BismiLlah arRahman arRahim "Il ben guidato è colui che Allah guida, mentre colui che Allah mette fuori strada non troverà maestro in grado di farlo uscire dall'errore" (Corano 18:17)
venerdì 27 novembre 2009
giovedì 26 novembre 2009
In cosa credono i musulmani?!
Dice, “Egli è Dio, l'Unico. Egli è l'assoluto. Non ha generato, non è stato generato e nessuno è uguale a Lui.” (Corano, 112:1-4)
Nessuno ha il diritto di esserer invocato, supplicato, pregato e a nessuno deve essere fatto atto di devozione tranne a Allah (swt) stesso.
Solo Egli è l'Onnipotente, il Creatore, il Sovrano e il Sostenitore dell'Universo intero. Egli tutto dirige. Egli si occupa di tutte le Sue creature e tutte le Sue creature dipendono da Lui per ciò di cui hanno bisogno. Egli tutto sente, tutto vede, tutto conosce. In modo perfetto, la Sua conoscenza comprende tutte le cose, quelle segrete e quelle rivelate, il pubblico e il privato. Egli conosce ciò che è accaduto, ciò che accadrà e come accadrà. Nulla accade nel mondo senza il Suo volere. Qualunque sia il Suo volere e qualunque cosa faccia il volere non esiste e non esisterà. Il Suo volere è al di sopra del volere di tutte le creature. Egli ha potere su tutte le cose ed è in grado di fare tutto. Egli è il Compassionevole, il Misericordioso e il Generoso. In uno dei detti del Profeta Mohammed (swt), si è detto che Allah (swt) è il più misericordioso con le Sue creature, più di una madre con i figli. Egli è lontano dall'ingiustizia e dalla tirannia. Egli è il più Saggio in tutte le sue azioni e decreti. Se qualcuno desidera qualcosa da Allah (swt), può chiederLo direttamente a Lui senza chiedere ad altri di intercedere presso di Lui.
Dio non è Gesù e Gesù non è Dio. Gesù stesso rifiutò questo. Allah (swt) disse nel Corano:
"Sono certamente miscredenti quelli che dicono: “Dio è il Messia, figlio di Maria!” Mentre il Messia disse; “O figli d'Israele, adorate Dio, mio Signore e vostro Signore. Quanto a chi attribuisce consimili ad Dio, Dio gli preclude il Paradiso, il suo rifugio sarà il Fuoco. Gli ingiusti non avranno chi li soccorra.” (Corano, 5:72)
Allah (swt) non è una trinità. Egli disse nel Corano:
"Sono certamente miscredenti quelli che dicono: “Dio in verità è il terzo di tre,” mentre non c'è Dio all'infuori del Dio unico. E se non cessano il loro dire, un castigo doloroso giungerà ai miscredenti. Perchè non si rivolgono pentiti ad Dio, implorando il Suo perdono? Dio è colui che Perdona il Misericordioso. Il Messia, figlio di Maria, non era che un messaggero...
L'Islam di fatto rifiuta che Allah (swt) si riposò nel settimo giorno della creazione, che combattè con uno dei Suoi angeli, che Egli sia un cospiratore invidioso contro il genere umano o che Egli si sia incarnato nel genere umano. L'Islam rifiuta anche l'attribuzione ad Allah (swt) di forma umana. Tutto ciò è considerato blasfemo. Egli è il Lodato. Egli non ha imperfezioni. Egli non diventa stanco. Egli non diviene sonnolento e non dorme.
Il termine arabo Allah significa Dio (l'unico e vero Dio che ha creato l'intero universo). Questo termine Allah è il nome per Dio, che è utilizzato da chi parla arabo, sia arabi musulmani che cristiani. Questo termine non può essere utilizzato per designare altro se non l'unico e vero Dio. Il termine arabo Allah si ripete nel Corano per circa 2700 volte. In aramaico, una lingua relativamente simile all'arabo e parlata anche da Gesù, Dio è spesso chiamato Allah.
I musulmani credono nell'esistenza degli angeli che sono creature onorevoli. Gli angeli adorano solo Dio, gli ubbidiscono e agiscono solo su suo comando. Tra gli angeli c'è Gabriele che diede il Corano al Profeta Mohammed (pbsl).
I musulmani credono che Allah (swt) ha rivelato i libri ai Suoi messaggeri come prova per il genere umano e come guida per essi. Tra questi libri c'è il Corano, che Egli rivelò al Profeta Mohammed (pbsl) attraverso l'arcangelo Gabriele. Dio ha garantito la protezione del Corano da corruzione o distorsione. Allah (swt) disse:
Fede nei profeti e messaggeri di Dio:
I musulmani credono nei profeti e nei messaggeri di Allah (swt), partendo da Adamo, Noè, Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe, Mosè e Gesù (La pace sia su di Loro). Ma il messaggio finale di Dio all'uomo, una riconferma dell'eterno messaggio, fu rivelato al Profeta Mohammed (pbsl). I musulmani credono che Mohammed sia l'ultimo profeta inviato da Allah (swt), come Allah (swt) stesso disse:
"Mohammed non è padre di nessuno dei vostri uomini, egli è l'inviato di Dio e il sigillo dei profeti..." (Cornao, 33:40)
I musulmani credono che tutti i profeti e messaggeri siano esseri umani senza qualità divine.
I musulmani credono nel giorno del giudizio (il giorno della Resurrezione) quando tutte le persone saranno resuscitate dal giudizio di Allah (swt) e giudicate secondo le loro azioni e secondo la loro fede.
I musulmani credono in Al-Qadar, che è la divina predestinazione, ma questa fede non significa che il genere umano non abbia libero arbitrio. Ciò significa che essi possono scegliere il bene o il male e sono responsabili delle loro scelte.
La fede nella divina predestinazione include la fede in quattro affermazioni:
Il Corano sullo sviluppo embrionale umano
"In verità creammo l'uomo da un estratto di argilla. Poi ne facemmo una goccia, alaqah poi di questa alaqah facemmo mudghah un'aderenza... " (Corano, 23:12-14)
Letteralmente, la parola araba alaqah ha tre significati:
(1) sanguisuga;
Facendo un paragone tra la sanguisuga e l'embrione nello stadio alaqah, si trovano delle similitudini tra i due come si può vedere nella figura 1. Anche l'embrione in questo stadio, ottiene nutrimento dal sangue materno, similmente alla sanguisuga che si nutre del sangue di altri.
Figura 1: Disegni che illustrano le similitudini tra una sanguisuga e un embrione umano allo stadio alaqah. (Disegno della sanguisuga tratto da Human Development as Described in the Quran and Sunnah (Sviluppo umano come descritto nel Corano e nella Sunnah), Moore e altri, p. 37, modificato da Integrated Principles of Zoology (Principi integrati di Zoologia), Hickman e altri. Disegno dell'embrione tratto da The Developing Human (Lo sviluppo umano), Moore e Persaud, 5ª ediz., p. 73.)
Il secondo significato del termine alaqah è “cosa sospesa.” È quello che si può vedere nelle figure 2 e 3, la sospensione dell'embrione, durante lo stadio alaqah, nel grembo materno.
Figura 3: In questa microfotografia, è possibile vedere la sospensione dell'embrione (punto B) durante lo stadio alaqah (di circa 15 giorni) nel grembo materno. La dimensione attuale del'embrione è di circa 0,6 mm. (The Developing Human (Lo sviluppo umano), Moore, 3ª ediz., p. 66, dam Histology (Istologia), Leeson e Leeson.)
Figura 4: Diagramma del sistema cardiovascolare primitivo in un embrione durante lo stadio alaqah. L'aspetto esterno dell'embrione e del suo sacco è simile al coagulo sanguigno, dovuto alla presenza di una rilevante quantità di sangue presente nell'embrione. (The Developing Human (Lo sviluppo umano), Moore, 5ª ediz., p. 65.)
Così i tre significati della parola alaqah corrispondono precisamente alle descrizioni dell'embrione allo stadio alaqah.
Lo stadio successivo menzionato nel versetto è lo stadio mudghah . Il termine arabo mudghah significa “sostanza masticata.” Se si prende una gomma, la si mastica e la si confronta con un embrione allo stadio mudghah , si concluderebbe che l'embrione nello stadio mudghah acquisisce l'aspetto di una sostanza masticata. Questo a causa dei metameri nella parte posteriore dell'embrione “che assomigliano a tracce di denti in una sostanza masticata.” (vedere figure 5 e 6).
Figura 6: Quando si fa un paragone tra l'aspetto dell'embrione allo stadio mudghah con un pezzo di gomma masticata, si trovano tra i due delle similitudini. A) Disegno di un embrione allo stadio mudghah. È possibile vedere qui i metameri nella parte posteriore dell'embrione che assomigliano a tracce di denti. (The Developing Human (Lo sviluppo umano), Moore e Persaud, 5ª ediz., p. 79.)B) Fotografia di un pezzo di gomma che è stata masticata.
Nel 1981, durante la settima Conferenza medica a Dammam, Arabia Saudita, il professor Moore disse:
Durante una conferenza, il professore disse:
domenica 22 novembre 2009
Il Pellegrinaggio è il quinto pilastro dell'Islàm
Il Pellegrinaggio minore (Umràh)
Il Pellegrinaggio minore si può eseguire in ogni periodo dell'anno e quando si esegue nel mese di Ramadàn ha lo stesso valore del pellegrinaggio maggiore. La Mecca è all'interno di un territorio sacro in cui ci sono alcuni luoghi, indicati dallo stesso Profeta Mohammed (pbsl), dove i pellegrini devono mettersi in stato di consacrazione. Questi luoghi sono cinque, chiamati in arabo con il termine mauaqìt. Ognuno di questi posti è localizzato sul confine in relazione alla posizione geografica del paese di provenienza. Quando il pellegrino giunge al suo miqàt deve eseguire l'abluzione maggiore, tagliarsi le unghie, accorciarsi i capelli, profumarsi ed indossare il vestito del pellegrino. L'abito del pellegrino è costituito da due lunghe pezze di stoffa senza cuciture, pulita e bianca. La pezza che si avvolge intorno ai fianchi, sotto il petto, si chiama izàr, l'altra, che si indossa sulla parte superiore del corpo si chiama rìda. L' Izàr e rìda sono per gli uomini mentre le donne portano un normale abbigliamento, possibilmente bianco, islamicamente corretto, vale a dire che le uniche parti esposte siano le mani e il viso. Appena indossato l'abito del pellegrino, il fedele formula l'intenzione di eseguire il piccolo pellegrinaggio e lo inizia.
Il Pellegrinaggio maggiore
Il pellegrinaggio maggiore si svolge, a differenza del minore, in un periodo ben definito dell'anno. Questo periodo inizia l'ottavo giorno di zu-l-hìggia dodicesimo mese dell'anno lunare e termina il giorno tredici dello stesso mese.
Il digiuno nel mese di Ramadan è il quarto pilastro dell'Islàm
offrire un pasto a sessanta musulmani bisognosi
dare a sessanta musulmani l'equivalente in denaro di un pasto
fare digiuno di 60 giorni
Il digiuno comincia prima dell'inizio del tempo di adorazione rituale dell'alba (salàtu-l-fàjr) e deve essere preceduto dall'intenzione di digiunare per tutto il giorno seguente. Il tramonto del sole segna la fine del digiuno e cessa, quindi il dovere dell'astinenza. L'astinenza viene rotta mangiando o uno o tre datteri, o in mancanza dei datteri bevendo dell'acqua. La rottura dell'astinenza giornaliera si chiama iftàr. All'avvicinarsi dell'alba viene fatta una piccola colazione detta suhùr con dei datteri. Quando spunta la luna nuova del decimo mese dell'anno lunare, il mese di Shawal, termina il mese di Ramadàn e con esso il digiuno. Nel primo mattino si celebra l'adorazione congressuale della solennità festiva della rottura del digiuno di Ramadàn, all'aperto e a cui tutti i musulmani della zona debbono partecipare. All'inizio della celebrazione ogni musulmano è tenuto a versare nella cassa della comunità una somma di denaro della zakàtu-l-fitr. Questa somma deve essere pagata anche per il neonato che è venuto al mondo prima della adorazione congressuale della solennità. L'importo del zakàtu-l-fitr è pari al valore di un pasto per ciascun componente della famiglia.
i malati (quando il digiuno sia gravemente pregiudiziale alla salute)
i viaggiatori ( per un viaggio di oltre 81 km per il periodo del trasferimento di andata e quello di ritorno)
Hanno facoltà di non digiunare:
le donne che allattano
le persone in età avanzata
Il digiuno è proibito alle donne mestruate e in puerperio. Quando le cause legittime della interruzione del digiuno cessano l'interessato o l'interessata sono tenuti a recuperare i giorni in cui non hanno fatto digiuno in Ramadàn. Per le persone anziane che non possono per ragioni di salute affrontare il digiuno sono previste due alternative:
qualora la persona anziana possa praticare il digiuno per almeno un giorno, il digiunare quel giorno con l'intenzione di digiunare per tutto il mese di Ramadàn, rende assolto l'obbligo, se la persona non può digiunare nemmeno un giorno, per le sue precarie condizioni fisiche, l'obbligo del digiuno si assolve in due modi:
a) con l'offerta di un pasto al giorno , per tutto il periodo del Ramadàn ad un musulmano indigente), con l'offerta di una somma sufficiente ad assicurare un pasto al giorno per tutti i giorni del mese di Ramadàn.
In tutto questo mese santo le opere compiute hanno presso Allàh un pregio superiore alle opere compiute negli altri mesi. Il mese di Ramadàn è il mese dello sforzo per arricchire la spiritualità, per aumentare la fede, per approfondire la scienza religiosa , per aumentare il timore di Allah, per migliorare la condotta morale e per dare maggiore forza alla pratica dell'Islàm e alla diffusione della parola d'Allàh. Il Ramadàn è il mese del colloquio con se stesso, il mese dei bilanci e dei programmi futuri, è il mese del rafforzamento del proposito di camminare nella retta via, nella salvifica luce del Sublime e Sapiente Corano e dell'Insegnamento del Profeta Muhammad (pbsl). Quando due musulmani si incontrano in Ramadàn, dopo l'augurio di pace (as-salàmu 'alàikum e la riposta (ua 'alàikumu-s-salàm ua ràhmatullàh) si scambiano l'augurio di Ramadàn dicendo: Ramadàn karìm! (Generoso Ramadàn) e rispondendo: Allàhu àkram! ( Allàh è più generoso!)
La Zakàh è il terzo pilastro dell'Islàm
oro
argento
mercanzia
gioielli
Sono soggetti ad imposta coranica, ma in misura diversa dal 2,50%:
i prodotti agricoli
le miniere
il tesoro
il bestiame
Per i prodotti agricoli è dovuto, a titolo d'imposta coranica, il decimo del valore, se la cultura non richiede spese di irrigazione, mentre è di un ventesimo, se richiede spese di irrigazione. Per le miniere è dovuta una imposta pari ad un quinto del valore, solo se viene scoperta in un terreno soggetto alla decima. Per il tesoro nascosto sotto terra è dovuta una imposta pari al 10% del valore, tranne che si tratti di pietre preziose. Per il bestiame è stata elaborata dalla giurisprudenza islamica una tabella dettagliata di quanto dovuto in natura dai proprietari di mandrie e di greggi, in rapporto alle specie di bestiame ed al numero di capi. Sono esenti dall'imposta le mandrie di meno di sei cammelli e di trentuno bovini e i greggi di pecore, o di capre con meno di quarantuno capi.
Il calcolo del nisàb in Italia
In Italia il calcolo del nisàb si effettua moltiplicando per 96 la quotazione dell'oro alla Borsa valori di Milano, nel giorno in cui spira l'anno da quando il cespite tassabile è entrato nel patrimonio.Se uno cespiti patrimoniali ha il valore superiore al nisàb, il proprietario è tenuto al pagamento del 2,50% del valore di esso a titolo di imposta coranica.
mercoledì 11 novembre 2009
Le cinque preghiere quotidiane...
Nella preghiera, la persona sente felicità interiore, pace, e conforto, e così Allah (swt) è lieto con lui o lei. Il profeta Mohammed disse: