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mercoledì 24 febbraio 2010

FACCIAMO DUE CONTI: QUANTO CONVIENE PARLARE MALE DELLE ALTRE CREATURE???

Bismillah R-rhamani R-rhaim, risposta del Mufti Ismail Moosa ad una domanda che gli ho posto pochi giorni fa a seguito di un sogno fatto.
DOMANDA:
As-salam aleikom wa-rhamatullah wa-barakatuh, tempo fa ho fatto sogno nella quale un ragazzo mi mostrava un biglietto con scritto:
"I PROFETI FARANNO DELLE CHIAVI CON I NOMI DI CHI HA PARLATO MA LE DI ALTRI CREDENTI E LE PORTERANNO CON LORO IN PARADISO IN MODO CHE QUESTI NON POSSANO ACCEDERVI"
La mia domanda è se questo possa essere un hadith che io non conosco oppure se è solo lo specchio di una situazione accaduta a me e altre sorelle non molto tempo fa!
jazaki allahu khairan per la sua risposta shoukran bzef
RISPOSTA:
Traduzione in italiano della risposta di Mufti Ismail Moosa
"Assalamu alayum, Una delle condizioni fondamentali per accettare un ḥadīth è che la narrazione sia trasmessa da un'idonea catena di trasmettitori direttamente dal Nabi صلى الله عليه وسلم. Solo allora quelle parole avranno una qualche autorità.
Per quanto riguarda la frase che hai riportato, non siamo riusciti a localizzarla con una catena di trasmettitori in nessuno dei libri di ḥadīth a nostra disposizione. Perciò, non possiamo dire con certezza se questo sia un ḥadīth o meno, solamente basandoci sul sogno.
Però, ci sono molti Ahādīth autentici che dimostrano l'impermissibilità del parlare male degli altri.
In una narrazione in Sunan Abi Dāwūd, il Nabi صلي الله عليه وسلم ha detto: عن أنس بن مالك قال قال رسول الله -صلى الله عليه وسلم- « لما عرج بى مررت بقوم لهم أظفار من نحاس يخمشون وجوههم وصدورهم فقلت من هؤلاء يا جبريل قال هؤلاء الذين يأكلون لحوم الناس ويقعون فى أعراضهم ». قال أبو داود حدثناه يحيى بن عثمان عن بقية ليس فيه أنس. (أخرجه أبو داود في سننه- (4 / 420(
"Nella notte della mia ascensione celeste (mi'raj) sono passato da delle genti le cui unghie erano fatte di ferro, ed essi si stavano raschiando via la pelle dalla faccia con le unghie. Io dissi: "O Jibril, chi sono questi?". Egli rispose: "Questi sono coloro i quali mangiavano la carne degli altri (ovvero, facevano ghibah di altri), e diffamavano la loro reputazione"
Fare ghībah è come mangiare la carne del cadavere di un nostro fratello.
Come dice Allah Ta’ala:
"Non sparlate gli uni degli altri. Qualcuno di voi mangerebbe la carne del suo fratello morto? Ne avreste anzi orrore!" (Qur'an - 49, 12)
In una narrazione di al-Mu’jam al-awsat, sull'autorità di Jābir ed Abi Sa’id al-Khudri (che Allah Ta'ala sia soddisfatto di loro), il Nabi صلي الله عليه وسلم ha detto: عن جابر بن عبد الله وأبي سعيد الخدري قالا قال رسول الله صلى الله عليه و سلم الغيبة أشد من الزنى قيل وكيف قال الرجل يزني ثم يتوب فيتوب الله عليه وإن صاحب الغيبة لا يغفرله حتى يغفر له صاحبه (أخرجه الطبراني في المعجم الأوسط - (6 / 348)
"La Ghibah è peggiore dell'adulterio". Essi chiesero: "Com'è possibile, o Messaggero di Allah?" Il Nabi صلي الله عليه وسلم rispose:
“Se un uomo commette adulterio e si pente di fronte ad Allāh, Allāh accetterà il suo pentimento. Ma la ghibah non è perdonata (da Dio) finchè non è perdonata da quella stessa persona che avete calunniato"
Nel commento di questo versetto: و كل أنسان ألزمناه طائره في عنقه Gli esegeti riportano che una persona verrà nel giorno del Qiyamah, e Allah gli darà il suo libro delle azioni e gli chiederà:
"Hai visto tutte le tue azioni?", e questi reclamerà che alcune delle sue buone azioni sono state omesse. Allah Ta’ālā gli dirà:
"Sì, esse sono state messe nel conto di coloro che tu hai calunniato"
E' per questa ragione che Abdullah bin Mubarak (che Allah Ta'ala abbia misericordia di lui) era solito dire
"che Allah mi protegga dal calunniare, e se proprio devo calunniare allora piuttosto calunnio i miei genitori, perché loro sono quelli che più meritano le mie buone azioni".
Da quanto summenzionato, possiamo vedere quanto sia ripugnante parlare male degli altri. Perciò, il tuo sogno dovrebbe essere considerato come una sollecitazione da parte di Allāh a fare del tuo meglio per salvaguardarti dal parlare male di qualsiasi creatura.
Ed Allah Ta'ala sa meglio, Wassalām (Mufti Ismail Moosa)
"Che Allah ta'ala ricompensi il Mufti per la sua risposta ed il fratello Umar per le traduzioni e la pazienza che ci mette!!!

martedì 23 febbraio 2010

Youness, il “terrorista” col visto del consolato.

Fortunatamente, per quanto fino a ora è stato accertato,non sembra esserlo. Lo ha escluso persino la magistratura del suo paese, il Marocco, che davanti a sospetti del genere non va molto per il sottile. Youness Zarli è incensurato e non ha mai avuto problemi con la giustizia ma ormai è stato marchiato indelebilmente dal “decreto Pisanu” e in ogni caso non può rientrare in Italia. Non conta né l’assoluzione, né il fatto che abbia sposato una donna italiana e che sia diventato padre di un cittadino italiano.
Youness Zarli, 27 anni, giunse in Italia, nella provincia di Bergamo, nel 1997, quando era ancora minorenne. Fino a tre anni e mezzo fa ha condotto una vita normale: permesso di soggiorno, nessun problema con la giustizia, il fidanzamento con Jessica, la sua attuale moglie, e anche la soddisfazione di conquistare, con la “Boxe Bergamo” il titolo di campione italiano di light contact. Questo qualche mese prima del 3 dicembre del 2005.
Quel giorno Youness Zarli riceve a casa una visita degli agenti della Digos che lo portano in questura e, dopo quarantotto ore, lo sistemano su un aereo per Casablanca. Il decreto di espulsione gli attribuisce un “consolidato circuito relazionale con elementi di primo piano dell’integralismo islamico”.
La frase citata è un frammento di una formula un po’ più lunga che, sempre identica, viene utilizzata in casi di questo genere. L’idea di base è che, davanti a un grave pericolo, alcune garanzie possono anche essere accantonate. Se esiste un sospetto, è opportuno intervenire. Nel caso di Youness Zarli, il sospetto - mai menzionato nel provvedimento di espulsione - nasceva dal coinvolgimento di uno dei suoi fratelli in un’inchiesta su attentati compiuti in Marocco dai fondamentalisti islamici.
Alcune settimane fa abbiamo ricordato che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per le espulsioni in paesi che utilizzano verso i detenuti la tortura o trattamenti inumani o degradanti. Youness Zarli quei “trattamenti” li ha subiti. Appena è sceso dall’aereo è stato arrestato dalla polizia marocchina, duramente interrogato per due settimane e quindi trasferito in un carcere speciale. L’assoluzione è arrivata il 29 novembre del 2006, dopo quasi un anno di reclusione, e alla fine di un processo che era stato istruito soprattutto sulla base dei sospetti della nostra polizia.
Una volta tornato in libertà, Youness Zarli, che intanto era stato raggiunto dalla fidanzata Jessica, si è presentato al consolato italiano di Casablanca, si è sposato con la nostra connazionale e ha chiesto e ottenuto un “visto per ricongiungimento familiare”. Quindi, assieme alla moglie, è tornato in Italia e si è presentato alla questura di Bergamo per chiedere il permesso di soggiorno.
Mai l’avesse fatto. Il giorno dopo era nuovamente sull’aereo per Casablanca. Infatti, essendo stato espulso, non avrebbe potuto tornare in Italia. Non lo sapeva. Era convinto che l’assoluzione in Marocco avesse annullato gli effetti della decisione italiana. Il fatto è che non lo sapeva nemmeno il nostro consolato che dunque - stando nella logica del decreto Pisanu - ha rilasciato il visto a un presunto terrorista. A quanto pare c’è un problema di coordinamento tra le varie amministrazioni. Il risultato è che la norma antiterrorismo diventa, nello stesso tempo, inefficace e vessatoria.
Non è finita. Perché nel novembre scorso, Youness Zarli, quando ha saputo della gravidanza della moglie, ha deciso di infischiarsene dell’espulsione e di tornare in Italia. E, incredibilmente, ha potuto farlo nel più semplice dei modi: imbarcandosi su un aereo e mostrando alla frontiera il suo passaporto. Non gli era stato ritirato. E inoltre, con tutta probabilità, il suo status non era stato registrato negli archivi del sistema Schengen. La polizia si è accorta del rientro quando Youness Zarli era nuovamente a Bergamo. L’ha fermato ancora una volta e l’ha espulso di nuovo. Perché il sospetto terrorista era, come al solito, a casa con la moglie.
Allo stato attuale Youness Zarli si trova ancora in Marocco, ed è diventato padre di un bel bambino, cittadino italiano. Presso gli uffici competenti del Ministero del’ interno pende dal luglio 2007 un istanza con cui viene chiesta una speciale autorizzazione al reingresso alla luce sia dell’ estraneità a tutto sia in nome dell’ unita familiare con cittadinanza italiana.
Contiamo sulla solidarietà di tutti coloro che a vario titolo possono far qualcosa per metter fine a questa brutta storia.
Per questo vi chiediamo un aiuto, una semplice firma per sostenere la nostra battaglia, che è anche una battaglia di civiltà.


Qui trovate il blog dedicato: http://younesszarli.blog.kataweb.it/


Hanno parlato di lui:

La Repubblica.it http://www.repubblica.it/2005/b/rubriche/glialtrinoi/youness-zarli/youness-zarli.html
Campo Antimperialista http://www.campoantimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=147:listeria-anti-islamica-bypartisan&catid=3:le-nuove-crociate-cat&Itemid=6
Abdel Nur - Al-Jihad al-akbar http://aljihadalakbar.splinder.com/post/18937618/Youness+Zarli%3A+quando+la+legge
La Conoscenza Rende Liberiper favorire l’incontro di idee anche diverse http://laconoscenzarendeliberiblog.wordpress.com/2008/11/04/youness-zarli-quando-la-legge-viola-il-diritto/
Meltingtop - Enea Guarinoni http://www.meltingpot.org/articolo11617.html
No Racism Newshttp://no-racism-news.noblogs.org/post/2007/11/27/innocente-espulso-3-volte
L’Inkontro
http://www.linkontro.info/index.php?opti…
Socialpress http://www.socialpress.it/article.php3?i…
Liberazione - Giulia Pandolfiwww.liberazione.it articolo pag.6 del 21 Novembre 2008
Osservatorio Sulla Repressione
http://www.osservatoriorepressione.org/2…
CDC Milano http://www.centrodelleculturemilano.org/…
CDC Bergamo http://cdcbergamo.splinder.com/post/1914…
Sinistra Comunista http://www.sinistracomunista.it/index.ph…
Il Messaggero http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?…
Aprile Online http://www.aprileonline.info/notizia.php…
Centro delle Culture http://italianoxstranieri.spaces.live.co…
Il Mattino http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=…
Il Mondo Arabo in Italia http://www.mondoarabo.it/index.php?optio…
ADUC http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/cara…
Che Allah ta'ala possa far riunire questa giovane coppia e donargli finalmente la serenità che si meritano...

lunedì 22 febbraio 2010

Fatwa: il giuramento sulla vita o sulla morte.

la madrasa dalla quale viene la fatwa, è una madrasa HANAFI'ITA!!!

Risposta del Mufti Ismail Moosa Darul Iftaa, Miftaahulkhair Benoni, South Africa alla seguente

DOMANDA:

"alcune persone hanno l'abitudine di giurare sulla propria vita o sulla propria morte per dimostrare ai proprii interlocutori di avere ragione. Loro dicono: Se questo non è vero, Allah mi farà morire subito colpendomi con un fulmine, oppure altre terribili cose. Questo è corretto nell'Islam? Possiamo noi anticipare la nostra morte con un giuramento?"
RISPOSTA:
""Assalamu alykum, E' estremamente sciocco ed imprudente invocare la propria dannazione per enfatizzare le proprie posizioni. Ci si dovrebbe assolutamente astenere da tali "giuramenti". Perciò, se una persona fa un "giuramento" invocando la propria dannazione,TALE "GIURAMENTO" NON SARà VALIDO, e se agisce poi contrariamente a tale "giuramento", non dovrà pagare alcuna kaffarah [espiazione].
وكذلك لو حلف رجل فقال عليه لعنة الله أو قال غضب الله أو قال أمانة الله أو
دعا على نفسه بغير ذلك فليس في شي من هذا يمين ولا كفارة إذا حنث وليس هذا بمنزلة قوله هو يهودي أو نصراني أو مجوسي وإذا قال الرجل عذبه الله أو أدخله النار أو حرمه الله الجنة فليس في شيء منها كفارة ولا يمين إنما هذا دعاء على نفسه )الأصل - ط.دائرة المعارف - (3 / 180( ولو قال عليه لعنة الله إن فعل كذا أو قال عليه عذاب الله أو قال أمانة الله إن فعل كذا لا يكون يمينا كذا في فتاوى قاضي خان وإن قال إن فعلت كذا فعلي غضب الله أو سخط الله فليس بحالف كذا في الهداية )الفتاوى الهندية - ط. دار الفكر - (2 / 54) وكذلك لو حلف بحد من حدود الله تعالى أو بشئ من شرائع الاسلام لم يكن يمينا لانه حلف بغير الله تعالى ولان الحلف بهذه الاشياء غير متعارف وقد بينا أن العرف معتبر في اليمين ولو قال عليه لعنة الله أو غضب الله أو أماتة الله أو عذبه الله بالنار أو حرم عليه الجنة ان فعل كذا فشئ من هذا لا يكون يمينا انما هو دعاء على نفسه قال الله تعالى ويدع الانسان بالشر دعاءه بالخير ولان الحلف بهذه الالفاظ غير متعارف )المبسوط للسرخسي - مرقم - (8 / 135)
Ed Allāh Ta’ālā sa meglio. Wassalam (Mufti Ismail Moosa)"
Che Allah ta'ala ricompensi la sorella che ha posto questa domanda, il fratello che l'ha tradotta e ovviamente il Mufti che ha risposto!!!