è un uomo dal cuore grande, un uomo che ha dato la sua vita per i miei fratelli e sorelle palestinesi, un uomo che non ha esistato a farsi scudo umano affinchè i pescatori e i contadini potesse lavorare.

Vik il tuo destino era scritto ancora prima che nascessi... il tuo nome ce lo dice:

فاتح Fâtih
Vittorioso; che apre la via; che inaugura. Uno dei nomi del Profeta (sallAllahu ‘alayhi waSallam)

Ecco è cosi che io la penso, hai aperto la via credendo nei tuoi ideali e cercando di raggiungere il tuo sogno "FREE PALESTINE" ebbene ora tocca a noi, a tutti coloro che ti hanno voluto bene e a chi come me non ti ha mai conosciuto ma imparato a volertene... si Vik noi continueremo insh'Allah la tua strada, e chi pensa che con la tua morte sia giunta la fine di questo sogno si sbaglia, anzi ha risvegliato quei cuori di leoni dormienti, avranno in te la tua forza e il tuo coraggio...

La verità, l'onesta e l'umiltà erano le tue armi... sei e continuerai ad essere un esempio, un esempio di umanità!!!


Del mio sangue sono disposto a sporcare le coscienze dei miei possibili aguzzini,

sinchè il sangue non sarà il rosso della loro vergogna

sinchè il sangue non sarà il semaforo rosso alla loro violenza

sinchè il sangue non sarà il colore del tramonto della malattia dell'odio



Vittorio Arrigoni


Noi continueremo ed anche per te RIMARREMO UMANI

Qui trovate il libro di Vik "Gaza, restiamo umani" http://www.libreriaislamica.it/prodotto.asp?pid=343&lang=it

Insh'Allah lo potete trovare anche nelle librerie...